Capitolo 9

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Capitolo 9

I giorni che seguirono furono vissuti da  Laura con molto tormento. Se da un lato aveva ritenuto che fosse una scelta giusta quella di non incontrare di nuovo Stefano prima della sua partenza, dall'altro questo pensiero le procurava malessere e le sembrava una stupidaggine negarsi quell'ultima possibilità. Trascorse un week-end normale dedicandosi alla cura della casa. Non andarono al mare perché Marco oramai attendeva trepidante le imminenti ferie. Il lunedì successivo arrivò un messaggio di Stefano.

" Volgi gli occhi sull'oceano, volgi la tua anima al mare. Quando la notte buia sembra infinita, Ti prego ricordami." Di nuovo quelle parole. Dopo averle lette più volte Laura prese una decisione:

il mattino dopo sarebbe uscita presto per raggiungere Stefano. Sarebbe stato l'ultimo saluto, si ripeté più volte. 

                                                                                    ***

Non si curò neanche più di tanto di cercare una motivazione per Marco. Gli disse, con disinvoltura, di dover sbrigare varie faccende prima della generale chiusura estiva. Chiamò Stefano mentre era già in viaggio. Il telefono squillò a lungo, poi la voce di lui.

"Laura..."

"Sto venendo da te" annunciò lei con voce ferma "Aspettami al solito chiosco".

"Sì..." Riuscì solo a dire lui.

Quando Laura giunse e lo vide non riuscì a trattenere l'emozione. Sentì gli occhi diventare lucidi. Sarebbe stato così bello concedersi la libertà di amarlo senza alcuna restrizione, condizionamento, limitazione. Si fermò poco più avanti del chiosco e accostò l'auto al margine della strada. Attese che Stefano la raggiungesse. Quando lui salì in auto si abbracciarono forte e si baciarono con provata intensità. 

"Ho temuto che mi avresti lasciato partire senza rivederti". Le sussurrò.

 Aveva provato a farlo, ma senza riuscirvi. "Con quegli scritti che mi mandi... Come faccio a lasciarti andare senza rivederti?" Lui l'abbracciò e la baciò ancora.

"Andiamo al mare alla scogliera?" gli propose lei.

"Sì..." rispose lui un po' sorpreso "Però non ho portato niente con me".

"Vai a prendere le tue cose allora. Io ti aspetto qui e intanto ordino la colazione" lo invitò Laura con una certa energia nella voce. Stefano annuì e si avviò. Laura raggiunse il bar, ordinò la colazione e prese posto a un tavolino. C'erano solo due persone poco distanti, due uomini sulla sessantina. Mentre lei aspettava percepì con la coda dell'occhio che la stavano guardando. Una bella donna, da sola a quell'ora, suscitava sempre curiosità tra gli uomini, specialmente quelli di una certa età. Chissà quanta curiosità in più avrebbero mostrato quando avrebbero visto Stefano raggiungerla, pensò. Quando il barista poggiò il vassoio sul tavolo Laura lo scorse in lontananza  fare ritorno. La raggiunse e prese posto davanti a lei. In questo modo coprì la visuale degli altri due ospiti del bar. Stefano le prese una mano e mentre l'accarezzava la guardava intensamente, con occhi innamorati.

"Ci guardano" gli bisbigliò lei con aria maliziosa.

"Che guardino!" rispose lui. 

Quando terminarono e si alzarono, Laura notò un signore distinto con un giornale in mano che avanzava verso di loro. Lei lo guardò per un attimo, poi voltò le spalle e si mosse in direzione dell'auto. Stefano invece si voltò e poco dopo si fermò a parlare con l'uomo. Laura proseguì fino all'auto e salì dentro aspettando che Stefano la raggiungesse. Dopo qualche minuto salì anche lui.

"Andiamo" le disse con tensione nella voce.

"Che succede?" chiese Laura.

"Mio padre... Ci mancava lui ..."

Il canto delle sireneWhere stories live. Discover now