5. Distrazioni

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L'allenamento anche quel giorno era stato sfiancante. Tornato a casa l'unica cosa che Shoto voleva vedere era un comodo letto e del ghiaccio per il suo polso dolente.

«vedi che con l'impegno ottieni risultati?» chiese Enji con tono distaccato mentre fianco a fianco con suo figlio si recava verso la sua abitazione.
«se con impegno intendi rompermi quasi qualche osso allora non la pensiamo allo stesso modo» borbottò Shoto cercando di tenere sulla spalla dolente, un po' come il resto del suo corpo, il borsone con i pattini e tutto il necessario per l'allenamento.
«ti vedo fuori forma ultimamente e agli allenamenti sei sempre distratto, questa storia va avanti da due settimane, si può sapere che ti prende?» affermò duro ignorando la frase del figlio

Un pesante sospiro abbandonò le labbra di Todoroki il quale si portò una mano sul viso passandola più volte sulle palpebre nel tentativo di tenere aperti i suoi occhi visibilmente segnati dalla stanchezza.

«stanchezza» borbottò sbrigativo e voltando lo sguardo alla sua destra così da evitare la figura del padre al lato opposto
«mh mi auguro che tu non sia distratto da qualcuno..» disse solo e il ragazzo per poco non arrossí, ma per fortuna questo dettaglio sfuggì agli occhi disinteressati dell'uomo e si voltò a sinistra fermandosi davanti il cancelletto che conduceva al meraviglioso giardino di quella casa tanto particolare.
«no... no certo che no» sussurrò seguendolo con il suo solito passo sicuro.

Era incredibile come in ogni situazione riuscisse a mantenersi così composto e impassibile, ma non gli era mai successo che, mentendo al padre, si era dovuto voltare per nascondere l'insolito rossore che caratterizzava le sue guance e di certo non era capitato poche volte che celasse verità all'uomo che avrebbe con piacere rifiutato come genitore.

Entrati in casa come al solito tolsero le scarpe abbandonandole all'ingresso così come il borsone di Shoto; Enji con fare quasi meccanico afferrò il piatto ancora fumante nella tavola della cucina e si recò in salotto ignorando Fuyumi indaffarata a sistemare la cucina.

«ei» sorrise la sorella vedendo il fratello entrare in cucina ricevendo come sempre un'espressione impassibile, quasi aveva dimenticato l'ultima volta che un sorriso sincero avesse illuminato il volto di quel ragazzo
«ciao - sospirò guardando i rimanenti tre piatti in tavola - Natsuo?»
«anche stasera fuori, per me ha conosciuto una ragazza» disse maliziosa la sorella e Todoroki accennò un appena percettibile e breve sorriso.
«mi stavi aspettando?» chiese prendendo uno dei piatti per portarlo a Rei
«mi faceva piacere stare tutti assieme - disse allegra prendendo gli altri due piatti, lasciando morire la sua espressione solare quando vide la figura di Enji stesa sul divano del salotto con il piatto della cena tra le mani, intento a guardare la tv - per quanto possiamo» sussurrò poi seguendo Shoto lungo il corridoio.

Fuyumi era sempre stata la più solare della famiglia, nonstante avesse la possibilità di potersi trasferire altrove aveva preferito non lasciare i fratelli e la madre da soli. Somigliava molto a Rei, i suoi capelli bianchi erano caratterizzati da alcune ciocche rosse, e i suoi occhi grigi erano visibili attraverso le lenti di un paio di occhiali.

Il ragazzo bussò alla porta prima di avvisare la donna della loro presenza, poi erano entrati prendendo posto sul letto di fianco a Rei, uno a destra e l'altra a sinistra.

La stanza era come sempre ordinata, nessuno l'aveva usata per anni, la camera di Touya era rimasta intoccata finché, dopo un violento litigio tra i due genitori, Rei spaventata di era rifugiata lí, rifiutandosi di uscire e di vedere chiunque. Finalmente aveva concesso ai figli di poter entrare dopo una lunghissima settimana di silenzio, e ora, da ormai tanto tempo, la situazione nella famiglia Todoroki era quella.

«ei mamma! Come stai oggi?» chiese allegra Fuyumi mentre Shoto le porgeva la cena ricevendo a sua volta il piatto dalla sorella.
«cerco di stare bene Fuyumi» tentò di sorridere la donna facendo rabbuiare i figli, ma la ragazza non si perse d'animo.
«sai nella scuola dove lavoro hanno assunto un nuovo insegnante! In questi giorni abbiamo parlato un po' ed è la persona più dolce del mondo!» disse allegra e finalmente un dolce sorriso illuminò il volto di Rei
«sono così felice Fuyumi e dimmi come si chiama?» chiese facendo arrossire la figlia
«oh nono! Lo so che poi spiffereresti tutto a Natsuo e non posso permettermi frecciatine da parte sua!» disse agitando le mani in aria e per poco non facendo cadere il piatto che teneva sulla gambe.

Shoto ascoltava la conversazione distrattamente, fissava il cibo fumante che riempiva il piatto con sguardo perso continuando a rivivere nella sua mente la conversazione tra lui e Midoriya.

«oh andiamo, Natsuo non saprà nulla» rise la donna ma Fuyumi scuotè di nuovo il capo
«voi due siete pericolosi insieme, non saprai più niente da me» disse con allegria felice di vedere la donna insolitamente spensierata.
«Shoto aiutami su» disse Rei sperando di convincere la figlia ad avere altre informazioni, ma si fece seria quando non arrivò nessuna risposta dal figlio minore ancora con lo sguardo perso nel vuoto e il labbro inferiore stretto tra le labbra.
«Shoto stai bene?» chiese allora la donna e finalmente il ragazzo alzò lo sguardo con occhi confusi
«mh?» rispose infatti come tornato solo in quell'istante alla realtà
«lui ti ha fatto qualcosa? Che succede?» domandò subito allarmata e immediatamente Shoto scuotè il capo
«no no tranquilla... Stavo solo... pensando» disse e tornando con la mente alla fonte dei suoi pensieri arrossí.

Le due donne si scambiarono uno sguardo complice prima di riportare l'attenzione sul ragazzo

«oh Shoooto - cantilenò Fuyumi con sguardo inquietantemente malizioso - ci nascondi qualcosa... anzi... Qualcuuuuno?» chiese prolungando la 'u' della parola così da enfatizzarla mentre si distendeva sul letto, nello spazio libero vicino la parete (contro cui era posizionato il materasso) e dietro la madre così da poter avvicinarsi subito al fratello.

Sorreggendo il capo tra le mani mentre era stesa sulla pancia adesso Fuyumi poteva osservare bene il fratello che arrossiva, se possibile, di più

«no! Ma che ti viene in mente Fuyumi» borbottò cercando di evitare sia lo sguardo della madre che della sorella.
«oh mamma è proprio cotto!» urlò la ragazza facendo ridacchiare la donna
«almeno tu mi dirai il nome della ragazza che ti piace?» rise Rei guardando scherzosamente Fuyumi che alzò gli occhi al cielo e Shoto rimase fermo indeciso sul da farsi
«non mi piace nessuno - sussurrò a disagio - e poi non è una ragazza» ammise infine facendo sorridere entrambe le persone di fianco a sé
«sono un po di giorni che quando ti parlo ti vedo assorto nei pensieri e in più sei anche più rilassato, prima eri sempre così rigido e impassibile... tesoro mi sembra ovvio che qualcuno occupa i tuoi pensieri» disse con tono dolce e al ragazzo si contorse lo stomaco.

A lui non piaceva nessuno, ma effettivamente non si era mai chiesto perché pensasse così continuamente a quel ragazzo, persino al sera, trascorreva ore a meditare sul carattere dello strano pattinatore.

«e dai Shoto! Dicci chi è» rise Fuyumi
«è solo un ragazzo che dovrò affrontare alle prossime gare, non fa che darmi il tormento» borbottò
«uhuh un rivale! Mi domando che tipo di tensione ci sia tra di voi» ammiccò avvicinandosi ancora di più al fratello che arrossí maggiormente
«smettila Fuyumi è imbarazzante e poi come ho già detto è un avversario, anche volendo non potrebbe esserci niente... E non che io voglia niente!» alzò il tono di voce alla fine tentando di uscire da quella situazione tanto imbarazzante.
«tesoro, in gara sarete avversari, ma ciò non significa che dovete odiarvi, una competizione può essere anche costruttiva, non per forza come la definisci tu, capisco che lui ti ha fatto crescere con questo ideale, ma è sbagliato, Shoto tu non devi odiare... non devi» ripetè e il ragazzo sospirò
«si ma... È un ragazzo» sussurrò facendo accigliare la madre
«e allora..?» chiese confusa
«beh.. non è... normale ecco» borbottò facendo scoppiare a ridere Fuyumi
«fratello hai i capelli metà rossi e metà bianchi e vuoi parlarmi di normalità? Hai la mentalità di un ottantenne! Smettila e vatti a fare una sana scopata con quel ragazzo!» disse Fuyumi e Shoto portò entrambe le mani sul viso ormai rovente
«Fuyumi!» la rimproverarono entrambi facendo solo ridere la ragazza

Midoriya non può piacermi, è irritante, parla troppo... No decisamente no

Pensò

«si ma non mi piace» borbottò facendo ridacchiare le due
«va bene, come dici tu» rise Fuyumi prendendolo in giro.

Fuyumi è l'allegria di cui avevamo decisamente bisogno
Cosa ve ne pare della storia finora? Dovrei sistemare o chiarire qualcosa?
Come sempre grazie per aver letto il capitolo, spero vi sia piaciuto!
A presto ❤️

Ice || Tododeku Where stories live. Discover now