chapter 7

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Judy uscì dall'aeroporto di Sydney con la testa fra le nuvole.

L'aeroporto di Sydney era tutt'altro mondo rispetto all'aeroporto di New York.

C'erano molti negozi in più e c'erano molti altri colori.

Sembrava di stare in un centro commerciale per bambini.

Judy per fortuna trovò l'uscita, situata dall'altra parte da dove lei era entrata.

L'albergo era vicino,poteva andarci benissimo senza macchina, nonostante i suoi piedi dicevano tutt'altro.

Il tragitto era pieno di ciottoli, infatti numerose volte Judy cadde come una patata molle.

Arrivata, entrò dentro il grande palazzo bianco che era situato in piena vista.

Judy rimase affascinata dalla hall, il lungo tappeto rosso ricamato portava fino al bancone prenotazione,di lato c'erano due specchi giganti a forma rotonda.

Alla sua sinistra c'era l'area ristoro,essendo sera c'era moltissima gente che mangiava il loro pasto.

Il branzino scottato su un tavolo le fece venire l'acquolina in bocca.

Avanzò lungo il parquet dorato verso il grande bancone con le sigle dell'hotel.

Dietro c'era un ragazzo abbastanza impacciato, doveva lavorare lì da poco.

I suoi lunghi capelli arancioni erano disordinati e le lentiggini gli coprivano tutto il volto, mentre sulla sua statura era meglio non parlarne,era più basso di Judy, e lei era alta 1,60...

<<S-Salve ssignorina, a che nome hha p-p-renot-tato?>> disse il ragazzo con mezzo filo di voce.

<<Sono un hostess e hanno prenotato a questo nome.>>

Dopo aver concluso la frase, Judy prese dalla tasca un biglietto da visita e lo poggiò sul bancone della hall.

Il ragazzo attento, lesse il contenuto del biglietto per poi esclamare <<ah il signor Del Garda!! C-Certo,stanza 363, 3 p-piano. >>

Judy senza dire altro prese un ascensore diretto verso il 3 piano.

Si appoggiò verso lo specchio dell'ascensore, spazientita perchè andava molto piano.

Arrivata a destinazione, ci mise un po' per trovare il numero della sua stanza, ma quando la trovò fu al settimo cielo, finalmente poteva riposarsi.

Tramite la chiave elettronica aprì la porta della stanza.

La stanza era abbastanza grande per una persona.

Due letti erano situati a due parti del muro differenti.

Il pavimento Color marmo era davvero molto scivoloso, ma la ragazza riuscì a tenersi tramite la porta del bagno.

Il muro era di un rosso fuoco e difronte al muro dei due letti c'erano due comò, con uno di sopra un televisore abbastanza piccolino.

Vicino a un letto c'era una finestra lucida, dove si poteva vedere l'aeroporto e anche le varie zone della città.

La prima cosa che fece Judy fu quella di togliersi le scarpe e buttarsi sopra un letto.

Il materasso era super comodo e sembrava di stare su una nuvola grazie alle coperte di flanella.

Si avvicinò verso il piccolo frigorifero nella speranza che ci fosse qualcosa.

Trovò due lattine di Heineken e le mise sopra il comodino mentre si infilava il suo completo di notte.

Il lungo vestito di seta, le coperte di flanella e due birre erano l'ideale per 12 ore di lavoro estenuanti.

Il polso le iniziò a fare male ma non ci fece tanto caso,sicuramente il dolore con la notte passerà, non voleva chiedere a quel deficente una pomata.

Infatti le veniva il vomito a pensare a quell'essere arrogante ed egocentrico, ma scacció subito il pensieo e si concentró sulle patatine in busta che stava mangiando.

Mentre stava guardando la tv,qualcuno bussò alla porta.

Judy si spaventò e spense immediatamente la televisione, chi diavolo poteva essere a quell'ora?

In maniera quatta, si avvicinò verso l'occhiello della porta bianca e capì, era Monica!

Judy aprì lentamente la porta sorpresa dall'inaspettata visita della collega.

<<Posso entrare?>>disse Monica a bassissima voce, per evitare di disturbare qualcuno.

Judy senza fiatare, spalancò la porta per far entrare la collega.

Appena chiusa la porta, Judy non fece in tempo ad aprire bocca che Monica iniziò a parlare.

<<Mi dispiace per quello che è successo prima okay? Non volevo che ti succedesse qualcosa, ma non ho dormito stanotte e non pensavo che ti potesse accadere qualcosa,mi sono sentita una pessima insegnante.

Poi Nathan mi ha cazziata come una mocciosa, non ero arrabbiata con te, ero arrabbiata con me stessa, perchè è colpa mia se ti sei sentita male in quel modo, se fossi stata con te probabilmente avrei capito il malore. Ti chiedo scusa>>

Monica disse quelle parole tutte ad un fiato, lasciando Judy senza parole.

<<Uau, non mi aspettavo queste parole-rispose Judy sorpresa-non è colpa tua, è colpa mia se ho preso l'aspirina, non sentirti in colpa, dai siediti qua-continuò Judy toccando il letto- prendi una birra, ti sentirai meglio con dell'alcool nelle vene>>

Monica ubbidì e si scolò una birra nel giro di pochi minuti.

<<Sai-iniziò Monica in tono dolce- prima ti ho chiamato ermellino perchè sei nuova, piccola e fragile, non volevo farti opprimere, volevo essere una brava insegnante, sei uguale a me quando ho iniziato a fare l'hostess, sensibile e stranita dal mondo che ti circonda. >>

Judy non si aspettava quella dichiarazione, possibile che una birra l'ha già mandata fuori di testa?

<<Poi volevo svelarti un segreto-continuò Monica senza far caso alla faccia di Judy-Ho un fratellastro qua a lavoro, penso tu l'abbia conosciuto, é Nathan>>

<<Nathan? Il tuo fratellastro?? Aiuto!>> gridò Judy incredula dalla confessione dell'amica.

<<Ti prego non giudicarmi, sono totalmente diversa da lui, è cambiato molto dopo tanti problemi personali, ora è diventato misterioso e cupo e mi dispiace per lui, Nathan quando si apre con una persona è uno zuccherino, ma non tende a dimostrarlo. >>

"Quella testa di cazzo ha dei sentimenti, chi l'avrebbe mai detto?" riflettè Judy nella sua testa.

<<Tranquilla, non ti giudico, so che sei totalmente diversa da lui, l'avevo capito>> disse pacatamente Judy con un mezzo sorriso.

<<Come sta la tua mano?>>

<<Oh bene, è un po' indolenzita, ma va tutto bene>>

<<Domani fatti vedere da Nathan,niente obiezioni>>rispose Monica zittendo la collega.

Solo a pensare che doveva di nuovo vedere quella palla gonfiato lo stomaco si chiuse all'improvviso.

<<Oddio si è fatto tardi, meglio che ritorni in camera mia, è stato bello parlare con te. >>

Monica si catapultò dietro alla porta all'istante senza dare il tempo a Judy di salutare.

Chi se lo sarebbe mai aspettato? Nathan e Monica fratellastri, il colmo.

<<Si è fatto tardi>>disse Judy parlando con se stessa.

Si mise dentro le comode coperte e chiuse la luce.

Poi si addormentò come un sasso.
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