23.

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Lili's pov

Prima di chiudere gli occhi, la vidi preparare il pungo, che, però, non andò mai a segno. 

P:- Ma insomma, si può sapere cosa sta succedendo qui?!

Ci voltammo entrambe verso il preside. Sarah mi lasciò andare così di scatto che per poco non caddi. Riuscii a restare in equilibrio, sotto lo sguardo furioso del preside. 

P:- Nel mio ufficio, tutte e due. Subito!

Urlò. Non l'avevo sentito urlare neanche dopo quello che mi aveva fatto Charles quindi vedere quella versione del preside era un po' strano.  Io e Sarah lo seguimmo nel seguimmo e ci sedemmo sulle poltroncine. 

P:- Che diavolo stavate combinando là fuori?!

Mi voltai verso Sarah che, nel frattempo, si era messa a piangere e aveva una faccia come se fosse stata ferita nel profondo.

S:- Glielo spiego subito: la mia amica Lili ha divulgato false notizie su di me, facendomi passare per la cattiva, e mi ha persino rubato il ragazzo. So che ciò che ha visto prima è inaccettabile, ma non sapevo più cosa fare. Mi perdoni, non intendevo fare niente di male, lo giuro. 

Il preside la guardò con uno sguardo empatico, prima di voltarsi verso di me e cambiare del tutto espressione. 

P:- Che cos'ha da dire a sua discolpa?!

Mi urlò addosso. Con la coda dell'occhio, vidi Sarah sogghignare tra le lacrime. Abbassai lo sguardo, stringendo i pugni appoggiati sulle cosce. Trattenni a stento le lacrime. C'erano vari motivi per cui quella situazione non mi piaceva e non erano così difficili da capire. 

P:- Allora, hai intenzione di rispondere?!

Rimasi ancora in silenzio. Sentii il preside sbuffare e poi si alzò e uscì dall'ufficio. 

S:- Ora si che verrai punita. 

Il preside rientrò dopo pochi minuti e si sedette di nuovo di fronte a noi. Rimase in silenzio per un bel po' di tempo, continuando a fissarmi. Ad un certo punto, qualcuno bussò alla porta.

P:- Prego, venite.

Anche se aveva cercato di mascherarlo, aveva ancora una chiara nota di fastidio nella voce. Non alzai la testa per vedere chi fosse entrato, non ce ne fu bisogno.

C:- Lils? Che è successo?

Non risposi neanche a lui. Mi avevano abituata a restare in silenzio in situazioni del genere e non avevo ancora superato quella cosa. Qualcosa mi teneva ancorata alla me del passato, senza che io potessi farci niente.

P:- La signorina Reinhart si rifiuta di rispondere alle domande che le vengono poste.

Cole sospirò e si avvicinò a me, mettendosi in ginocchio per potermi guardare negli occhi. 

C:- Lili. Guardami.

Alzai lo sguardo un po' controvoglia. 

C:- Che cos'è successo?

All'inizio rimasi in silenzio e distolsi lo sguardo, ma lui mi prese per il mento e mi obbligò a guardarlo negli occhi.

L:- I-io... non è vero. Ha mentito.

Dissi cercando di calmarmi, anche se qualche lacrima sfuggì al mio controllo. Lui me le asciugò con il pollice, senza dire niente. Presi qualche respiro profondo.

L:- Io non la stavo neanche guardando, è stata lei a venire da me e a fare tutto, io ero tranquilla con Casey e gli altri. 

Dissi, infine, guardando Cole negli occhi. Lui annuì e si alzò, rimettendosi dietro di me.

C:- Mi sembra chiaro che Lili non abbia fatto niente, ma, se posso sapere, cos'è successo?

Dopo che il preside ebbe fornito le spiegazioni dal suo punto di vista, si misero a discutere su chi avesse ragione tra me e Sarah, ma mi allontanai mentalmente da quella discussione. Rinsalii solo quando sentii Cole sbattere qualcosa sulla scrivania del preside.

C:- Qui ci sono le prove che vi servono. Lili non ha fatto niente per meritarsi quelle minacce, ne tanto meno per essere presa a pugni. 

Il preside aprì le buste e lesse attentamente i contenuti. Alla fine, posò le lettere sulla scrivania e guardò verso Cole.

P:- Queste lettere non provano niente, potrebbe averle scritte chiunque, anche lei stesso.

Cole era parecchio innervosito e sapevo che non avrebbe resistito ancora per molto.

C:- ma mi prende per il culo? Perché mai avremmo dovuto scrivere delle lettere con delle minacce per far finire nei guai qualcuno? Specialmente considerando che non ho la più pallida idea di chi sia lei. 

Il preside si limitò ad alzare le spalle e guardarmi male. Di punto in bianco, Cole mi prese per mano e mi tirò in piedi. 

C:- Mi dispiace molto, ma qui la vittima non è lei. Detto ciò, Lili ora se ne torna in classe e chiudiamo qui l'argomento, a meno che non si ripeta di nuovo una cosa del genere.

Si voltò verso di me e mi sorrise dolcemente. 

C:- Torna in classe. Scusa per averti strattonata. Ci vediamo dopo.

Disse con tono decisamente più dolce. Mi posò un bacio all'angolo della bocca  e si voltò di nuovo verso il preside, avvicinandosi parecchio a lui. Gli sussurrò qualcosa che non riuscii a capire. Decisi di tornare in classe, come aveva detto Cole. Quella giornata non era andata nel migliore dei modi, ma, per il momento, era tutto sospeso. 

Appena misi piede in classe, tutti si girarono a guardarmi come se fossi un alieno. E come dargli torto, ero entrata in classe dieci minuti prima che la lezione finisse, avevo gli occhi un po' rossi ed ero appena stata dal preside per essere stata quasi picchiata. Mi sedetti, cercando di non prestare attenzione agli sguardi, esattamente come quasi tutti gli altri giorni.

Ti amavo ancora prima di conoscertiNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ