11.

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Cole's pov

Avevo una strana sensazione. Stavo cercando di chiamare Lili per dirle che le riprese sarebbero durate più del previsto e che non sarei riuscito ad andare a prenderla a scuola, ma lei non rispondeva.

S:- Mi dispiace, signore, non arriva nessuno. 

Riattaccai. Sentivo che qualcosa non andava: per quale motivo non avrebbe dovuto rispondermi? Cercai di ignorare quella sensazione, ma non ci riuscivo. Dopo un po', lasciai il set con una scusa ed andai al liceo. Mi diressi all'ufficio del preside e chiesi in che classe si trovava Lili. Andai in quella classe, ma lì non c'era. Chiesi ai suoi compagni e mi dissero che Charles l'aveva portata fuori dalla classe, ma che non sapevano dov'erano. Uscii di classe e iniziai a vagare a caso. Vidi un ragazzo uscire da un sottoscala, con la zip dei pantaloni aperta. Stava venendo nella mia direzione. Lo bloccai.

C:- Come ti chiami.

Ch:- A te che importa? E tu chi sei? 

Lo spinsi contro gli armadietti.

C:- Non sto scherzando, ragazzino, come ti chiami.

Ch:- Charles Melton, ma tu chi sei?!

Lo lasciai andare, gli chiesi dov'era Lili e gli diedi un ultimatum. Mi diressi verso il sottoscala e trovai Lili che si abbracciava le ginocchia, piangendo. Mi avvicinai a lei e mi inginocchiai, poggiandole una mano sulla schiena, ma lei me la tolse di scatto. 

C:- Lili, va tutto bene. Vieni, ti porto a casa. 

 Lei non si mosse e io non sapevo cosa fare. Improvvisamente mi gettò le braccia al collo, abbracciandomi stretta. La strinsi con la stessa forza, sentendomi bruciare dalla rabbia. La presi in braccio e la portai fuori dalla scuola, lasciandola sul sedile anteriore dell'auto. Mi misi al posto di guida e la riportai a casa. Potevo immaginare cosa avesse fatto Charles, ma sapevo lei non era ancora pronta per confermarmelo o meno. La lasciai a casa, tornando a lavoro. 

Lili's pov

Cole era arrivato troppo tardi. Le mie paure si erano avverate e non smettevo di piangere. Non sarei mai riuscita a perdonare Charles per quello che mi aveva fatto. Mi rannicchiai sul divano, stringendomi le ginocchia al petto. Le lacrime continuavano a rigarmi il viso, ma io non avevo più paura. In realtà in quel momento non sentivo proprio niente. Accesi la televisione, nel tentativo di distrarmi, ma non funzionava.

Dopo qualche minuto mi addormentai, ma mi risvegliai poco dopo in preda ad un incubo. Mi calmai ed andai in cucina per bere un po' d'acqua. Tentai di mangiare, ma non ci riuscivo. Non sapevo cosa fare per tutto il giorno, mentre aspettavo che Cole tornasse a casa, quindi decisi di fare un giro della casa, almeno per passare un po' di tempo. La casa era davvero enorme quindi ci avrei messo un po' per vederla tutta. Dopo aver esplorato il piano terra, salii le scale ed entrai nella stanza alla fine del corridoio con la porta abboccata. Spalancai la porta e mi trovai di fronte una stanza enorme con un letto altrettanto grande. La stanza di Cole, pensai. Mi guardai intorno e trovai qualcosa in pizzo nero che penzolava da un lato del letto. Mi avvicinai e lo presi in mano. Un reggiseno? Cole ha una ragazza? Che sia di quella ragazza dell'altro giorno?  Rimisi il reggiseno dove lo avevo trovato e continuai a guardarmi intorno. Vidi alcune foto, in una c'era anche suo fratello. Ero concentrata sulle foto e non avevo sentito la porta principale aprirsi. Cole piombò in camera e vedendomi lì si irrigidì. 

C:- Cosa ci fai in camera mia?

L:- I-io stavo solo facendo un giro. Non-non sapevo che fosse camera tua.

C:- Non fa niente, però ora esci di qui.

Abbassai la testa e mi avviai verso la porta della sua camera. 

X:- Cole, non essere così severo, non ha fatto niente di male. 

Mi voltai. Un ragazzo biondo fece capolino da dietro Cole. Dylan. Si avvicinò e allungò la mano verso di me.

D:- Sono Dylan.

Disse sorridendo. Presi la sua mano, leggermente in imbarazzo, e sorrisi debolmente.

L:- Lili.

D:- Ah, così sei tu la Lili di cui mi ha parlato Cole. 

C:- Dylan sta zitto una buona volta. 

Disse Cole, arrossendo un po'. Ridacchiai. Quindi Cole gli ha parlato di me? 

Uscimmo dalla stanza di Cole e ci sedemmo sul divano. Dylan era molto socievole, ma non era invadente o altro, anzi, era molto piacevole. Dopo un po', bussarono alla porta. Dylan si alzò ed andò ad aprire. Entrò una bella ragazza che subito gettò le braccia intorno al collo di Dylan. Barbara. Quest'ultima si avvicinò a me e si presentò. 

B:- Finalmente conosciamo questa famosa Lili.

C:- Siete proprio fatti l'uno per l'altra: non riuscite mai a tenere la bocca chiusa, voi due. 

Passammo tutta la giornata insieme e non pensai neanche a quello che era successo prima a scuola. Eravamo seduti a tavola, a cenare, quando Barbara fece una domanda alquanto strana:

B:- Allora, Lili, esattamente cosa c'è tra te e Cole?

A quest'ultimo andò di traverso l'acqua e iniziò a tossire.

C:- Ch-che cosa intendi dire?

Chiese, continuando a tossire. Io arrossii violentemente, incapace di rispondere. Barbara alzò le spalle con nonchalance.

B:- Niente, solo che... non so, tu parli di lei e l'hai fatta venire a vivere con te e lei... ancora non è scappata da qui.

C:- La stavo aiutando e stavo ripagando un debito, ecco tutto. 

Sentii le lacrime inondarmi gli occhi. Ma certo, per lui è solo un modo di salvare la sua immagine. E io che pensavo che gli potesse davvero importare di me. Mi alzai ed andai in bagno. O meglio, mi appoggiai al muro fuori dalla cucina, cercando di calmarmi.

D:- Cole, sappiamo che non è così. Ora che lei non è qui puoi dircelo. Insomma, perché oggi sei andato alla sua scuola, preoccupato della sua mancata risposta, se di lei non ti importa niente? 

C:- Perché avevo una sensazione strana e volevo controllare. 

D:- E le minacce a quel ragazzino come le spieghi?

C:- Ha fatto una cosa sbagliata, a prescindere dalla persona. 

Parlarono ancora un po' di me e Cole, ma si zittirono quando "tornai dal bagno". Dopo qualche minuto passato in totale silenzio, Cole finalmente disse qualcosa.

C:- Ah, Lili, ti ho trovato vari tutor per rimetterti in pari con il programma scolastico.

Annuii e lo ringraziai, sorridendo. Dopo cena, tornammo tutti sul divano. A quanto sembra, Dylan e Barbara avevano intenzione di fermarsi a casa di Cole per quella notte. Io andai a fare la doccia. Dopo essermi spogliata, mi sentivo strana. Ignorai quella sensazione e aprii l'acqua. Tutto ciò che era successo quella mattina mi passò davanti gli occhi. Uscii dalla doccia e mi vestii il più in fretta possibile, tornando a sedermi insieme agli altri come se niente fosse, ma mi addormentai dopo poco.

Ch:- Si può sapere perché piangi? Molte ragazze pagherebbero per stare con me, dovresti essere onorata che ho scelto te. 

Disse lui continuando ad ansimare. Era un pensiero sbagliato, ma in quel momento desiderai davvero che ci fosse un'altra ragazza al mio posto. Charles mi baciò e iniziò a lasciare una scia di baci fino alla mia pancia, iniziando a scendere più lentamente






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