Capitolo 21

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Capitolo 21

Laura trascorse un fine settimana serena e trepidante per i giorni che l'aspettavano. Marco invece sembrava leggermente contrariato, non aveva voglia di partire.

Il sabato pomeriggio lui chiese a Laura: "Tu come arriverai in Basilicata?"

"In treno" rispose prontamente lei.

"E l'auto?" continuò Marco. Perché tutte queste domande?

"Mi accompagneranno Sara o Alessio" rispose ancora Laura e in quel momento capì di essersi messa in trappola da sola. In questo modo avrebbe per forza dovuto raggiungere la stazione e organizzarsi con Stefano per andare in treno. Uff che complicazione!

Avrebbe dovuto parlare con Marco, capire cosa lo turbava, ma non ne aveva voglia. Il lunedì successivo, dopo averlo salutato, si precipitò a chiamare Stefano:

"Buongiorno amore" le rispose lui. La sua voce assonnata e il suo modo di chiamarla così le procurarono i brividi.

"Buongiorno a te" disse lei con voce morbida "Abbiamo un problemino" continuò.

"Che problemino?"

"Mio marito faceva domande per questo viaggio in Basilicata e voleva sapere come avrei raggiunto la località, così gli ho detto che sarei andata in treno e che alla stazione mi avrebbe accompagnata uno dei ragazzi".

"Uhm...." fece Stefano a cui seguì una lunga pausa "Va bene dai, non sarà un problema, i miei amici verranno a prenderci".

"Sì lo so, ma così saremo meno autonomi" considerò lei "Li hai avvisati della tua partecipazione?"

"Sì, sì, li ho avvisati... Ma tu... non mi raggiungi stamattina?" chiese a un certo punto Stefano notando che Laura portava avanti la conversazione telefonica invece di prepararsi per andare da lui.

"No amore, stamattina no" rispose con voce carezzevole.

"Come no? Sono tre giorni che non ti vedo, che non ti tocco, che non ti assaporo".

"Ti prego..." gli disse Laura implorante. "Devo portare a termine una serie di cose sia di lavoro che qui in casa... poi staremo insieme per tutti quei giorni" si giustificò lei.

"Va bene, ma domani?" insistette lui.

"Vedremo...".

"Vuoi dire che neanche domani?" domandò preoccupato.

"Ti farò sapere. Tu intanto non devi lavorare al tuo intervento?" lo stuzzicò Laura.

"Ho capito, mi metto a lavorare". La salutò rassegnato.

Laura terminò la sua colazione, si occupò degli animali, si fece una doccia e si vestì. Era da tanto tempo che non dedicava a se stessa la lentezza del mattino. Ultimamente svolgeva tutto di fretta per poter raggiungere Stefano prima possibile. Ora aveva voglia di rilassarsi in attesa dei giorni che l'aspettavano. Non era ancora sicura se lo avrebbe raggiunto  l'indomani.

Arrivò un messaggio sul telefono. Era Ronnie che chiedeva quando avrebbe potuto chiamarla. Laura gli fissò appuntamento per le tre del pomeriggio.

Ronnie aveva urgenza di riferirle come era andata con Rita dopo che lui e Laura si erano parlati la scorsa settimana. Lui aveva seguito il suo suggerimento.

 Aveva chiesto a Rita di incontrarsi da lui per trascorrere una serata tranquilla a parlare e a cenare. Le aveva detto che avrebbe pensato a tutto lui. Rita si era sentita lusingata di tanta attenzione e aveva accettato.
Quando era giunta a casa di Ronnie aveva trovato un ambiente curatissimo, musica dolce, luci soffuse, la tavola apparecchiata con vino, calici e antipasti. Vasi di fiori. Ronnie l'aveva invitata a sedersi  e le aveva versato  una piccola quantità di vino nel calice.

Il canto delle sireneWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu