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Capitolo 5

Lo squalo




Jimin e Hoseok erano delle sfrenate macchine da ballo. Tutti e due si muovevano a ritmo della musica assordante, sulla pista da ballo davanti a lui. Taehyung aveva preferito stare a loro tavolo a bere il suo cocktail. Sapeva ballare un poco, ma i posti molto affollati gli avevano sempre messo un po' d'ansia.

Come si era lasciato convincere da Jimin ad andare di venerdì in discoteca non lo sapeva nemmeno lui.

Il suo amico - poteva considerarlo così dopo quasi un mese che si conoscevano - era una figura affascinante e sensuale mentre ondeggiava tra i corpi di tante altre persone, con Hoseok che dietro di lui gli teneva una mano sui fianchi con fare protettivo e possessivo. La sua presenza evitava che altre persone indesiderate si affollassero come mosche sul miele intorno a Jimin.

I suoi capelli rosa erano un po' stinti ma il colore più pallido gli donava lo stesso. I suoi orecchini argentati ondeggiavano intorno al suo collo lungo e la maglietta di retina semi trasparente lasciava intravedere troppo per i gusti di Taehyung, e non di meno facevano i suoi pantaloni di pelle aderenti.

Jimin era il personaggio di un sogno bagnato mentre si muoveva e si umettava le labbra con la schiena contro Hoseok che spingeva via l'ennesima donna che provava ad avvicinarsi. Uomini e donne si erano affollati intorno a loro per guardare Jimin e Taehyung, fosse stato più coraggioso, sarebbe andato ad aiutare Hobi.

Jimin intossicato e umido di sudore, nei suoi pantaloni aderenti era qualcosa che chiunque si sarebbe caricato in spalla come un uomo prestorico per trascinarlo nella sua caverna e fare cose indicibili. Persino Taehyung sarebbe caduto vittima del suo fascino se non fosse così desensibilizzato a quel genere di cose.

Quando la canzone finì vide che Hoseok stava riportando al tavolo Jimin che si sedette sulle gambe di Taehyung e gli mise una mano intorno alle spalle. «Che fai tutto solo, Tae? Vieni a divertirti» disse bisbigliando aria calda direttamente contro il suo orecchio per farsi sentire sopra la musica.

Lui arrossì guardando Hoseok, dispiaciuto. Jimin era sempre molto sicuro di sé e consapevole della sua sensualità anche da sobrio ma da ubriaco il suo sguardo faceva calare i pantaloni alle persone. «Capisci perché non potevo farvi venire da soli?» disse Hobi, passandosi una mano tra i capelli bicolori e sudati. Anche lui non era affatto male: i suoi vestiti erano più accesi e vibranti, un po' più hip-pop rispetto a quelli da preambolo da film porno di Jimin.

Il ragazzo con i capelli rosa poggiò la testa contro quella di Taehyung e disse: «Non sei divertente. Io e Tae volevamo solo stringere meglio la nostra amicizia» disse con voce melliflua.

«Sì, con te che ti infilavi nei suoi pantaloni e lui sconvolto a vita» commentò Hobi, prendendo il cocktail di Taehyung e bevendone lui un sorso. Jimin tornò a sussurrare all'orecchio di Taehyung: «Non starlo a sentire, ti sarebbe piaciuto molto» poi ridacchiò in direzione di Hoseok «Mi dicono che sono una gran bella scopata»

«Uh. Non lo metto in dubbio» commentò Taehyung, ancora rosso in viso e Jimin gli punzecchiò una guancia «Ma guardati, sei così innocente come una verginella, mi fai venir voglia di farti cose sporche, Tae-Tae»

«Ti prego, no» rispose lui a fatica con le guance ancora strette dalla presa di Jimin.

«Frena i bollenti spiriti, Minnie» disse Hoseok «Gli farai prendere un infarto»

«Oh, come se tu ti stessi lamentando davvero» Jimin lasciò andare Taehyung e agirò il tavolino per sedere a cavalcioni contro Hoseok, viso contro viso. Taehyung arrossì solo per l'intimità della situazione in cui i due si erano ritrovati. Abbassò gli occhi sul suo cocktail. «Non ti piacerebbe se ci portassimo Tae a casa?»

DARKER//kookvWhere stories live. Discover now