chapter 29

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<<Ciao papà>>Judy stringeva molto forte la mano di Nathan, aveva molta paura e lui la faceva sentire al sicuro.

<<Lo hai contattato?>> Nathan parlava a bassa voce, nell'orecchio di Judy,era disorientato e si era perso qualcosa, non aveva visto la ragazza prendere il telefono dall'inizio della giornata.
<<No assolutamente, volevo contattarlo dopo il volo.>> 

Lo osservava, provava disprezzo rancore e rabbia nei suoi confronti, lui si è sempre comportato male e non ha mai avuto un briciolo di affetto nei confronti di Judy e ogni volta la faceva sentire piccolissima quando in verità senza lui attorno era più grande di un gigante. 

<<Che si dice Melania?>>
Il padre di Judy aveva i capelli corti e bianchi, la barba lunga e bianca dimostravano che era già avanti con l'età, ma aveva il fisico di un 40enne.

<<Non sono più Melania, mi chiamo Judy,ma penso che tu lo sappia questo.>> sputò acida, lo considerava il suo peggior nemico e la cosa la scombussolava e anche tanto

<<Va bene, come vuoi tu.>>
<<C-come hai fatto a trovarmi?>> Judy sputava quelle parole con odio, era incredula che il padre l'avesse trovata e si era diretta fino all'aeroporto, per di più non era neanche sola
<<Dai figliola, lo sai benissimo che quando voglio una cosa, la ottengo. Ti ho trovata e ho deciso di vederti, e da un po' che non ti vedo figlia mia>>

<<Io non sono più tua figlia e non sono di tua proprietà, mettitelo in testa.>> le viscere le si contorcevano, voleva sparire in quel momento ma non aveva il potere del teletrasporto.

Nathan invece era abbastanza esterrefatto, non aveva mia visto il padre di Judy e sembrava una persona per bene, ma in verità non era così.
Ascoltava attentamente la conversazione tra i due senza intromettersi, la cosa non lo riguardava e non sapeva neanche come rispondere, non conosceva il padre di Judy, teneva stretta la mano di Judy nella speranza di fare qualcosa di utile.

<Che cosa vuoi?>>
<<Sai Melania,ho riflettuto-il padre di Judy si stava avvicinando-dovremmo recuperare i rapporti, che ne dici, se usciamo a cena per parlare di questi ultimi anni, vedo che hai anche un ragazzo-il padre stava guardando Nathan e Judy che si prendevano per mano- se vuoi portalo con noi a cena.>>

Il cuore di Judy fece un salto, non voleva che il padre conoscesse Nathan, Judy voleva che Bob rimanesse fuori dalla sua vita, lo aveva sempre fatto, perché ora era venuto a scombussolare tutto?

In quel momento Judy guardò Nathan e il ragazzo ricambiò lo sguardo, preferiva rimanere fuori da quella conversazione.

<<Non ho nulla da dirti Bob, siamo perfetti sconosciuti, sei colui che mi ha aiutato a mettermi al mondo, ma non sei mio padre, sono cresciuta da sola, quindi vai a fanculo.>> prese coraggio e iniziò ad alzare il tono della voce, all'inizio era intimorita ma ora non aveva intenzione a sottomettersi a lui come quando aveva 16 anni.

<<Non parlare così a una persona anziana, non porti rispetto.>>Bob era pacato e tranquillo e amava ribaltare la situazione e voleva ottenere le cose, anche se questo determinava uccidere qualcuno, lui lo avrebbe fatto senza problemi.

<<Io dovrei portare rispetto a una persona che non me ne ha mai portato? No grazie.>> Judy stava tremando, era diventata un peperone per via dell'odio stava trattenendo ma non aveva intenzione di scoppiare nel bel mezzo di un aeroporto.
<<Andiamo Nathan, non ho altro da dire.>> Judy strinse ulteriormente la mano di Nathan e iniziò a camminare.

I due se ne andarono senza guardare il padre di Judy, lei disprezzava lui, ma lui voleva ritornare a recuperare i rapporti e Judy sapeva esattamente cosa voleva.

<<Con quale coraggio viene qui e si presenta come se niente fosse? E voleva farmi credere di essere io a comportarmi male, gli vorrei spaccare quella cazzo di faccia che si ritrova.>>
<<Judy calmati okay? Dobbiamo trovare un modo di levarlo dalle palle.>> Finalmente aveva detto qualcosa, ma non penso che dire ''calmati'' a una ragazza su tutte le furie avrebbe sistemato qualcosa.

<<Mi sono trasferita dall'altra parte dell'America, ho cambiato nome, colore di capelli, ho cambiato e-mail, cognome, macchina casa accessori, ho tolto gli occhiali, cioè ho cambiato di tutto e ha saputo rintracciarmi, assurdo! >>

<<Penso che l'unico modo di farlo andare via sia andare a cena con lui.>>

<<Nathan ma sei pazzo?-il tono di voce di Judy si fece molto alto, non riusciva a controllarsi, non pensava che fosse serio- ora vuoi andare a cena con lui? Che cazzo ti prende? Ti ricordi quello che mi ha fatto?>>

<<Proprio per questo-Nathan prese le mani di Judy provando a calmarla- senti, devi dirgli che stai bene da sola, hai qualche prova che ti ha violentata?>>

<<Oddio no, almeno non so non ne ho idea, tutto questo mi fa venire il mal di testa, resteresti a dormire con me? Con mio padre in circolazione, non riesco a stare da sola>>

Nathan la stava guardando con occhioni dolci <<me lo chiedi pure?>> Il ragazzo bació la fronte della ragazza, mano per la mano  si incamminarono verso la macchina di lui. 

Nel bel mezzo del tragitto Judy improvvisamente disse <<Nathan ferma la macchina.>>

Nathan inquadró Judy, era bianca come il latte, sembrava un cadavere,il ragazzó  ubbidì e accostó, Judy scese dall'auto e inizió a vomitare quel poco che aveva mangiato durante tutta a giornata.

Si rimise nell'auto e Nathan la osservò <<Ti senti meglio?>>
<<No, non mi sento meglio, va tutto a rotoli, voglio andare a casa e voglio stare con te, perché con te mi sento davvero a casa.>> Era inutile mentire si disse fra sé, non avrebbe portato a nulla e preferiva essere onesta.

Nathan aveva fatto un sorriso e prese la mano di Judy <<Andiamo a casa.>>

Il tragitto fu breve, arrivarono poco dopo, Judy si era letteralmente appisolata sul sedile e Nathan preferì non svegliarla.

Nathan aprì la porta dell'appartamento.
Judy stava dormendo ed era tra le braccia di Nathan.
Si era letteralmente assopita subito dopo aver vomitato.

Nathan aveva messo Judy sopra il letto, lei stava russando profondamente, le aveva rimboccato le coperte e la osservò mentre dormiva.

<<Sei bellissima>> Nathan non smetteva di fissarla,era stupenda nonostante le guance rosse e i capelli annodati e due borse rosse sotto gli occhi,

Lui non voleva lasciarla andare e si mise dietro di lei e le toccava le mani,come se non volesse lasciare il suo tesoro indifeso.
Mentre dormiva era così tranquilla.
I suoi capelli erano tutti scombinati, il suo naso era tutto rosso.

Era indifesa, ne aveva passate tante e non sapeva come agire.

Nathan dormì, anche lui era stanco.
Voleva proteggerla, perché anche lui si sentiva in un posto sicuro quando era con lei e non voleva che affrontasse tutto questo da sola.

Un volo nel passatoWhere stories live. Discover now