Un bebè sotto l'albero (Max Verstappen)

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sugar9403

Se c'è una cosa che Gaia ha sempre odiato è passare la vigilia di Natale con i suoi parenti.
Ogni vigilia era tradizione passarla a casa di nonna Lilly, insieme a zii e cugini, ma Gaia odiava questa tradizione, per un semplice motivo, era la più piccola e quindi veniva ignorata da tutti; i cugini uscivano con gli amici, gli zii parlavano e lei veniva lasciata lì, sul divano, a guardare i cartoni.

Gaia però amava il giorno di Natale, la tradizione faceva sì che quel giorno veniva passato con nonna Rose, e il rimanente della famiglia. Come ogni pranzo natalizio che si rispetti il menù prevedeva un antipasto molto semplice, le lasagne e una bella tagliata di carne accompagnata dalle famose patate al forno di nonna Rose. Ma da quando nonna Rose è venuta a mancare, la tradizione è finita.

Da quattro anni a questa parte, Gaia aveva una nuova tradizione, passare il Natale con la famiglia Verstappen.

La prima volta che partecipò al cenone si sentiva come un pesce fuor d'acqua, aveva paura di non piacere alla famiglia di Max ma mai avrebbe pensato che quella grande famiglia l'avrebbe adorata fin dal primo saluto, ad eccezione di Sophie.

Sophie era la madre del ragazzo seduto al suo fianco, era una donna molto bella solare ed educata, ma non vedeva di buon occhio la ragazza del figlio, questo però secondo Gaia.

"Eii schat, siamo arrivati" disse il biondo, dopo aver parcheggiato, e togliendo una mano dal volante per poggiarla sulla coscia della ragazza lasciata scoperta dal vestito che indossava

Guardami!" le impose prendendole il viso fra le mani

"Di cosa hai paura?"

"Di tua madre, vale come risposta?" chiese la ragazza guardandolo negli occhi, quegli stessi occhi blu che l'hanno fatta innamorare di lui e che ogni volta la fanno sentire al sicuro, la fanno sentire a casa

"Non proprio" borbotta

"Eh che mi odia, e lo sai pure tu. Nonostante tutti questi anni ancora non le vado a genio e, ogni anno, continuo a non capire il perchè"

"Non è vero che ti odia, anzi ti adora" iniziò il ragazzo "lei è così, ha solo paura che una volta raggiunto il tuo sogno di lavorare in Formula Uno mi lasci facendomi soffrire come un cane" disse accarezzandole una guancia

"Cosa?! Non lo farei mai, e lo sai!" urlò Gaia mettendo un piccolo broncio "E poi sei tu che mi morivi dietro e facevi di tutto per farti notare" continuò guardandolo torvo e puntandogli il dito contro

"Non c'era bisogno che sottolineavi questa piccola cosa.." dire che dopo questa affermazione il pilota ricevette un occhiataccia era un eufemismo, se uno sguardo potesse uccidere il numero 33 sarebbe cenere.

"Dai entriamo" disse baciando la fronte della mora e uscendo dalla sua Aston Martin rigorosamente nera

"Che il Natale abbia finalmente inizio" borbottò la ragazza scendendo dalla macchina e aggiustandosi il vestito bordeaux regalatogli qualche anno prima da Vic, la sorella di Max.

Il ragazzo afferrò la mano della mora e una volta chiusa l'auto raggiunsero la porta di casa Verstappen. La porta venne prontamente aperta da Jos che salutò il figlio con un caloroso abbraccio e delle pacche sulla spalla.

E bello rivederti, buon natale!" esclamò Jos abbracciando la ragazza del figlio.

Gaia ha sempre adorato Jos, per quanto possa incutere terrore l'uomo ha sempre cercato di metterla a proprio agio, una volta le ha perfino detto che era la ragazza perfetta per Max solo perchè facendo ingegneria poteva capire di cosa aveva bisogno. Nonostante siano passati anni dal giorno in cui ha comunicato la facoltà universitaria che voleva intraprendere ancora non ho capito a cosa si riferisse Jos con quella frase, ma va bene così.

Jingle drivers' bells (vol.2)Where stories live. Discover now