Capitolo 28

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CAPITOLO 28

Laura raggiunse sua figlia all'uscita dell'edificio dove si trovava la sua facoltà. Appena la vide Sara le andò incontro sorridente abbracciandola.

«Che facciamo? Ci mettiamo subito in strada per tornare a casa o andiamo a mangiare qualcosa?» le chiese sua figlia.

«Io direi di uscire dalla città» le rispose Laura «e poi caso mai ci fermiamo da qualche parte. Tra poco qui diventerà troppo caotico».

«Va bene, dai andiamo» approvò sua figlia. Raggiunsero l'auto e Laura alla guida tentò di districarsi dal traffico cittadino. Durante il tragitto Sara le illustrò i suoi progetti per i giorni di Dicembre e del periodo natalizio, ma Laura ascoltava distrattamente. Le tornava alla mente l'immagine del volto di Stefano mentre si erano incontrati poco prima. Cosa sta facendo ora? si chiese. Pranzerà con i suoi genitori? Se ne andrà in giro per conto suo?

Quando furono a metà strada deviò verso il litorale. A sud splendeva un bel sole anche se quel giorno la temperatura era più fredda. Arrivarono in un localino molto spartano dal quale si vedeva la spiaggia e accanto vi era una pineta.

«Che bello!» esclamò Sara «mangiamo qui?»

«Sì, se ti piace» rispose Laura.

«Sì, mi piace. Come lo conosci?» chiese sua figlia.

«Siamo stati qui qualche volta con tuo padre». Il pensiero di Laura vagò verso un giorno in cui, per la prima volta, lei e Marco erano stati lì, ricordava benissimo ogni dettaglio. Avevano pernottato in un albergo lì vicino, si erano amati intensamente per tutta la notte e la mattina si erano alzati tardissimo. Stremati e affamati avevano divorato il pranzo proprio lì. Era stato a fine Maggio. Tanto tempo fa.

Sedettero in veranda da dove, attraverso un'ampia vetrata, si poteva scorgere il mare. Attraverso i vetri il sole scaldava l'aria all'interno. Laura e Sara si alleggerirono togliendosi i cappotti. Si stava bene.

«Praticamente stiamo festeggiando oggi» disse a un tratto Laura a sua figlia.

«Perché? Domani non vuoi festeggiare?» le chiese Sara.

«Sì ma, si sta così bene qui, adesso» rispose Laura. Mangiarono qualcosa di stuzzichevole a base di pesce poi si recarono fuori a fare una passeggiata.

«Che farai nel periodo natalizio?» chiese Laura a sua figlia.

«Te l'ho detto. Un po' mi fermerò a casa e un po' tornerò da Sofia...ci sono tante belle iniziative in giro!» rispose Sara. E' vero, gliel'aveva detto, ma lei non era stata attenta. La prospettiva di trascorrere le feste natalizie da sola con suo marito la metteva in agitazione. Camminarono per un po' in silenzio. Il profumo di salsedine arrivava alle loro narici. Laura inspirò più profondamente e chiuse gli occhi. Quel profumo la riportava alle sensazioni provate qualche mese fa. Sara le avvolse un braccio facendosi più vicina.

«Che hai mamma? Ti vedo triste» disse a sua madre. Laura non riuscì a rispondere, sentiva un blocco alla gola.

«E' per Alessio? O c'è altro?» continuò Sara.

«Che intendi dire?» le chiese Laura.

«Ho notato che con papà sei sempre scostante». Si nota così tanto? pensò Laura. 

«E' successo qualcosa tra voi due?» Laura aspettò qualche secondo per rispondere.

«E' la stagione...della nostra vita. Non siamo più giovani e innamorati, non siamo più indispensabili per la vostra vita. Tutto cambia».

«Io ne ho parlato con Sofia...» accennò timidamente Sara.

«Di cosa hai parlato con Sofia?» le chiese Laura sorpresa.

«Di voi. Del vostro comportamento. Anche i suoi si comportavano così prima di separarsi» disse Sara.

«Non ci stiamo separando» rispose laconica Laura.

«Ma tu non sei felice...sei cambiata. Sembri delusa...» continuò sua figlia «non credo si tratti solo di quello che è accaduto con Lilly». Laura continuava a rimanere in silenzio confermando in tal modo le impressioni di Sara.

«Papà ti ha fatto qualcosa? Ti ha deluso in qualcosa?» insistette Sara.

«Sara... I figli non dovrebbero entrare nelle questioni dei genitori. Voi ci amate in egual misura e non dovremmo mai mettere in cattiva luce uno di noi due ai vostri occhi» rispose Laura.

«Però, qualcosa è accaduto, vero?» Sembrava che Sara  stesse solo cercando una conferma.

«Qualcosa è accaduto...» rispose Laura. Sara non parlò più e si limitò a stringersi di più a sua madre. Tornarono verso l'auto e ripresero la strada verso casa.

Il giorno dopo festeggiarono il suo compleanno. Sara era uscita con suo padre e quando erano rientrati avevano portato una torta. Avevano preparato un pranzo ricco collaborando tutti insieme. Sembrava una bella giornata, ma in realtà Laura non aveva granché voglia di quei festeggiamenti. Dopo pranzo scartò i regali. Sara le regalò un bellissimo scialle di seta turchese. Alessio, con suo stupore , le regalò un profumo, e Marco le regalò una collana. Era molto bella, di pietre colorate come piaceva a lei. Ringraziò e abbracciò tutti. Ricevette qualche telefonata e qualche messaggio di auguri. Caterina era stata la prima a telefonarle la mattina.

Verso sera, sul tardi, mentre i ragazzi erano fuori e lei stava sul divano a guardare distrattamente un film, arrivò un messaggio. Era Stefano.

Infondi nuova vita in questo flebile cuore

solleva questo velo mortale di paura,

prendi queste speranze crollate, scavate dalle lacrime,

ci innalzeremo sopra questi affanni

quotidiani

Volgi gli occhi all'oceano

affida l'anima al mare,

quando la notte buia sembra senza fine,

ti prego ricordati di me

Auguri 

Stefano, Stefano... Che bel pensiero! Come faceva a ricordarsi? Quando ne avevano parlato?

Laura rimase turbata, ma ricevere quel messaggio di lui a fine giornata le fece molto piacere e andò a dormire più serenamente.

Il canto delle sireneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora