9.

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Lili's pov

X:- Perché non mi hai mai detto niente e sei sparita di punto in bianco?

Cavolo. Quella era la domanda che più temevo da quando mi aveva riconosciuta. Ero lì, ferma di fronte a tutta la classe, a fissare quello che un tempo era il mio migliore amico. Casey Cott. Era il mio migliore amico dai tempi dell'asilo e lo è stato finché io, esattamente come aveva detto lui, ero sparita. Mi era mancato da morire durante tutti gli anni in cui non gli avevo più parlato.

L:- Ne parliamo dopo, te lo prometto.

Dissi guardandolo, con gli occhi pieni di lacrime. Avrei voluto corrergli incontro e abbracciarlo, ma non era il momento. 

P:- Mi sembra di capire che vi conoscete già. Allora, perché non ci racconta meglio perché è sparita?

L:- È personale. 

P:- Dopo che il suo ragazzo ha interrotto la lezione, tanto vale fare un po' di gossip, no? Ora, perché non ci racconta per quale motivo è sparita?

L:- Cole non è il mio fidanzato.

Era l'unica cosa che riuscii a dire a denti stretti. Stavo stringendo i pugni così tanto che sentii le unghie conficcarmisi nei palmi. Sentivo gli occhi di tutti addosso, ma gli occhi di Casey, in particolare, mi bruciavano la pelle.

P:- Come vuoi. Ora, raccontaci cosa ti ha spinto a sparire oppure puoi ritenerti rimandata nella mia materia.

L:- Ma è ingiusto.

Urlai, alzando gli occhi pieni di lacrime dal pavimento e posandoli sulla prof. Strinsi i pugni ancora di più, se era possibile, per cercare di calmarmi. Sentii la porta aprirsi alle mie spalle, ma io non staccai gli occhi dalla prof. Una mano mi si posò sulla spalla, facendomi bruciare la pelle sotto ad essa ancora di più di quanto non lo facesse lo sguardo di Casey. Sapevo che la mano era di Cole, me lo sentivo, ma non lo degnai comunque di uno sguardo.

C:- Lili, guardami.

Dopo qualche istante, mi girai lentamente verso di lui. 

L:- Che ci fai ancora qui?

C:- Vieni con me un attimo. 

Disse, ignorando la mia domanda. Mi prese per mano e si girò, iniziando a camminare verso la porta. All'inizio rimasi ferma, ma poi lo seguii. Una volta fuori, lui chiuse la porta e mi guidò un po' più lontano dalla classe. Mi aspettavo mille domande a cui avrei dovuto rispondere, ma invece mi abbracciò. Ricambiai l'abbraccio, nascondendo la testa nel suo petto. Alcune lacrime mi sfuggirono e gli bagnarono la maglia. Lui iniziò ad accarezzarmi i capelli dolcemente, mentre io cercavo di non piangere con tutte le mie forze, fallendo miseramente.

C:- Sapevo che stava succedendo qualcosa, quando sono venuto a portarti il libro. Non cercare di fare sempre la forte, avvolte anche tu hai bisogno di lasciarti andare. Hai sopportato fin troppo nel corso dei tuoi diciotto anni, altre persone non avrebbero la forza di continuare a fare le persone forti. 

Iniziai a piangere istericamente, con la testa ancora nascosa nel suo petto. Lo strinsi ancora più forte a me, facendo dei respiri profondi che, puntualmente, venivano spezzati dal pianto. Odiavo quando succedeva e quella non era la prima volta che scoppiavo a piangere come una pazza. Sentii la porta della classe di biologia riaprirsi e richiudersi subito dopo, ma non avevo la forza di smettere di piangere, non mi importava che chiunque fosse uscito potesse vedermi in quelle condizioni. 

Dopo un paio di minuti, mi calmai finalmente. Mi staccai da Cole e mi asciugai gli occhi, tirando su con il naso. Gli avevo bagnato tutta la maglietta. Guardai il punto in cui avevo nascosto il viso fino a quel punto, e che era il punto più bagnato, e feci una smorfia. 

L:- Scusa.

Dissi, senza alzare gli occhi dal suo petto. 

Ca:- Lili...

Grandioso, Casey mi aveva vista, e sentita, piangere per tutto quel tempo. Mi voltai verso di lui. Wow, si era alzato parecchio negli ultimi anni. 

L:- Casey, non dovresti tornare in classe? Ti ho promesso che te ne avrei parlato e sai che io mantengo sempre le promesse. 

Ca:- Almeno sotto quel punto di vista non sei cambiata.

Disse facendo un sorriso sghembo. Gli sorrisi dolcemente.

C:- E comunque, la prof mi ha mandato fuori. Cavolo, è diventata davvero permalosa ultimamente.

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai. Era un po' sorpreso all'inizio, ma poi ricambiò l'abbraccio.

L:- Mi sei mancato da morire.

Ca:- Anche tu. 

Lui mise fine al nostro abbraccio e mi guardò seriamente.

Ca:- Ora, Lili, puoi dirmi perché non mi hai mai detto niente a proposito di... lo sai.

Abbassai lo sguardo.

L:- Perché non pensavo fosse una cosa sbagliata, avevo solo otto anni. E anche tu eri solo un bambino, cosa avresti potuto fare?

Ca:- Avremmo potuto parlarne con i miei. Perché sei sparita nel nulla?

L:- Perché non avevo più i soldi per permettermi più niente, neanche il cibo.

Ca:- E ora, invece? Non penso che tu abbia magicamente guadagnato talmente tanti soldi da pagare le tasse e permetterti di tornare a scuola senza doverti preoccupare del lavoro.

Mi voltai verso Cole, che era nello stesso posto di prima e ci fissava. Mi sorrise leggermente, prima che mi voltassi di nuovo verso Casey.

L:- Veramente... io...

Co:- Lei sta da me. Non preoccuparti, può restare a casa mia finché non troverà un posto migliore.

Casey squadrò Cole per alcuni istanti. Sembrava che stesse cercando di leggergli la mente.

Co:- Stai tranquillo, non ho intenzione di fare niente... in quel senso. 

Casey sembrava ancora sospettoso, ma si rilassò subito dopo. 

Ca:- Se prova a farti qualsiasi cosa senza il tuo consenso, chiamami e corro subito a rompergli un braccio.

Mi sussurrò all'orecchio. Ridacchiai, mentre Casey si rimetteva dritto.

L:- Lieta che tu sia rimasto sempre lo stesso.

Ca:- In realtà mi sono alzato di una ventina di centimetri e mi sono fatto più carino. Credo tu abbia bisogno di un paio di occhiali.

Ridacchiai di nuovo. Ovviamente avevo notato quei cambiamenti, cavolo, era come mio fratello, come avrei potuto non notarli?

L:- Mi dispiace. Avrei dovuto dirti dei miei problemi fin dall'inizio invece di sparire.

Dissi tornando seria.

Ca:- Non fa niente. Ora sei qui e stai bene, questo è l'importante. Perché non hai mai risposto ai miei messaggi? Te ne avrò mandati una migliaia.

L:- All'inizio non ti rispondevo perché l'idea di non poter più andare a scuola con te o vederti in generale, mi distruggeva, poi perché ho dovuto vendere il telefono per cercare di andare avanti. 

Lui mi abbracciò di nuovo. I suoi abbracci mi facevano stare meglio e lui lo sapeva. A quanto pare funzionavano ancora: mi sentii molto meglio, potendo di nuovo abbracciare e parlare con il mio migliore amico. Con mio fratello.

Ti amavo ancora prima di conoscertiWhere stories live. Discover now