Capitolo 16

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Capitolo 16

L'aereo atterrò all'aeroporto Leonardo Da Vinci alle 20.30 del 3 Settembre. Stefano era in viaggio dal mattino, perché la tratta prevedeva due scali in due località diverse. Con lui viaggiavano Loredana e Giovanni: entrambi avevano partecipato allo stesso stage. Anch'essi laureati, in giurisprudenza Loredana e in sociologia Giovanni.

Vivevano insieme da un anno. Avevano già vissuto esperienze simili negli anni passati ed erano stati una guida per lui. Lo informarono sulla loro volontà di far nascere una rivista specializzata sul diritto internazionale con sede in Italia, in Basilicata. Insieme ad altri studenti e volontari, da un pò di tempo lavoravano al progetto  e ora, rivolgevano l'invito anche a Stefano. A Ottobre avrebbero organizzato un convegno per presentare la loro iniziativa.

"Dai, vieni... Potresti relazionare il lavoro svolto ora in Bangladesh e riportare l'attenzione sulla situazione italiana. Da noi in Basilicata sono tanti gli immigrati che si stanno insediando, vivendo in totale assenza di diritti. Ti forniremo tutti i dati" gli dissero.

Stefano rispose che ci avrebbe pensato. Doveva lavorare alla tesi. Desiderava concludere entro l'anno.

Giunse a casa distrutto. Non vedeva l'ora di fare una doccia e mettersi a letto. I suoi si trovavano ancora alla casa al mare, sarebbero rientrati la settimana successiva, il tempo era ancora bello e suo padre non aveva impegni urgenti. Chiamò sua madre per informarla che era arrivato e tutto andava bene.

"Come ti senti? Sei un po' frastornato?" gli chiese lei.

"Sì un po'... ora voglio solo mettermi a dormire. Non capisco ancora se è giorno o notte".

"Eh, lo credo. Va bene, dai, riposati che poi ci sentiamo domani con calma, quando ti senti. Mi spiace che hai poco da mangiare, però se vuoi ci sono sottaceti e legumi in scatola. Forse nel congelatore trovi qualcosa" si preoccupò sua madre.

"No mamma, ora non ho proprio voglia di mangiare. Ciao".

"Ciao". Sua madre chiuse la telefonata.

                                                                                      ***

Laura non riusciva a prendere sonno quella sera. Era mezzanotte e ancora girava per casa. Fuori c'era una strana aria calda, probabilmente si stava preparando qualche temporale. Chissà se Stefano era già arrivato? Ricordava benissimo che il rientro era previsto per il giorno tre.
L'indomani avrebbe incontrato quella nuova paziente. Dopo la mail, aveva parlato con lei al telefono e avevano fissato l'appuntamento. Le era sembrata molto giovane dalla voce e molto ansiosa. Chissà cosa la turba.

                                                                                         ***

Stefano si svegliò l'indomani alle quindici. Si sentiva tutto confuso. Ancora non riusciva a capire in che momento della giornata si trovasse, credeva fosse mattina quando scoprì con stupore che invece era pomeriggio. Fece una doccia fredda, poi uscì. C'era un bel sole, anche se l'aria si avvertiva più fresca sulla pelle rispetto a quando era partito e anche il sole era più basso a quell'ora. Raggiunse  una tavola calda lì vicino e ordinò alcune cose da mangiare. Non aveva molto appetito, ma pensò che pranzare lo avrebbe aiutato a riprendere  un ritmo regolare. Chiamò sua madre.

"Ciao mamma. Mi sono svegliato poco fa. Sto mangiando".

"Buongiorno! Come stai?"

"Sto bene... ancora un po' confuso..."

"Ma sei a casa?"

"No, sono uscito qui sotto. Mangio qualcosa e poi salgo di nuovo".

"Ah, va bene, ma che fai stasera? Rimani lì? Pensi di raggiungerci qui?"

Il canto delle sireneWhere stories live. Discover now