chapter 11

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POV Monica
5 years early

Monica si stava preparando, si stava mettendo del mascara e anche del correttore quando urló a quarciagola:
<<Amanda quanto ci vuole? Io sono quasi pronta>>
<<Arrivo Mony, non ci vuole tanto>>

Appena Monica finì di prepararsi vide la sorella minore scendere dalle scale.
<<Amy, sei divina>> quelle furono le uniche parole che Monica disse, era ammaliata dalla bellezza di Amanda.

Il grande vestito nero in pizzo risaltava le due forme e i gioielli la facevano diventare una vera e propria principessa.
<<Mony non piangere dai, è solo un vestito>> rispose la sorella ridendo.

<<Non è per questo, è che non ti ho mai vista così bella, sei favolosa>> continuó Monica singhiozzando.

<<Non preoccuparti, andrò a questa cerimonia e tornerò a casa sana e salva e se vuoi, potrai tenerti il vestito>> concluse la sorella facendo l'occhiolino.

Amanda e Monica uscirono di casa in fretta e furia, il treno non aspettava loro.
<<Dai Mony mettiamo i queen, che palle sti qua>> disse Amanda disprezzando il CD della sorella.
<<E va bene,ma la prossima volta mettiamo la mia musica>>

Amanda stava cantando a squarciagola i queen mentre erano nel bel mezzo del traffico.

Monica era occupata a osservare il maestoso paesaggio.

Il cielo era azzurro con una sfumatura rossa, il sole stava tramontando e le villette ammassate, fecero stupire Monica, infatti le fu difficile togliere dallo sguardo.

<<Dai Mony, il semaforo è verde che aspetti?!?!>>urló Amanda.
Monica annuì due volte, e togliendo gli occhi dal paesaggio, rinizió a guidare.

<<Ero incantata dal paesaggio, grazie a dio sono viva e mi godo le piccole cose, a questo stavo pensando>> puntualizzó la ragazza.

<<Lo so che la vita è breve-rispose Amanda- anche io amo le piccole cose, domani andiamo al mare e guardiamo il tramonto, che dici, ti va?>>

Monica super entusiasta dall'idea annuì, iniziando a cantare anche lei, si, sottosotto amava anche lei i queen.

Per fortuna davanti alla stazione trovarono un parcheggio, Monica parcheggió e scesero simultaneamente.

<<Mi raccomando Amanda, chiama quando arrivi e quando sei sul treno okay? Io sarò qui e verrò a prenderti>>

<<Va bene sorellina, ti voglio bene>> queste furono le ultime parole, accompagnato da un abbraccio e da un bacio sulla guancia, prima che Amanda prendesse il treno per andare alla cerimonia.

Monica tornando a casa dopo un'ora accese la televisione.
Il telegiornale stava trasmettendo un annuncio straordinario.

<<Treno di New York ha avuto un guasto e si è ribaltato su se stesso per due volte, decine sono i morti e centinaia i feriti, 2 dispersi>>

Appena Monica sentì la notizia, il suo unico pensiero fu di salire in macchina e andare alla stazione.

Era in ansia, guidava a 120km/h e voleva sapere se Amanda fosse viva e vegeta.

Non sopportava l'idea che lei potesse averla abbandonata così.

Arrivata sul posto chiese di sua sorella e qualcuno le seppe dire una risposta.

<<La ragazza non era messa bene, è salita su un ambulanza e sarà nell'ospedale a 1km da qui>>

Prese la macchina, mise la chiave e sfrecció a tutta velocità in ospedale.
"che cosa ho fatto?" Monica si schiaffeggiava la faccia sotto shock.
Prese la borsa e scese dalla macchina, Quella sarebbe stata una serata lunga.

Dopo essere arrivata in ospedale, Monica chiese dove fosse sua sorella e le fu indicato che era in terapia intensiva al 4 piano.

Stava aspettando l'ascensore ma preferì prendere le scale.
Nonostante si fosse persa più volte, arrivò al 4 piano, con il fiatone.

Arrivata notò un carrello e un gruppo di infermieri che volavano su una stanza per rianimare un paziente.

Arrivata alla porta trasparente della stanza vide quello che non si aspettava.

I medici che provavano a salvare sua sorella col defibrillatore.

Gli infermieri urlavano e la sorella stava saltando da quella barella, aveva il respiratore. <<libera>> continuavano il massaggio cardiaco, ma era in arresto.

Monica stava guardando quella scena con me lacrime agli occhi, stava perdendo le speranze.

Era in arresto da 20 minuti, non c'era nulla che i medici potessero fare.
<<ora del decesso 20:29>>

Dopo queste parole, Monica ebbe un mancamento, cadendo nel vuoto, non ricordando più nulla.

Il funerale fu celebrato il giorno dopo nella chiesa di fiducia dove la famiglia andava.

Monica era in lutto, non smetteva di piangere.

Non aveva perso solo una sorella, aveva perso una parte del suo cuore,una parte della sua anima ora era smarrita e non sapeva come riacquistarla.

Non volle fare un discorso, non aveva le forze e non voleva mostrarsi così debole.

Per fortuna c'era la mamma che la consolava, anche lei distrutta.

Dopo la cerimonia, Monica diede un ultimo saluto alla sua amata sorellina, poi, il carro funebri proseguì verso il cimitero.

Aveva il vestito che doveva mettersi alla cerimonia, che era suo, e sussurrando disse <<Amy, va tutto bene, puoi tenerti tu il vestito.>>

Non è voluta andare alla cerimonia commemorativa a casa sua.

Voleva stare da sola.

Decise di andare al mare.

Doveva stare con la sorella, come promesso il giorno precedente ,ma purtroppo Amanda non c'era.

Monica riflettè tantissimo, doveva metabolizzare cosa fosse accaduto, una ragazza così solare non meritava quella fine.

Guardava il mare, osservava il cielo, la faceva scappare dall'incubo che stava vivendo.

<<Ti voglio bene Amy>> Monica ispiró tutta l'abrezza.

Monica fece una promessa, diventare una hostess.

Era il suo sogno da sempre, ma purtroppo non ci credeva, ma la sorella, diceva che sarebbe stata un'ottima hostess.

Amanda avrebbe visto Monica realizzare il suo sogno.

Ma non vicino a lei, come sempre promesso

Un volo nel passatoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora