13.

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Lili's pov

C:- A proposito di questo... perché lo hai fatto?

Chiese, riferendosi al bacio di quella notte. Mi voltai verso di lui e lo guardano negli occhi. Perché lo avevo fatto? Non lo sapevo neanche io. L'ho fatto perché mi piace, pensai, ma non posso di certo dirglielo. Specialmente non così... Lui aspettava una risposta, ma io non potevo dargliene una.

L:- N-non lo so. Non c'è una vera motivazione.

Dissi, cercando di sembrare il più sincera possibile. Lui si avvicinò pericolosamente al mio viso e sentii le guance andarmi a fuoco.

C:- So che stai mentendo, quindi ora dimmi la verità. Perché mi hai baciato?

Aprii la bocca per rispondere, ma non sapevo cosa dire. In quel momento riuscivo solo a pensare alle sue labbra sulle mie e a quanto fosse vicino a me. L'impulso di baciarlo di nuovo era forte, ma cercai di trattenermi il più possibile. Lui si avvicinò ancora di più a me, tanto che se mi fossi fossa di un millimetro l'avrei baciato.

C:- Lili, dimmi perché l'hai fatto. Io ti piaccio?

Arrossii ancora di più, se era possibile, e cercai di indietreggiare, ma lui non sembrava aver intenzione di lasciarmi andare finché non gli avessi risposto.

L:- I-io... forse un po'...

Dissi, quasi in un sussurro. Sperai fortemente che non avesse sentito, ma era molto vicino a me, quindi ne dubitavo. Fece un sorriso storto, senza allontanarsi.

C:- Allora penso sia un bene perché, per qualche motivo strano, tu sembri essere diversa da tutte le altre ragazze con cui sono stato.

Lo fissai per un po', con un'espressione confusa. Aveva detto che gli piacevo o che non mi sopportava?

C:- Non stop dicendo che ti odio, se è questo che stai pensando. Sto dicendo che... sei diversa, non so neanche io in che modo, ma non in un modo negativo.

Ok, non mi odiava, e questo era fantastico, ma fremevo dalla voglia di sapere cosa intendesse con "sei diversa". Non mi accorsi neanche che lui, mentre io mi facevo migliaia di film mentali, si era avvicinato ancora di più a me e aveva chiuso gli occhi. Alla fine, posò le labbra sulle mie e mi baciò in un modo leggermente più passionale rispetto a quella notte. Io ricambiai il bacio, rilassandomi e avvicinandosi un po' più a lui.

Appena iniziammo ad approfondire il bacio, qualcuno spalancò la porta e noi ci staccammo di scatto.

D:- Cole, abbiamo fame.

C:- Dylan, ma che cazzo, sai cosa vuol dire bussare?!

Il biondo alzò gli occhi al cielo e si lamentò di nuovo di avere fame. Cole si alzò e lo raggiunse, insultando, mentre io non riuscii a trattenere una risata. Mi alzai anche io e scendemmo tutti al piano di sotto. Cole andò in cucina mentre io mi sedevo insieme a Dylan e Barbara.

Dopo poco tempo, però, mi alzai e raggiunsi Cole in cucina. Lui era girato di spalle e non mi vide arrivare. Io mi appoggiai ad un mobile vicino al frigorifero e lui mi notò solo in quel momento.

C:- Se sei qui per mangiare, mi dispiace per te, ma non è ancora pronto.

L:- In realtà sono qui perché quei due continuano a flirtare.

Dissi tranquillamente, mettendomi seduta sul mobile. Lui ridacchiò, continuando a cucinare non so cosa. Sorrisi, ma poi ripensai, di nuovo, a ciò che era successo poco prima. E anche al fatto che in quel momento sarei dovuta essere a scuola, ma quel pensiero fu subito sostituito da un altro: e se avesse già una ragazza e mi considera solo come un gioco? Scacciai subito via quel pensiero scuotendo la testa. Cole se ne accorse e alzò un sopracciglio.

C:- Va tutto bene?

Chiese divertito. Mi sentii avvampare di nuovo così cercai di concentrarmi sui miei piedi, pur di non guardarlo.

L:- Posso farti una domanda?

Lui annuì tranquillamente. Feci una pausa e presi un respiro profondo prima di parlare.

L:- Posso sapere che cosa intendevi quando mi hai detto che sono speciale?

Lui si bloccò e sembrò rifletterci un attimo. Aveva ancora un'espressione più o meno  tranquilla, ma si vedeva che quella domanda l'aveva spiazzato. Non disse niente per un periodo di tempo che mi sembrò interminabile.

C:- Non lo so, non ne sono sicuro. Esattamente come tu non sei sicura del fatto che io ti piaccia o meno.

In realtà io ne sono sicura...

Cole's pov

Non mi aspettavo una domanda del genere. Rimasi in silenzio per un bel po', cercando di pensare a cosa dire. Non lo sapevo neanche io come non sapevo perché lo avessi detto.

C:- Non lo so, non ne sono sicuro. Esattamente come tu non sei sicura del fatto che io ti piaccia o meno.

Dissi, concentrandomi sulla pentola piena d'acqua che avevo davanti. Lei annuì leggermente, continuando a fissarsi i piedi. Fortunatamente, ad interrompere quel silenzio imbarazzante che si era creato fra di noi, il mio telefono iniziò a squillare. Risposi, allontanandomi un po' dalla cucina.

P:- Salve, sono il preside della scuola, la chiamo perché abbiamo saputo cos'è successo ieri.

Sapevo di cosa stava parlando. Sentii la rabbia crescermi dentro. Guardai Lili, che aveva ancora lo sguardo basso e sembrava sovrappensiero, e andai di sopra.

C:- Va bene. Avete intenzione di fare qualcosa al riguardo?

P:- Certamente. Abbiamo già preso provvedimenti per quanto riguarda il punto di vista scolastico, ma non possiamo fare niente per quanto riguarda la legge, dato che noi non sappiamo esattamente cosa sia successo.

C:- Che vuol dire che non sapete esattamente cos'è successo?! Volete dirmi che voi avete sospeso quello stronzo perché vi andava?!

Non aveva senso quello che mi aveva appena detto. Ero infuriato.

P:- Signore, questa è una scelta che deve ricadere sulla ragazza e sulla sua famiglia. Deve decidere lei se vuole denunciare o meno il ragazzo, noi non possiamo fare niente.

Chiarii un paio di cose con il preside e poi riattaccai. Tornai in cucina e trovai Lili esattamente nella stessa posizione in cui l'avevo lasciata. Ripresi a cucinare, cercando di evitare di guardarla. Dopo poco tempo ruppi il silenzio, raccontandole della chiamata e di cosa mi aveva detto il preside.

C:- La scelta sta solo a te, Lils, cosa vuoi fare? Vuoi denunciarlo?

Spazio Autrice

Ah, adoro le videolezioni quando non si fa quasi niente. Tralasciando ciò, la scelta potrebbe non essere scontata, questo è tutto ciò che ho da dire. Spero vi stia piacendo la storia, io vado a pranzare. Ciau!

Ti amavo ancora prima di conoscertiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora