8. Speranza

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Midoriya's point of view

Quel giorno i pianeti sembravano essersi allineati tanto fosse andata storta la giornata di Midoriya. Si era dovuto trattenere a scuola perché non trovava più il suo quaderno di appunti che, per giunta non era neanche per una materia scolastica, il ragazzo infatti ci teneva particolarmente a mettere nero su bianco tutto ciò che imparava o che poteva imparare a pattinaggio. Si diede dello stupido quando si rese conto che per tutto quel tempo era rimasto nel suo zaino nascosto tra gli altri libri. Arrivò in ritardo all'allenamento e strada facendo, si ripeté per l'ennesima volta, dopo la conversazione con Todoroki avuta qualche giorno prima, che avrebbe evitato a tutti i costi il ragazzo. Anche qui qualcuno sembrò volergli giocare un brutto scherzo visto che il ragazzo, entrato nello spogliatoio si ritrovò proprio Shoto, per giunta senza maglietta, a fissarlo stranito. Sarebbe voluto sprofondare dall'imbarazzo in quella situazione e pregò solo che l'altro non si fosse reso conto dello sguardo di Midoriya prima sul suo fisico perfettamente scolpito e poi sul suo fondo schiena. A completare perfettamente quella giornata era stato lo scontro in pista tra i due che aveva portato Todoroki praticamente allo svenimento.

Izuku ora come ora teneva saldamente il ragazzo sorreggendolo con un braccio dietro la schiena e stringendo il suo fianco destro. Si era portato invece il braccio sinistro dell'altro sulle spalle così che avesse un ulteriore appoggio.

«sono così mortificato, mi dispiace tantissimo» continuò a ripetere il pattinatore vedendo il sangue del ragazzo scivolare a piccole gocce sulle piastrelle della pavimentazione attorno alla pista.

A fatica si recò nel bagno del palazzetto, era poco distante dagli spogliatoi, aveva anch'esso una panca contro una delle pareti, tre cabine e quattro lavandini con sopra degli specchi.

«ti s-sembra normale fare un-una trottola nel bel m-mezzo della pista?» si lamentò Shoto pronunciando la frase con immensa fatica, doveva essere frastornato per via della botta, era stata davvero una fortuna che non avesse perso sangue anche dalla testa.
«lo so, lo so mi dispiace» disse in un piagnucolio Izuku avvicinandosi alla panca ed aiutandolo a sedersi pregando di non finire entrambi per terra.

Shoto una volta seduto abbandonò la schiena contro la parete poggiandovi anche la testa e sollevando di conseguenza il capo, chiuse gli occhi, l'espressione quasi rilassata, alla ricerca di un modo per alleviare probabilmente il dolore che stava provando. Il labbro inferiore di Izuku tremò stretto tra i denti, mentre i sensi di colpa gli appesantivano il petto. Si limitò a scrutare quel ragazzo, a detta sua perfetto, prima di voltarsi con movimenti impacciati, prendere un po' della carta che riempiva uno dei contenitori di fianco ai lavandini e versarci su un po' d'acqua fresca.

«mi disp-» fece per ripetere con sguardo basso sul lavandino, ma Shoto lo interruppe
«se ti scusi ancora giuro che ti do un pugno» sibilò sollevando il capo e mugolando di dolore prima di portarsi una mano dietro la testa
«sisi... scusa» sussurrò avvicinandosi all'altro che sbuffò solamente a sentire altre scuse, ma era più forte di lui, avevano promesso di evitarsi e adesso si trovavano nella stessa stanza e per di più avevano interrotto il loro allenamento.

Non che a Midoriya dispiacesse quella situazione, non l'avrebbe mai ammesso, ma un po ci sperava di avere la possibilità di poter trascorrere più tempo vicino a Todoroki. Sin da quando l'aveva notato la prima volta seduto tra gli spalti era rimasto incuriosito da quel ragazzo all'apparenza così distaccato. Lo vedeva sempre solo e questo non gli dava pace, aveva l'aria di qualcuno che avesse bisogno di aiuto e il carattere di Izuku gli impediva di andare avanti senza prima tentare di tendere una mano ad una persona in difficoltà.

La mano del pattinatore si posò delicata sulla guancia di Shoto che trasalí a quel contatto, seppur ostacolato dalla carta umidificata dall'acqua fredda. Midoriya notò come l'altro tentasse in tutti i modi di evitare il suo sguardo e inconsciamente ne fu grato perché a quella vicinanza tra i loro visi, di per sé così imbarazzante, quello sguardo profondo avrebbe messo in estrema soggezione Izuku che dinnanzi a quelle iridi così bizzarre si sentiva leggere l'anima, si sentiva quasi violato, esposto, un libro aperto.

«ti fa tanto male?» chiese esitante pulendo con delicatezza il suo viso dal sangue.
«ho provato di peggio» disse Shoto con tranquillità facendolo accigliare, ma decise che era meglio non indagare oltre... Infondo aveva detto così no? Solo avversari, gli amici erano solo distrazione.

Amici...

Pensò Midoriya amareggiato, gli bastava essere solo quello per Shoto eppure al contempo non gli sembrava abbastanza, voleva di più, voleva scoprire tutto della sua vita, voleva fiducia da quegli occhi diffidenti, voleva un sorriso, qualcosa lo spingeva inconsciamente ad avvicinarsi a lui e fu proprio questo a far muovere le labbra di Izuku seguite dalla sua mano ancora prima che se ne rendesse conto.

Lasciò scivolare via dalle sue dita quel fazzoletto sporco di sangue e il suo indice e medio sfiorarono appena impercettibilmente la sua pelle della guancia sinistra, quel tratto ruvido che circondava il suo occhio azzurro, che risaltava in quel viso dal colorito chiaro che tuttavia in quel momento stava assumendo leggere sfumature rossastre.

«perché ti ostini a tenermi lontano da te?» chiese forse in un soffio e si domandò se l'altro l'avesse sentito, ma ne ebbe la conferma quando chiuse i suoi occhi e si rilassò completamente sotto il suo tocco, sotto la sua mano che si poggiò completamente sulla sua guancia
«non so come comportarmi» disse solo riaprendo gli occhi e incatenando i loro sguardi facendo arrossire Izuku.

Attorno a loro si stava creando una bolla che li teneva lontani dal mondo esterno, nessuno dei due aveva minimamente fatto caso alla posizione di Midoriya che lentamente si era seduto sulle sue gambe o alla mano di Shoto che adesso sfiorava il suo fianco sinistro.

«voglio solo che tu sia te stesso» sussurrò e il sospiro dell'altro si infranse caldo e delicato contro le sue labbra.

I loro viso terribilmente vicini, una distanza che lentamente diminuiva

«non penso di esserne capace» soffiò Todoroki abbassando lo sguardo sulle sue labbra
«ti posso aiutare» entrambi socchiusero gli occhi, Midoriya si decise ad avvicinare il suo viso a quello di Shoto percependo sotto di sé il corpo dell'altro rilassato.

Una distanza impercettibile separava le loro labbra.

Ma Todoroki sobbalzò rompendo improvvisamente quella magia creatasi tra i due quando qualcuno bussò alla porta.

Si allontanò bruscamente dal viso di Izuku spingendolo con ben poca delicatezza via dalle sue gambe e guardandolo adesso in cagnesco.

Midoriya rimase interdetto da quell'improvviso cambiamento d'umore, ma i suoi pensieri furono nuovamente interrotti dal rumore dietro la porta

«em ragazzi, ho la valigetta del pronto soccorso» disse Iida fuori dalla stanza facendo sospirare Izuku per la frustrazione.

Si portò una mano sui capelli e serrò gli occhi confuso da tutto ciò che lo circondava.

«g-grazie Iida, aspettaci fuori, ora arriviamo» disse portando l'attenzione sull'altro che lentamente, per evitare capogiri vista la botta della caduta, si alzò.

«non provarci mai più, sono stato chiaro?» sibilò avvicinandosi a Midoriya
«non sembravi tanto in disaccordo» rispose a tono facendo infastidire maggiormente l'altro
«primo, sono troppo rincoglionito dalla botta, solo per questo non ti ho dato un pugno, secondo, non mi piaci» disse secco uscendo dallo spogliatoio e lasciando là il ragazzo.

«merda» sibilò portandosi una mano sulla fronte.

Eppure non poteva fare a meno di pensare che quel momento di cieca fiducia tra loro due lo avesse appena riempito di speranza.

È un miracolo che riesca ad ritagliarmi del tempo per aggiornare con tutte le videolezioni e compiti che ho ahahah
Spero il capitolo vi sia piaciuto, mi scuso per eventuali errori.
A presto❤️

Ice || Tododeku Where stories live. Discover now