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Capitolo 2

La Bella e la Bestia





Taehyung si era diretto quella mattina agli studios.

Aveva firmato qualche giorno prima il contratto e adesso cominciavano tutti quegli atti preparativi alla realizzazione della serie: la costruzione delle scenografie, la rifinitura dei costumi, la sistemazione dei set interni e la scelta di quelli esterni.

Taehyung non lavorava da molto una serie tv o un drama. Era molto più lavoro rispetto ad un film, anche solo per la quantità di screen time che gli era richiesto. Oltre a questo, Dragon Master era una serie fantasy, perciò gli si richiedevano nuove abilità.

Agli studios avrebbe incontrato il suo coprotagonista e insieme avrebbero dovuto cominciare immediatamente un training fisico specifico per la serie.

I drama asiatici erano a volte poco rifiniti rispetto a quelli occidentali, soprattuto quando si parlava di combattimenti ed effetti speciali tuttavia la produzione mista avrebbe assicurato alla serie una direzione seria su tutti i fronti.

Entrato agli studios venne indirizzato in una sala conferenze. Quando lo videro entrare ricevette numerosi inchini dai presenti. Erano tutti attori secondari o comparse che avrebbero dovuto ricevere anche loro un'infarinatura di addestramento.

I suoi occhi furono immediatamente calamitati dalla persona più attraente di tutta la stanza.

Alcuni degli altri attori avevano le solite caratteristiche apprezzate in film o serie asiatiche: alti, il viso appunta e gli occhi grandi, mentre il soggetto davanti a lui, che lo riconobbe e si alzò in piedi quando lo vide, era diverso dagli altri.

E Taehyung non si riferiva solo ai suoi capelli colorati di rosa pastello, ma al suo viso attraente.

Park Jimin era la co-star della serie. Taehyung aveva sentito dal suo manager che su internet molti si era lamentati della sua presenza nel cast perché a quanto pare non rispecchiava il suo personaggio. Non lo poteva sapere: non aveva letto né la sceneggiatura né il libro da cui la serie era stata tratta.

Tuttavia Taehyung sapeva che la storia dei loro personaggi sarebbe stata una storia d'amore omossessuale. Forse. Si doveva ancora sapere cosa la produzione avrebbe deciso di censurare e cosa no. Nonostante questo il personaggio di Omin era il più amato di tutta la saga, perciò Taehyung immaginava che nessuno sarebbe stato soddisfatto, perché ogni appassionato aveva un'idea diversa in mente.

Jimin era più basso di lui, e più muscoloso. Aveva il viso rotondo e gli occhi stretti ma piacevoli, il naso piccolo e due meravigliose labbra carnose. Mmm pensò Taehyung: se la storia sarà fedele al libro ad un certo punto dovremo baciarci.

Poteva capire perché Jimin era piaciuto alla produzione: era mascolino nel fisico ma androgino nei tratti del volto, era più basso degli altri e avrebbe funzionato bene come interesse sentimentale di un altro uomo, in una storia come quella che dovevano mettere in atto.

«Taehyung» Jimin gli fece un piccolo inchino con la testa e lui rispose allo stesso modo «Mi chiamo Park Jimin. Spero lavoreremo bene insieme» poi allungò la mano e Taehyung la prese per stringerla calorosamente. La stretta di Jimin era salda e forte, non come la sua debole e fiacca ma l'altro ragazzo aveva delle mani paffute e piccine, così diverse dalla forza che veicolavano.

Park Jimin sembrava fatto di ossimori.

Sorrise e Taehyung già piaceva. «Piacere di conoscerti Park Jimin»

«Oh, non essere così formale» il ragazzo con i capelli rosa fece un occhiolino sedendosi di nuovo alla sedia e Taehyung lo imitò, con un mezzo sorriso. Gli piaceva che la voce dell'altro fosse morbida e acuta. Quella di Taehyung invece era bassa e baritonale e si adattava molto alle sue performance (anche se normalmente parlava anche lui in modo un po' più acuto). «Ho visto che sono solo qualche mese più grande di te. Lavoreremo insieme per molto tempo»

DARKER//kookvWhere stories live. Discover now