Sensazione di vuoto (Fredrick Vesti)

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artvworld

Ho sempre avuto poca fiducia in me stessa.
Ho davvero sempre pensato di essere tutt'altro che bella e non l'ho mai detto ad alta voce, non erano i complimenti e le rassicurazioni vuote degli altri che mi interessava ottenere. Non mi sono mai sentita a mio agio con la mia figura e di conseguenza, non mi sono mai sentita a mio agio nei rapporti con gli altri.
Sono sempre stata condizionata dall'insicurezza.
Sapevo di non essere simpatica ma di avere, piuttosto, un carattere molto poco sopportabile; troppi lati da smussare. Eppure, molte volte ero stata fiera di me. Felice di essere quella che ero. Anche se poche, c'erano cose che mi appartenevano e che credevo mi rendessero speciale almeno un pochino.
Pochi aspetti della mia persona che credevo fossero degni di nota; che al contempo mi facevano sentire un po' troppo narcisista ma ai quali mi aggrappavo con la convinzione che potessero fare la differenza, che avrebbero potuto fare la differenza davanti ad un certo paio di occhi che mi stava a cuore.
Ma poi, ad un tratto, ho scoperto che anche tu possedevi quelle capacità. Oltre alla bellezza, l'accondiscendenza e la simpatia. E a quel punto non c'era davvero nient'altro da sperare; io non avevo mai fatto la differenza. Soprattutto, non avevo mai fatto la differenza a quel paio di occhi.
C'era qualcuno che l'aveva fatta al posto mio.
Io sono quel tipo di ragazza che viene reputata strafottente dai migliori amici, strana, chiusa e un pò' dolce dai conoscenti, intelligente e arrogante dagli adulti, complicata dai genitori e sbagliata da se stessa.
Nella mia vita molte persone sono andate via, sai.
Prima avevo questo vizio di mettere alla prova le persone, avevo bisogno di metterle sull'uscio della porta per vedere se andavano via o no, e molte se ne sono andate dandomene la colpa, e forse avevano ragione.
Credevo che nessuno fosse rimasto nei momenti più bui, senza nemmeno accorgermi che ero io a creare il buio dentro di me e intorno a me. Alle persone questa cosa fa paura, a chi non fa paura? Fin da bambini ci insegnano che nel buio ci sono i mostri, ed io ero il mostro dentro questo buio, e ci stavo bene, così tanto da non voler più uscire. Però le persone cercano la luce, non il buio, e allora si allontanano se vedono che tu nel buio ci vuoi rimanere. Solo che mi fa paura, fa paura legarsi se poi non si e bravi a slegarsi, ed io non sono bravo a slegarmi.
Potremo allontanarci, non sentirci, ma entrambi sappiamo che qualcosa ci legherà sempre.
L'empatia è la capacità di comprendere appieno lo stato d'animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore. Il significato etimologico del termine è "sentire dentro", ad esempio "mettersi nei panni dell'altro", ed è una capacità che fa parte dell'esperienza umana ed animale.
E tu, Frederik, mi hai capito come mai nessuno.
Ti faccio una promessa più grande che si possa fare, quella che, dopo di te, non farò a nessun altro. Comunque vada, ti prometto che non mi pentirò mai di questo nostro amore. Mi hai dato tanto, troppo, perché un giorno tu possa togliermi più di quanto mi hai donato. Non mi pentirò mai di avermi amato così tanto, di averci creduto così tanto.
Non mi darò mai della stupida.
Non dirò mai "se tornassi indietro".
Perché lo so, anche se tu mi tradissi, se tu mi mentissi, rifarei le stesse cose, ti amerei allo stesso modo. Ci sono amori che non importa come finiscono, l'importante è che siano esistiti.
Magari siamo innamorati, ma per quanto litighiamo abbiamo il guinness dei primati. Tristi, ma avvelenati con gli occhi pesti per i pugni dati e forse siamo nati sbagliati.
Salvador Dalì diceva che quando una persona guarda le stelle è come se volesse ritrovare la propria dimensione dispersa nell'universo.
E tu eri e sei la mia stella polare, quella che mi riportava a casa.
Conserverò gelosamente tutti i nostri ricordi, ma è giusto che ti lascio andare.
Ci vuole coraggio ad allontanarsi dall'unica cosa in grado di farti sorridere il cuore. Ma io devo compiere questa scelta, perché tu ti meriti il meglio. Io non potrò starti vicina per tutta la vita a causa del mio peggioramento della mia malattia.
Abbi cura di te.
Ogni volta in cui, crescendo, avrai voglia di cambiare le cose sbagliate in cose giuste, ricordati che la prima rivoluzione da fare è quella dentro se stessi, la prima e la più importante.
Lottare per un'idea senza avere un'idea di sé è una delle cose più pericolose che si possa fare.
E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me, comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta d'aver bisogno di me, mi trovi presente al tuo appello.
Ho lasciato ad un'altra donna la possibilità di svegliarsi accanto a te, di prepararti la colazione, di baciarti in una di quelle giornate grigie che sembrano non finire mai. Mi fa ancora male pensare che tu corra da lei dopo che hai vinto una gara, che la stringa con forza prima di aprire la porta per non perdere nemmeno mezzo secondo insieme e se ti vedo, se ti incontro nei soliti posti, mi si gela il cuore, penso subito a come devo comportarmi, a quanto devo restare composta e fingere che non mi importi nulla.
Vorrei dirti che sono felice, che quando mi parlano della tua nuova storia sorrido, ma non posso, questa è l'avventura che non ci siamo concessi per paura, ed io ho maledetto il nostro mancato coraggio ogni giorno, ho pensato a tutte le lotte che potevamo evitare, a tutti i capricci mai risparmiati, a quella gelosia che toglieva il respiro, e a quella fiamma che non smetteva mai di bruciare dentro di noi.
Ora potrò lasciare questo mondo con la serenità che tu possa trovare un'altra ragazza che ti possa far guarire le ferite infette con la mia morte.
Spero che passerai un bellissimo Natale con la tua nuova meta.
Ti amo Frederik Vesti, per sempre.
La tua Margherita

Jingle drivers' bells (vol.2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora