19. Ritardi e Rabbia

4.5K 344 225
                                    

La giornata che aveva seguito quel magnifico appuntamento si era rivelata migliore di quanto potesse sembrare.

Shoto, tornato a casa la sera prima, aveva dovuto rispondere alle numerosissime domande di Fuyumi, sí, anche quelle riguardanti l'intimo momento avuto nel palazzetto, ed era andato a dormire solamente alle tre di notte. Un vero e proprio trauma visto che ogni mattina la sua sveglia suonava alle sei.

Giunto in cucina per bere una tazza di latte aveva incontrato suo padre che lo aveva osservato con un cipiglio sul viso.

«non ti alleni neanche oggi?» chiese l'uomo. Era da anni abitudine del figlio quella di fare dello stretching mattutino, questo spiegava la sua solita sveglia presto, ma anche questa futile cosa era stata messa da parte dopo la discussione tra i due a Kamino visto che infondo, la sua vita incentrata sullo sport, era solo voluta da Enji.

Come ormai da giorni Shoto si limitò a voltare lo sguardo altrove infastidito ignorandolo completamente. Aveva notato come Enji non rispondesse - come avrebbe fatto in circostanze normali - alle sue palesi provocazioni, ma forse era meglio così, avere continue discussioni, specie di prima mattina, era l'ultima cosa che voleva.

La svolta positiva quella giornata era iniziata a scuola, quando alla consegna dei compiti in classe del giorno prima Shoto non si trovò davanti l'ennesima insufficienza.

«sono molto contento dei tuoi progressi Todoroki, continua cosi» sorrise felice il suo insegnante ricevendo un sorriso appena accennato dal ragazzo.

Non poteva fare a meno di notare che da quando si frequentava con Midoriya non aveva troppi problemi a relazionarsi con le persone, lentamente si stava aprendo con gli altri e non poteva che essere felice di non sentirsi più fuori posto in un contesto sociale così comune.

Persino uscito da scuola alcuni dei suoi compagni si fermavano a salutarlo, specie dopo che le gare nazionali erano andate in tv, si era ritrovato sommerso di complementi da parte di quelle persone che prima aveva sempre preferito evitare. Non aveva mai stretto amicizia con nessuno nella sua classe prima d'ora, si ritrovava spesso a parlare con un suo compagno, all'inizio le cose non sembravano andare bene tra i due, ma avevano imparato a conoscerci, Inasa Yoarashi, così si chiamava, era un ragazzo molto alto e ben costruito con i capelli scuri e gli occhi neri, un tipo energico, iperattivo ed entusiasta che si esprimeva con vigore, era molto rumoroso e poteva sembrare fastidioso, ma era stranamente educato e parlava in modo molto formale la maggior parte del tempo.

Proprio in quel momento Shoto era uscito dalla scuola in compagnia di Yoarashi e dopo quella lunga giornata il suo pensiero era solo uno, vedere Izuku.

«ma hai dormito stanotte? Ti parlo da mezz'ora e non mi ascolti, sembra che tu stia dormendo in piedi» affermò improvvisamente il ragazzo facendo sobbalzare Todoroki.

Effettivamente le tre ore di sonno non gli erano assolutamente bastate, non era neanche certo di allenarsi quel giorno, non avrebbe retto con tutta la stanchezza che aveva in corpo.

«si, è così, non ho dormito molto - sospirò Shoto guardando l'ora dallo schermo del suo telefono, mancavano ancora due ore prima che Midoryia si allenasse, poteva sfruttare quel breve tempo per dormire un po - forse è meglio che io torni a casa» ragionò ricevendo un cenno di assenso da Yoarashi
«a domani!» disse con il suo solito vigore
«a domani» rispose Todoroki avviandosi poi verso casa

(...)

«merda, merda» sibilò Shoto con i capelli scombinati e occhi ancora stanchi per essersi svegliato improvvisamente da quella che doveva essere solamente un dormita di un'ora. Si allacciò velocemente le scarpe e afferrò il telefono che segnava le sei del pomeriggio, Midoriya iniziava ad allenarsi proprio a quell'orario.

Ice || Tododeku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora