chapter 1

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Judy si stava osservando allo specchio, mentre si stava stirando i capelli indomabili.

I suoi capelli le arrivavano fino alla spalla, ma erano gonfi e crespi, fu incapace di aggiustarli.

Infatti si fece una coda bassa, nella speranza che nessuno vedesse i disastrosi capelli.

Cercó in tutti i modi di non sporcarsi la sua nuova divisa da lavoro, di un verde molto acceso.

Dopo aver finito di sistemarsi i capelli castani , osservó più attentamente la camicia che stava indossando.

Detestava tanto le camicie con sopra il giacchetto, ma era quella la divisa di lavoro e doveva farsela piacere.
Dopo aver messo il foulard lungo il collo arrivò la parte dolorosa per lei, la gonna e i tacchi a spillo.

Fin da piccola ha sempre avuto un trauma per i tacchi, cadeva e inciampava sempre, una volta era persino andata al pronto soccorso per colpa di essi...

Fece un bel respiro profondo e iniziò la parte dolente, mettere i tacchi e la gonna.

Imprecando a gran voce, finalmente riuscì a mettersi la gonna strettissima.
Continuò ad imprecare mentre metteva anche i tacchi, la sua macchina da tortura.

Si guardó allo specchio, stava pensando alla Judy di 10 anni fa, che sognava questo lavoro, ma non credeva in se stessa, abbozzó un sorriso, finalmente aveva fatto qualcosa della sua vita.

Camminando in giro per la casa in maniera molto goffa, prese la sua borsa e si avvió.

Aveva ancora un po' di tempo prima di dirigersi al suo primo giorno di lavoro e arrivò al bar del suo migliore amico, con le lacrime agli occhi, per via dei tacchi
<<ma come siamo eleganti>> disse Carlos fischiando, era sbalordito, non aveva mai visto l'amica agghindata in quel modo.
<<stai zitto- balbettó Judy- fammi un cappuccino>>

Il ragazzo senza parlare, inizio a preparare la bevanda.
Judy era in pensiero, su come potesse andare il suo primo giorno di lavoro, non aveva molta esperienza in questo campo e aveva una paura matta.

<<stai tremando come una foglia, andrà tutto bene>>continuó Carlos dopo aver messo il cappuccino sul bancone.

<<mio dio che Idea, non ci avevo pensato ad essere ottimista, grazie>> rispose Judy lanciando un'occhiataccia all'amico.

Judy guardava con ansia l'orologio di sua nonna, temeva di fare in ritardo.

Alla fine non toccó il cappuccino e lo lascio sul bancone.
Carlos la guardava in silenzio, non sapeva cosa dire.

Judy aprì il telefono e si rese conto di essere in ritardo.
La sua paura di arrivare in tardo orario in aeroporto si stava per realizzare.
<<oh porca puttana, devo andare, ciao>>

<<buona fortu...>> Carlos non ebbe il tempo di finire la frase che l'amica era già volata verso l'aeroporto per il tanto atteso primo giorno.

Carlos fece un mezzo sorriso, mentre beveva il cappuccino non toccato dall'amica.
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Ciao amici lettori, vi è piaciuto questo capitolo?
Lo so, è abbastanza banale e non è il capitolo migliore, ma continuate a leggere!! 💕

Un volo nel passatoWhere stories live. Discover now