Una lettera a Babbo Natale (Arthur Leclerc)

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babu_zeero

Cara Martina,
È già passato un'anno sai? Un'intero anno senza di te.
Ogni tanto ci penso a noi, a quello che siamo stati, e mi chiedo sempre come abbiamo fatto a litigare proprio la notte di Natale, solo due stupidi come noi potevano mai pensare di farlo. Chissà poi per cosa avevamo litigato, ogni volta che ci ripenso mi ricordo solo che ci urliamo addosso e poi tu che uscivi da casa sbattendo la porta ma nulla di più.
Ricordo quello e il fatto che poi sei praticamente scomparsa.
Vorrei davvero ricordarmi cosa ci ha fatto arrabbiare così tanto, lo vorrei con tutto il cuore, ma forse la mia mente l'ha rimosso, mi serviresti tu con le tue lezioni di psicologia che ti divertivi tanto a darmi e che io adoravo ascoltare.
Charles mi dice che ogni tanto vi sentite e vi vedete, avete sempre avuto un bel rapporto nonostante tu fossi la mia migliore amica però la cosa mi faceva piacere, dopotutto sei sempre stata parte della famiglia Leclerc per noi.
Ti ricordi quel Natale di quando avevamo circa sette anni? Tu eri così entusiasta, era la prima volta che non passavi il Natale a Monaco, finalmente saresti andata sulle montagne a sciare, non sei mai stata capace ma credo ti piacesse credere di esserlo. Tre anni dopo ti sei rotta la clavicola per questa tua credenza assolutamente infondata dopo quello hai deciso che passare le giornate passeggiando per le strade innevate e fermarsi nei bar a bere cioccolata calda era probabilmente la scelta migliore per te.
Il Natale che più mi piace ricordare però è quello di quando avevamo quattordici anni, ti ricordi?
Avevo vinto il mondiale sui kart, mi sentivo così fiero e grande, ricordo quanto tu fossi fiera di me, non facevi che dire a tutti che avevo vinto un mondiale sui kart. Quell'anno a Natale mi avevi regalato un portachiavi con un macchinina che doveva somigliare ad una monoposto di Formula 1, secondo te, ma ogni volta che lo guardo sono ancora convinto sia un kart.
È comunque la cosa a cui più tengo.
Mi chiedo spesso quale sia il tuo momento preferito, se hai un Natale preferito o se tutti valgono come gli altri per te. Mi chiedo se i regali che ti ho fatto in tutti questi anni ti siano mai piaciuti o se non ti interessavano minimante, so che hai sempre odiato ricevere dei regali ed ogni volta che te ne davo uno tu sbuffavi ripetendo costantemente che non devo farti regali ma eri sempre la prima che li comprava a me. Amavi fare i regali agli altri, ti divertivi da morire a girare per i negozi con mille borse tra le mani ed altrettante idee di regali in testa. Facevi i regali più belli, sapevi sempre dare un significato a questi e tutti adoravano ricevere un tuo regalo. Tu non sei mai stata così, tu amavi il clima natalizio e lo spirito, quell'aria magica che solo il Natale sa dare.
Amavi preparare i dolcetti natalizi, amavi i film e le canzoni di natale, amavi decorare l'albero e sistemare gli addobbi in giro per casa.
Amavi preparare la cena per la vigilia e sistemare i regali sotto l'albero in un'ordine tutto tuo che a me sembrava solo da matta.
Amavi che il nostro primo bacio ce lo siamo dati la notte di Natale.
Te lo ricordi, il nostro primo bacio?
Avevamo 16 anni, tutti anni in cui sei stata la mia migliore amica, eravamo in montagna e avevamo deciso di uscire a fare gli angeli di neve. Ti ricordi che nevicata era scesa? La neve ti arrivava al ginocchio e sembravi così in difficoltà che avrei voluto tenerti in braccio. Mi chiedo ancora come abbiamo fatto a raggiungere quello spiazzo dove la neve era abbastanza bassa e morbida per fare gli angeli di neve. So per certo che quel giorno mi hai odiato, ti avevo letteralmente obbligato a toglierti il pigiama di pile in cui eri tanto comoda ed allontanarti dal camino, abbandonare il tuo the e la comodità del divano per trascinarti fuori, al freddo, per farti inzuppare tutta con la neve.
Ti ricordi quanto abbiamo riso però?
Non facevi che ridere: quando sono caduto di faccia nella neve, mentre eravamo a terra a disegnare le nostre sagome nella neve, mentre tornavamo a casa.
Poi mi hai baciato.
Mi hai detto quanto fossi contenta di passare il Natale con tutti noi, quanto ti stessi divertendo mentre ti pulivo tutta la neve dalla schiena. Non facevi che sorridere mentre cercavo di toglierti i fiocchi di neve dai capelli cercando di non aggiungerci quelli che si erano incastrati nei miei guanti, e tu si sei sporta a baciarmi, come se fosse la cosa più naturale di tutte, quasi fosse un abitudine. Ridevi quando mi hai detto che quello sarebbe stato il mio regalo di Natale ma io non ci trovavo nulla da ridere, quel bacio era certamente il regalo più bello che potessi ricevere.
Il ricordo che custodisco con più gelosia.
L'attimo più bello della mia vita.
In quel momento non mi interessava vincere gare, mondiali o dei miei obiettivi, mi interessavi tu. Mi interessava quel bacio, quell'istante e non pensavo nemmeno a quello che avrebbe potuto comportare. Non mi interessava che stavamo mandando a monte la nostra amicizia, non mi interessavano le conseguenze di quel bacio, e nemmeno a te importava tutto questo.
Ricordo che per qualche istante io ti ho guardata confuso mentre tu sembravi spaventata, spaventata che io non provassi per te quello che quel bacio significava, poi però ti avevo baciata di nuovo e tu avevi sorriso.
Lo ricordo a memoria quel giorno, quando sono triste ripercorro ogni attimo di quella sera di Natale.
Che sollievo baciarti, quante volte avrei voluto farlo ma ero obbligato a trattenermi perché non sapevo cosa sarebbe potuto succedere. Quante volte avrei voluto urlarti in faccia che ti amo ma ero terrorizzato dalle conseguenze.
Quanto tempo che abbiamo sprecato, non trovi?
Ti ricordi il Natale dopo? Abbiamo passato tutta la notte a guardare film natalizi mangiando pizza, dolcetti e bevendo cioccolata calda da me. E il Natale di due anni fa lo ricordi? Quello dove abbiamo deciso di scappare da Monaco e dal nostro appartamento per andare a festeggiare a Firenze. L'anno scorso invece saremmo dovuti andare a Copenaghen, dicevi che ti dava l'aria di una città natalizia e che avevi letto che era "la capitale del Natale", ma abbiamo perso il volo e ci siamo trovati a casa a litigare fino a lasciarci.
Ho sempre invidiato il tuo coraggio, il tuo carisma e la tua indipendenza, così diverso da me. Ho sempre invidiato le tue prese di posizione, anche quel primo bacio, chissà quanto tempo ci avremmo mai messo se non avessi fatto tu il primo passo! Lo sai, io sono timido e probabilmente non l'avrei mai fatto, ho sprecato tante di quelle occasioni per farlo, ma avrei dovuto. Avrei davvero dovuto baciarti per primo anni fa cosi come avrei dovuto fermarti dall'andare via quella notte.
Che Natale che è stato quello dell'anno scorso. Ero così arrabbiato e triste, quando sono arrivato da mia madre per la cena ero a pezzi, distrutto. Chissà come stavi tu, magari stavi allo stesso modo o peggio ma non lo so, non hai mai risposto a nessuna delle mie chiamate, mai una risposta ai miei messaggi o ad una di queste lettere.
Ti ricordi quando da piccoli le nostre mamme ci obbligavano a scrivere la letterina a Babbo Natale? Era la parte che più preferivo del Natale: scegliere che regali volevo davvero e di quali potevo fare a meno, scrivere la letterina cercando di non sbavare l'inchiostro con le mani. Tu invece eri perfetta. Sapevi perfettamente cosa volevi, sempre composta ma decisa anche in quelle letterine, la calligrafia perfetta e mai una striscia di inchiostro fuori posto. Io chiedevo sempre giocattoli o qualcosa riguardante il mondo delle dei motori, tu invece eri più semplice, chiedevi giusto un giocattolo e un paio di libri.
Io chiedevo un po' di coraggio in più per dichiararmi a te, tu invece non ne avevi bisogno perché sei sempre stata una ragazza coraggiosa.
Che ridere se penso che mia mamma leggeva quelle lettere e che ha sempre saputo che ero innamorato di te, tutte le volte che mi chiedeva se tra noi c'era qualcosa ed io negavo ma lei sapeva. Le mamme sanno sempre più dei figli.
Vorrei dirti che mi dispiace, che i giorni passano a fatica da quando non sei qui con me, che addormentarmi tra le coperte del nostro letto del nostro appartamento senza di te fa sempre più male, vorrei dirti che quando finalmente dormo ti sogno e mi sveglio con un peso al petto che mi fa mancare l'aria, ogni volta che riesco a dormire sogno solo ed unicamente a quello schifo di Natale.
Vorrei sapere se sei fiera di me. Se sei contenta per i miei risultati o se non ti interessa.
Vorrei sapere cosa farei questo Natale. Farai i tuoi soliti biscotti alla cannella? E le frittelle di mela? E per chi hai preso i regali? Con chi hai parlato ore e ore riguardo cosa comprare a tuo padre? E chi ti ha accompagnato nel tuo shopping natalizio? Chi ti ha aiutato a fare l'albero?
Oggi che è un'anno che non ci vediamo, mi stai pensando? Ti mancano i nostri Natali insieme? Ti manca fare il photoshoot natalizio con i maglioni stupidi e le pose ancora più stupide? Ti manca decorare il nostro appartamento di luci e festoni ovunque?
Ho pensato di fare una cosa per questo Natale, forse, anzi sicuramente, è una immensa scemenza e tu rideresti se fossi qui ma se tu fossi qui non dovrei nemmeno farla. Ho deciso di scrivere di nuovo la letterina a Babbo Natale. Saranno passati più di dieci anni dall'ultima che gli ho scritto ma quest'anno ho davvero qualcosa da chiedere e forse Babbo Natale è la mia ultima speranza, chissà che per una volta mi porti davvero quello che voglio.
Caro Babbo Natale, questa lettera era per te; riusciresti a convincere Martina a tornare da me questo Natale?
Arthur.

Jingle drivers' bells (vol.2)Where stories live. Discover now