chapter 12

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<<Oggi sono 5 anni che non è più con me e ogni giorno mi sento responsabile della sua morte, se l'avessi accompagnata con la mia macchina non sarebbe successo tutto questo>> concluse Monica, singhiozzando.

Le lacrime erano diventate fiumi, persino Judy aveva gli occhi lucidi ma non voleva farlo vedere, la storia fu molto toccante, Judy non se lo aspettava.

<<Monica, guardami negli occhi
-disse Judy, toccando il mento di Monica per attirare la sua attenzione- tu non sei colpevole di niente, non potevi sapere dell'incidente, nessuno poteva prevederlo, hai fatto il tuo dovere, non hai nessuna colpa.
Tua sorella ti starà guardando e non sarà contenta che tu pianga per lei, devi lasciarla andare, ora è in un posto migliore, devi accettarlo, devi capirlo pure tu>>

<<Grazie Judy>> commentó Monica singhiozzando.

L'anima di Monica era tormentata da un avvenimento di cui lei non ne era colpevole, doveva accettare la realtà.

Dopo questo, nessuno proferì parola, Monica era appoggiata sulla spalla dell'amica, e Judy l'abbracciava da dietro.

Quel piccolo gesto tranquillizzó Monica.
Judy fu contenta poiché Monica poteva contare su di lei.

Chi l'avrebbe mai detto che la severa Monica potesse avere questi rimpianti?
Non era colpa sua, doveva capirlo e accettarlo, se l'avesse fatto, sarebbe stato meglio.

<<Amanda sarebbe fiera di te, sarebbe felice perché hai raggiunto il tuo traguardo, non devi piangere, devi essere felice perché sarà sempre con te, nel tuo cuore>>
Queste furono le parole di Judy, non fu molto brava a consolare le persone, ma diceva la realtà.

Monica fece un messo sorriso e annuì non molto convinta.

<<Promettimi che non piangerai più okay? Sii forte>>
Judy diede una pacca sulla spalla a Monica scherzando, per farla sorridere.

Monica rispose affermativamente.

Ma la quiete fu rovinata da una presenza burrascosa.

<<Oh che carine, vi passo dei fazzoletti?>>

Judy poteva riconoscere quella voce tra milioni di persone, era il fratellastro rompicoglioni che arrivava nei momenti meno opportuni.

<<Oh cazzo Nathan, la puoi piantare? Non sai neanche di cosa stiamo parlando>>
Judy burrascosa si alzó e lo guardó in faccia, Judy trasmetteva odio a Nathan.

<<E tu hai il ciclo cara? Se vuoi ti passo qualche assorbente, così la finisci>>Nathan aveva la mano appoggiata alla porta, così da tenere bloccata le due ragazze.

Nathan guardava Judy con il sopracciglio alzato, non smetteva di fissarla.

<<Fottiti>>sbraitó Judy senza pensarci.

Lei tolse lo sguardo da lui e aiutó Monica a metterla in piedi.

<<Su forza principessine, l'aereo sta per decollare, doveve portare il carrello e dovete stare fuori, l'ora di fare le adolescenti è finita>>

Judy fu sempre più sbalordita da Nathan e dalle sue parole.
Monica aveva torto, quel pezzo di merda non aveva sentimenti.

Judy fece sedere Monica, le sistemó la faccia e disse di prendere il carrello delle bevande.

Dopo questo l'aereo inizió a decollare.

Judy stava guardando Nathan sorridente con i passeggeri.
"Ma quanto cazzo è meschino?" Furono questi i pensieri di Judy.

Osservó Nathan da lontano, era proprio un vero leccaculo, Judy non sopportava il suo egocentrismo.

I suoi occhi color castano erano molto scuri, le sue mani erano precise, non sbagliava niente, il suo sorriso a 32 denti era bianco e abbagliante.
"come cazzo fa ad essere così? Non ci sono neanche parole per definire quella merda Mah-" Judy scosse la testa e ritornó a fare il suo lavoro.

Nathan faceva venire i brividi a Judy, non so come facevano i passeggeri.

Il volo fu molto breve e subito dopo, Judy prese la valigia, doveva andare in un altro aereo, per fare Seattle-Los Angeles.

Nel prendere la valigia, Judy colpì Nathan.
Ovviamente Nathan esitó con un <<Ma che cazzo 007, attenta a quello che fai>>

Judy non ebbe il tempo di replicare che Nathan sparì.
Judy era furiosa, come poteva una persona chiamarla 007 (=licenza per uccidere).

Scese all'aereo senza pensieri, furiosa e tutta rossa per la rabbia che aveva dentro ma non poteva sfogarsi, era a lavoro.
Monica era ancora sottoshock e non voleva farla preoccupare.

Salì nuovamente in un altro aereo e posó la valigia, facendo attenzione a non uccidere qualcuno.

Durante il volo Judy pensó a Nathan e alla sua arroganza.
Non poteva lavorare con lui, lo detestava.
Per fortuna lui era a riposo, quindi non lo vedette per tutto il volo, lei era più contenta.

A tarda sera l'aereo atterró per Los Angeles.
L'indomani doveva trovarsi lì alle 7 per un altro volo.

Judy voleva puntarsi una pistola sulla tempia.

Questa volta l'albergo fu molto lontano e Judy dovette chiamare un taxi.

Aveva visto più volte la città di Los Angeles, quindi rimase al telefono a messaggiare con Carlos, il panorama in quel momento la annoiava.

Dopo un'ora di macchina, Judy arrivò in albergo.
Era un albergo a 3 stelle, non era curato molto bene, ma la cosa a Judy non importó, aveva tanta fame,sperava che il cibo fosse buono da soddisfare la sua fame.

Dopo aver posato la valigia, scese nuovamente nella Hall a cenare.

Insieme a lei si unirono Monica e Nathan.
Judy voleva tranquillità, ma evidentemente doveva aspettare.
"ma che cazzo perché è qui?" pensó Judy.

Voleva mangiare e Nathan difronte le faceva venire la voglia di ammazzarsi.

<<Allora 007 che stai mangian->>
Nathan non ebbe il tempo di completare la frase che Judy sbatté la mano sul tavolo, attirando l'attenzione di tutti.

Guardando in faccia il collega, Judy disse, ringhiando
<<Non ti azzardare a chiamarmi 007,chiami alla tua troia da 4 soldi 007,ma non me, perché io so fare benissimo il mio lavoro, smettila di sminuire gli altri, pezzo di merda.

Non hai diritto di screditarmi, non hai diritto a un bel niente, quindi chiudi quella fogna che ti ritrovi perché fai un favore a tutta l'umanità. >>

Nathan non mosse neanche un dito, continuava a guardare Judy negli occhi senza dire nulla, senza battere ciglio,non era stupito che Judy avesse fatto show davanti a tutti.

Quando la ragazza si accorse di aver attirato l'attenzione della sala, corse immediatamente in camera sua.
Monica cercó di chiamarla ma fu tutto inutile, Judy era già sparita.

Lo stomaco era diventata una voragine, quando Judy era arrabbiata, doveva mangiare.

Era schifata ma anche affamata e decise di ordinare il servizio in camera.

Dopo essersi cambiata, prese una birra e con la delicatezza di una scaricatrice di porto, ruttó mentre stava accendendo il televisore.

In TV non c'era nulla di interessante, ma guardó un programma di mafiosi semisconisciuto.

Dopo qualche minuto la tranquillità di Judy venne disturbata quando qualcuno bussó alla porta.

Judy spense la TV e con l'acquolina in bocca, corse verso la porta.
Si stava immaginando il cibo, nella hall tutto era delizioso, ma non mangiò nulla per colpa di Nathan.

<<Oh sarà il servizio in camera, ho una fame da lupi>> commentó Judy affamata.

Quando aprì la porta si ritrovó davanti l'unica persona che non voleva vedere.

Il suo umore felice e affamata diventó arrabbiata e disgustata.

Un volo nel passatoWhere stories live. Discover now