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Capitolo 11

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Si ritrovarono in macchina. Jungkook ordinò al suo autista di far partire la musica e chiudere il vetro divisore.

«Subito, signore» disse l'altro, e ubbidì prontamente.

Jungkook non smetteva di avere le mani tutte intorno a Taehyung. Nel momento in cui il vetro scuro risalì per divedere gli spazi, Taehyung fu spinto contro i sedili dell'auto, mentre Jungkook gli saliva addosso per poterlo baciare di nuovo. Lo accolse vicino a sé, incapace di poterlo stringere. La sensazione del suo corpo su di sé era familiare e al tempo stesso nuova. Non si era ancora abituato a tutti i muscoli, a tutta la forza che l'altro aveva accumulato negli anni.

Aveva un ginocchio di Jungkook tra le gambe, mentre l'altra gamba poggiava a terra sui tappetini per dargli stabilità. Mentre Jungkook continuava a intrecciare la lingua con la sua, il suo corpo si mosse da solo, sfregando il bacino, e la sua erezione crescente, contro la gamba dell'altro. Gemette, nel bacio, afferrando Jungkook per le braccia e stringendo le gambe intorno alla sua coscia, mentre si muoveva. Anche lì i suoi muscoli erano duri, e sodi, impossibili da nascondere sotto i suoi vestiti.

Muovendo languidamente il bacino contro di lui, Taehyung sentì una scarica di eccitazione così forte che per un attimo si scordò dov'era e con chi era. Gemette di nuovo, Jungkook gli morse il labbro e si staccò da lui, per guardarlo negli occhi. I suoi erano già completamente neri. L'improvvisa immobilità di Jungkook fece fermare anche Taehyung, che arrossì e deglutì la troppa saliva che aveva in bocca, rendendosi conto che si stava strusciando contro la sua gamba, come fosse un cane.

Si sentì in imbarazzo per un attimo solo, finché Jungkook non mise una delle sue grandi mani sul suo bacino e lo incoraggiò: «Continua». La sua voce era così bassa e intensa che avrebbe fatto sciogliere il ghiaccio. Con un po' di incoraggiamento, Taehyung ricominciò a muoversi, guardando in basso, dove il rigonfiamento dei suoi pantaloni non faceva che aumentare, i vestiti diventare sempre più stretti.

C'era qualcosa di osceno e perfetto in quello che stava facendo, mosso e incoraggiato dalla mano di Jungkook sul suo fianco. Gemette di nuovo, frustrato dalla sensazione dei vestiti ruvidi ma incapace di fermarsi di nuovo.

Sentì Jungkook fare una mezza risata scura e pericolosa. Si abbassò di nuovo su di lui, per leccargli un orecchio mentre Taehyung girava la testa e chiudeva gli occhi, ancora imbarazzato. «Angioletto» lo chiamò, con voce bassa «Per essere qualcuno che non vuole stare con me, sei affamato»

Taehyung rabbrividì e provò a fermarsi, ma Jungkook continuava a costringerlo a muovere il bacino. «Non è vero ...» mugugnò.

Jungkook rise, perché sapeva benissimo che non era vero. «Sei così con tutti quelli che ti hanno scopato?» chiese, il suo tono di nuovo duro, mentre la sua mano stringeva il suo bacino. Taehyung scosse la testa, in imbarazzo. «Hai implorato per prendere il cazzo di tutti quelli che ti hanno toccato?».

Scosse di nuovo la testa, e provò ad allontanarsi da Jungkook, sopraffatto dall'imbarazzo ma fu l'altro a spingersi contro di lui per poter sfregare contro il suo inguine. Taehyung fece un patetico suono eccitato, anche se il viso si era accaldato per il rossore. «No» sussurrò, poco convinto.

«Va bene, se lo hai fatto» Jungkook gli leccò di nuovo il suo orecchio, il suo fiato era caldissimo contro la pelle già bollette e rossa del viso di Taehyung. La pressione contro il suo inguine si fece più intensa, mentre la macchina continuava a camminare e fermarsi saltuariamente. «Lo so che ti piace. Ti è sempre piaciuto, anche quando fai finta di no»

DARKER//kookvWhere stories live. Discover now