36: Adesso cosa siamo?

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Alcune nuvole di fumo si disperdono sopra le nostre teste.

James allontana un secondo la sigaretta dalle sue labbra per far cadere la cenere, per poi portarsela in modo involontariamente sensuale tra i denti.
Io seguo i suoi movimenti, come ipnotizzato da quella visione.

Il suo labbro inferiore ha da poco finito di sanguinare. Purtroppo, durante certe situazioni il mio autocontrollo vacilla, e il sangue che gli umettava le labbra è una chiara dimostrazione.

Siamo ancora nudi e sudati, sdraiati sul suo letto ormai spoglio di lenzuola e coperte.

«Devo ammetterlo» James aspira un po' di fumo. «Non pensavo che andare a letto con un vampiro potesse essere così...»

«Strano?» concludo la frase al posto suo.

«Bello.» mi corregge.

Faccio saettare lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, ora distese in un sorriso.

«Bello.» ripeto, come per assaporare meglio quella parola.

Lui annuisce.

Finisce di fumare e si posiziona su un fianco, portando tutta la sua attenzione su di me.

I suoi occhi si soffermano su un punto preciso del mio collo, non impiego molto per capire cosa sia in grado di attirare così la sua attenzione.

«Forse ho esagerato.» dice all'improvviso.

Porto una mano sulla parte della pelle dove le sue labbra erano posate solamente fino a qualche minuto fa.

«Secondo te anche agli umani succede?» mi viene spontaneo domandargli.

«Di perdere il controllo durante un rapporto sessuale?» si passa una mano tra i capelli scuri. «Penso di sì, insomma... magari non proprio come noi.»

Annuisco.

«Quindi adesso cosa siamo? Amici?»

Lui tossisce.

«Amici?» pronuncia quella parola quasi con disprezzo. «Abbiamo appena finito di fare sesso, Cooper.»

«Amici di letto?»

All'udire la mia domanda i suoi occhi chiari si sgranano appena.

«Pensi davvero di essere solo questo per me, Chaz?»

Ci guardiamo negli occhi.

«Io... non lo so.»

Lui sospira.

La sua mano raggiunge il mio viso, allontanando un ciuffo ribelle dalla mia fronte. Sembra pensare a qualcosa, poi nei suoi occhi sembra formarsi una strana luce.

«Abbiamo per forza bisogno di un'etichetta?» mi chiede.

«Probabilmente no.»

«Ormai mi conosci, Chaz, sai che io con i sentimenti non ci so fare, mi ci vuole tempo per lasciarmi andare... ma fidati se ti dico che per me sei importante, non importa cosa siamo, importa quello che proviamo quando stiamo insieme.»

Io non rispondo a quelle parole, ma la mia mano si muove di forza propria verso la sua guancia, per accarezzare la sua pelle liscia e calda.

Rimaniamo in silenzio per alcuni istanti. James chiude gli occhi e io osservo il suo viso rilassato.

È dannatamente bello.

Per un momento sembra quasi essersi addormentato, poi aggrotta le sopracciglia e apre gli occhi di scatto.

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