15.

592 26 1
                                    

Lili's pov

Riuscii a calmarmi più o meno verso la sera. Avevo pianto molto ed ero in condizioni orribili. Durante tutto quel tempo, mi ero ripetuta mentalmente tutte le cose che ci eravamo detti fino alla fine. Decisi di alzarmi e di andare a vedere in che stato pietoso fossi. Avevo gli occhi molto gonfi e rossi, i capelli spettinati e, in generale, ero un disastro. Mi ero illusa che potesse provare qualcosa per me, invece mi sbagliavo. Appena riuscii a sistemarmi un po', uscii dalla stanza ed andai in bagno. Feci una doccia veloce e, dopo essermi asciugata i capelli, iniziai a vestirmi. Mentre mi mettevo i pantaloni, sentii la porta aprirsi. Cole entrò, ma sembrava strano. Aveva gli occhi vacui e gonfi e sembrava non essersi accorto della mia presenza. Mi schiarii la gola e solo allora lui mi notò. Alzò gli occhi dal pavimento e, vedendomi mezza nuda, arrossì leggermente.

C:- Scusa.

Rimase in bagno con me e si tolse la maglia. Io arrossì violentemente, cercando di non fissarlo, e continuai a vestirmi. Mentre tiravo su i pantaloni, Cole mi bloccò un mano. Alzai lo sguardo e lo fissai.

C:- Dobbiamo parlare di... prima.

L:- Non c'è niente di cui dobbiamo parlare, invece. Hai semplicemente detto quello che pensavi e non c'è niente di male in questo.

Dissi abbassando lo sguardo. Sentivo le lacrime invadermi gli occhi, ma stavo cercando di non iniziare a piangere di fronte a lui come un'idiota. Lui mi prese il mento e mi costrinse a guardarlo con gli occhi.

C:- Invece ti sbagli. Niente di ciò che ho detto è vero. Lili, l'unico motivo per cui l'ho detto è perché sono uno stronzo che pensa più alla propria immagine che alla propria vita e tu, purtroppo, l'hai scoperto nel peggiore dei modi. Non avrei mai dovuto dirti niente del genere, non te lo meriti. Mi dispiace così tanto.

Sembrava sinceramente dispiaciuto. Dentro di me, stavo combattendo tra la voglia di tirargli uno schiaffo e quella di baciarlo. Inutile dire che vinse l'ultima. Mi alzai in punta di piedi e sfiorai le sue labbra con le mie. Era sorpreso, ma ricambiò quasi subito. Mi mise le mani sui fianchi mentre io cercavo qualcosa su cui appoggiarmi. Le sue mani scesero velocemente verso i miei pantaloni e li sfilò. Mi appoggiai ad un mobiletto e lui mi sollevò un po' per farmici sedere sopra. Si avvicinò a me, esplorando il mio corpo con le mani, mentre approfondivamo i baci. All'improvviso ebbi un flashback di Charles... di nuovo. Sussultai, cercando di non farlo notare, ma lui se ne accorse. Si staccò da me e mi guardò con fare preoccupato.

C:- Hey, è tutto ok. Penso sia meglio fermarci qui.

Disse appoggiando la fronte alla mia.

C:- Mi dispiace così tanto per quello che ho detto prima.

Disse dandomi un ultimo bacio a stampo prima di dirigersi verso la porta. Mi dispiaceva che fosse tutto finito in quel modo, a causa mia, ma non potevo farci niente.

L:- C-Cole...

Lui si voltò, porgendomi i miei pantaloni. Li presi, un po' in imbarazzo, pensando a cosa dire.

L:- Posso sapere perché ti comporti sempre in modo strano con me? Un attimo prima mi dici che tra noi non potrà esserci mai niente e l'attimo dopo mi baci. Perché lo fai?

Lo avevo colto di sorpresa. Lui ci pensò su per un attimo, mentre io mi rimettevo i pantaloni.

C:- Non ne ho la più pallida idea. Forse perché mi dà fastidio che Dylan e Barbara pensino di sapere cosa provo quando non lo so neanche io.

Disse guardandomi dolcemente. Abbassai lo sguardo, sorridendo come un'ebete. Uscii dal bagno, andando diretta in camera mia. Quel ragazzo era un mistero per me, faceva cose incoerenti, ma mi piaceva anche per quello.

Mi buttai a pancia in giù sul letto, continuando a sorridere. Mi sdraiai su un fianco e mi cadde l'occhio sullo zaino di scuola. Quella mattina ero rimasta a casa, ma non potevo permettermi di fare troppe assenze, considerato che non conosco la metà delle cose che stanno studiando e non avevo ancora incontrato i miei tutor. Mi alzai dal letto e presi lo zaino, iniziando a fare i compiti.

***

Dylan venne a chiamarmi per cena. Arrivata lì, notai che c'era molta tensione, probabilmente per ciò che era successo la sera prima.  Cole era più o meno tranquillo. Mi misi seduta affianco a lui, sotto gli sguardi sorpresi di Dylan e Barbara. Cole, vedendo i loro sguardi, sorrise.

C:- Non vi preoccupate, ne abbiamo... parlato ed ora va tutto bene.

Sorrisi anche io, non per la situazione, ma per il fatto che lui avesse esitato sul dire che avevamo parlato. Dylan e Barbara si rilassarono e presero a parlare con nonchalance tra di loro. Cole si limitava a fissarmi di tanto in tanto e a distogliere lo sguardo quando mi voltavo verso di lui. Era strano. Per passare il tempo, gli chiesi dei tutor e cose del genere, ma lui sembrava assente mentre mi rispondeva.

Quando stavamo andando tutti a letto, bloccai Cole per un polso. Lui si voltò, guardandomi confuso.

L:- So che s-sembrerà una domanda strana, ma p-posso dormire con te?

Per un attimo vidi un'espressione felice balenargli sul viso, ma venne subito rimpiazzata da una confusa.

C:- Hai paura di qualcosa?

L:- N-No, è solo che... mi sento più tranquilla se ci sei anche tu. Se non vuoi n-non è un problema...

C:- Mi prendi in giro? Dai, andiamo.

Mi prese per mano, guidandomi verso camera sua. Chiuse la porta dietro di noi e iniziò a spogliarsi.

L:- Cole, che diavolo stai facendo?!

Dissi coprendomi gli occhi con le mani e arrossendo. Per tutta risposta, lui rise e si avvicinò a me. Mi tolse gli occhi dalle mani e mi costrinse a guardarlo.

C:- Adesso non fare finta che ti dispiaccia, sei tu che mi hai chiesto di dormire con me.

L:- Si, ma non ti avevo chiesto di spogliarti davanti a me.

Lui ridacchiò e si allontanò, andando a mettersi qualcosa addosso. Mi misi seduta sul letto e mi sdraiai accanto a lui. Lui mi prese per un fianco e mi tirò verso di lui, facendomi arrossire ancora di più, se era possibile. Dopo poco, mi rilassai e lasciai che mi abbracciasse. A giudicare dal suo respiro, non era ancora completamente addormentato. Si girò a pancia in su e mi fece passare un braccio sotto la testa, stringendomi a lui. Appoggiai la testa sul suo petto e una mano sulla sua pancia. Lui ormai stava dormendo, ma io non riuscivo a rilassarmi stando così con lui. Cercai di svuotare la mente e, dopo aver passato circa mezz'ora a cercare di prendere sonno, riuscii finalmente ad addormentarmi.

Ti amavo ancora prima di conoscertiWhere stories live. Discover now