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Capitolo 3

Il via





Jimin gli porse il suo riso istantaneo e una coppia di bacchette usa e getta. Taehyung non fece complimenti e cominciò a mangiare.

Erano tutti e due esausti e sfiancati. Jimin aveva tutti capelli umidicci attaccati alla fronte. «Mmmffp» disse, risucchiando il suo boccone e cominciando a masticare: «Ma tu credi che sia davvero il caso di mangiare così tanto dopo tutto quell'esercizio?»

Jimin scosse la testa mescolando nella sua ciotola «Guarda, non ci alleniamo per dimagrire ma per imparare delle coreografie. Siamo come dei ballerini, non come degli atleti»

«Non dovremmo mettere su peso, comunque. Hoseok si arrabbierebbe se dovesse modificare i costumi»

«Può baciare il mio bellissimo culo» commentò l'altro, scavando tra le buste del take away e Taehyung ridacchiò.

Da un paio di settimane si vedevano praticamente tutti i giorni: era cominciato il loro allenamento fisico per la serie. Taehyung aveva più lavoro rispetto a Jimin perché semplicemente avrebbe avuto più scene di azione, ma quelle di Jimin sarebbero state più articolate e complesse.

Jimin guardò il suo cellullare, mentre si appoggiava allo schienale della poltrona e abbondava la sua ciotola di plastica.

Erano a casa dell'altro ragazzo, a soli dieci minuti dalla palestra dove si allenavano con l'esperto di arti marziali e quello di scherma.

Jimin viveva in un loft accogliete arredato in stile industriale. Taehyung non la trovava una scelta molto elegante, ma la casa era evidentemente molto vissuta.

Taehyung era stato invitato per l'ennesima volta e alla fine si era ritrovato troppo stanco per dire di no, così erano andati insieme, fradici per il sudore e la stanchezza, a comprare la cena da consumare al loft. Jimin gli aveva offerto una doccia prima di mangiare ma Taehyung era così affamato che non ci vedeva più.

Si erano messi a mangiare seduti al tavolino da caffè, senza nemmeno prendere in considerazione il tavolo. Jimin era scomposto sulla sua poltrona mentre lui cercava di mantenere almeno l'apparenza di cortesia sul resto del divano, ma era difficile, quando sentiva che stava per svenire da un momento all'altro.

«Guarda» Jimin girò il suo telefono e gli mostrò una foto. Taehyung strinse gli occhi mise a fuoco due bambini dai capelli neri che sorridevano, abbigliati in modo strano e colorato. «Siamo noi! Cioè i nostri personaggi. Da piccoli»

«Hanno già cominciato?» chiese Taehyung alzando lo sguardo. Jimin annuì, poggiando via il telefono.

«Oggi. RM era molto contento» ridacchiò.

«Chi?»

«Oh, scusa. Lo conosci come Kim Namjoon»

«Uno dei registi?» chiese, finalmente buttando via la sua ciotola vuota. «Conosci anche lui?»

Jimin annuì pulendosi la bocca con un tovagliolo «Sì. Era allo stesso anno con Yoongi a scuola, avevano alcuni corsi insieme. Sono grandi amici ed è finito naturalmente nella nostra piccola cricca»

«Chi?» chiese una voce cupa.

Taehyung sobbalzò e si voltò nel corridoio, dove dall'oscurità di una camera emerse niente di meno che Min Yoongi in carne ed ossa. Sorpreso Taehyung non trovò altre parole per dire qualcosa di intelligente e si voltò a guardare Jimin «RM» disse.

«Uh» l'altro ragazzo con i capelli color menta avanzò. Aveva addosso solo un piccolo paio di pantaloncini e una grossa maglia oversize. Con fare assonnato andò ad aprire il frigorifero per tirarne fuori una bottiglietta d'acqua mentre si grattava la testa. «Come è andato il primo giorno?»

DARKER//kookvWhere stories live. Discover now