Capitolo 29

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CAPITOLO 29

Il lunedì mattina Laura maturò la decisione di chiamarlo. Era ancora presto quando squillò il telefono.

«Finalmente!» rispose lui con voce assonnata.

«Grazie. E' stato un bel pensiero...ma come facevi a sapere?» gli chiese lei.

«Una volta ne abbiamo parlato, dei nostri compleanni» le rispose. Laura non ricordava.

«Ci vediamo prima di Natale? L'altro giorno è stato tutto così frettoloso» le chiese a un certo punto lui.

«Non lo so...sono confusa...Alessio partirà tra pochi giorni». Non sapeva cosa dire. Rimasero per un po' in silenzio.

«Mi hanno invitato a una mostra. Vorrei esporre delle foto e volevo sceglierne alcune  insieme a te» disse poi Stefano «decidi con calma, poi mi fai sapere, e io verrò» aggiunse lui con voce morbida. Laura non sapeva che dire. Voleva prendere le distanze da lui, ma quando la invitava in quel modo non riusciva a resistere.

«Ci penso e ti faccio sapere» gli disse infine.

Quella mattina stava in casa da sola. Sara era ripartita con Sofia la sera prima. Alessio era in Università e Marco a lavoro.

Quel giorno Laura rimase pensierosa. Le tornò alla mente il periodo della malattia di suo padre durante il Natale. Laura aveva già la sua famiglia, ma suo padre era ancora così giovane... era stato un lungo periodo doloroso, un trauma che avrebbe portato per sempre dentro di sé.

Preparò un pranzo. Più tardi sarebbe rientrato Alessio. D'impulso chiamò di nuovo Stefano.

«Laura...» l'accolse lui.

«Ti ho chiamato subito perché non volevo commettere di nuovo pasticci» disse lei con un po' di imbarazzo nella voce.

«Che pasticci?» chiese Stefano.

«Magari tu poi, fai altri programmi... E' che vorrei vederti» gli disse poi.

«Ah, questo è un buon giorno!» esclamò lui «Domani?» le chiese.

«No domani no, mi tengo libera per Mercoledì» rispose Laura.

«Va bene...allora domani mi metto in viaggio».

Aveva piovuto per tutto il fine settimana e fino al giorno prima, ma il Mercoledì mattina si annunciava una bella giornata. Forse era di buon auspicio. Laura si preparò per raggiungere Stefano. Ogni volta che si annunciava un loro incontro lei si sentiva molto in ansia e trepidante allo stesso tempo.

 Era da tanto che non percorreva quel tratto di strada. Apparvero alla sua vista punti di riferimento ormai noti. Gli alberi disposti lungo il margine stradale erano tutti spogli, ma al di sotto di essi arbusti minori e cespugli riflettevano alla luce solare le loro chiome verdi bagnate dall'umidità della notte. Quando Laura giunse all'entrata del paese la strada si presentava adornata di decorazioni natalizie luminose che la accompagnavano fino alla parte alta. Parcheggiò l'auto davanti all'ingresso della casa di Stefano. Il cuore prese a batterle forte. Quando aprì il portello per scendere sentì lo scatto della serratura del cancelletto, segno che Stefano l'aveva già vista. Percorse il viale d'accesso in preda a mille emozioni, poi vide Stefano che l'aspettava sulla porta aperta. Restarono li a guardarsi per qualche attimo.

«Ciao» le disse lui.

«Ciao» le disse lei.

Stefano le accarezzò il viso, i capelli, continuando a guardarla intensamente.

«Da quanto tempo...» mormorò poi.

«Sì... » sussurrò lei. Lui si discostò leggermente per chiudere la porta, le prese una mano e la guidò su verso la mansarda mentre Laura si preparava spiritualmente a unirsi di nuovo con lui.

Il canto delle sireneWhere stories live. Discover now