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Capitolo 13

Diamanti





Come Jimin gli aveva promesso, erano usciti insieme.

Visto e considerato che l'ultima volta Jimin aveva insistito per portarlo in discoteca quando non era invece l'elemento in cui di solito Taehyung nuotava, allora l'altro gli concesse umilmente di scegliere il posto. Per quel motivo adesso Jimin, Hoseok, Yoongi e Taehyung stavano superando il tornello del Museo d'Arte di Seul con un biglietto in mano e un'audio guida nell'altra.

«Non sono mai venuto in questo museo» disse Jimin, guardandosi intorno. «Vivo a Seul da un sacco di tempo e non mi sono mai deciso a venire»

«È un po' il problema di vivere nelle grandi città» disse Hoseok, con già gli auricolari nelle orecchie connesse all'audioguida. «Si dice sempre che ci sono tante cose da vedere e fare ... e visto che ci sono sempre tante possibilità, alla fine non si fa mai niente»

Yoongi era silenzio, al loro fianco, mentre masticava una gomma.

«Non pensavo ti piacesse l'arte» commentò Jimin prendendo Taehyung sotto braccio e cominciando a muoversi tra le persone che si affollavano la domenica nel museo «Andavi spesso in qualche museo americano?»

Taehyung annuì.

Portava un travestimento: aveva preso l'abitudine di farlo quando andava nei luoghi pubblici in America.

Jimin era molto sicuro nel suo abbigliamento giornaliero e con i suoi capelli platino. C'era anche da dire che lui non era famoso come Taehyung, almeno non ancora. Lui invece aveva un abbigliamento rilassato, un pantalone e una maglietta larghi intorno al corpo e un cappotto color cammello. La solita mascherina in faccia e degli occhiali in faccia che a dire il vero non gli servivano a nulla. Con i capelli lisci e scuri appiattiti sulla fronte, era difficile da notare: sembrava uno studente universitario, con lo zainetto di pelle sulla schiena.

«In tutte le città che visito mi piace vedere almeno i musei principali o le gallerie d'arte. Ho una piccola collezione di opere a Los Angeles»

«Davvero? Che tipo?»

«Fotografie» spiegò.

«Cavolo, siete tutti così artistici» disse, guardando anche Hobi e Yoongi «Mi sento un po' fuori posto»

«Farsi piacere l'arte non è un tratto della personalità» disse Yoongi «Sai quanta gente dice che è appassionata solo per darsi un tono. Vedila così, tu sei l'estimatore di cose più concrete»

Jimin si corrucciò: «Del tipo?»

«Alcool» disse Yoongi, serio come la morte.

Jimin gli tirò un pungo e cominciò a lamentarsi mentre Hoseok rideva a crepapelle facendo voltare molte teste nella loro direzione. Sotto la mascherina, Taehyung sorrise. Si era svegliato quella mattina pieno di energie, estremamente felice di fare qualcosa che lo potesse davvero distrarre e divertire. Leggere lo annoiava, guardare film al cinema o in tv gli ricordava il lavoro, era completamente imbranato a disegnare e non capiva nulla di musica, perciò i suoi svaghi e i suoi interessi erano parecchio ridotti.

Entrarono nel museo e Taehyung si estraneo con facilità dal gruppetto.

Comunque gli altri smisero velocemente di parlare tra loro, concentrati sul percorso dell'esplosione del museo. Con le cuffie nelle orecchie che spiegavano le opere moderne che aveva davanti agli occhi, fu facile immergersi in quello che aveva intorno e alleggerire i pensieri.

Lui e gli altri tornarono a riunirsi solamente per andare a prendere un caffè e fare una pausa dal giro e poi ripresero a camminare ognuno per fatti suoi.

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