22.

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Lili's pov

Trovammo una lettera tutt'altro che piacevole. La raccolsi da terra e la aprii.

"Sappiate che non dimenticheremo cos'è successo."

Guardi Cole che prese la lettera dalle mie mani e la lesse. Non c'era scritto altro, solo quella frase. Potevo immaginare chi l'avesse scritta, ma non ne avevo le prove. D'altronde, ero diventata ancora più popolare dopo quel bacio. Cole non sembrava particolarmente preoccupato, entrò in casa con molta tranquillità. Che fosse abituato a ricevere minacce? O forse stava solo recitando, in fondo era un attore. Lo seguii dentro casa. Tra di noi le cose erano un po' fredde, ma già il fatto che ero a casa sua era un passo avanti.

Andai subito in camera mia a studiare mentre Cole si sedeva sul divano con il telefono. Mentre studiavo, sentii Cole parlare.

C:- Non mi importa, dovete controllare i vostri studenti. Non è possibile che Lili riceva delle minacce a causa mia.

Mi avvicinai alla porta della stanza, cercando di sentire.

C:- Capisco, ma ciò non toglie che è comunque una minaccia e sinceramente, dopo quello che è successo con quel ragazzo, non vorrei che la cosa si evolvesse negativamente quindi gradirei che prendeste dei provvedimenti al riguardo. Sa com'è, meglio prevenire che curare.

Dal tono della voce, sembrava arrabbiato, o per lo meno infastidito. Decisi di restare in camera mia e di non infierire.

La sera, uscii dalla mia stanza e andai in cucina. Cole si era addormentato sul divano quindi decisi di provare a cucinare io qualcosa. Avendo vissuto gran parte della mia vita da sola e con poche cose a disposizione, non avevo la più pallida idea di come si cucinasse. Presi il telefono e cercai qualcosa che non fosse troppo difficile da preparare. Scelsi di preparare la carbonara, dato che non l'avevo mai mangiata. Presi tutti gli ingredienti e seguii passo passo la ricetta.

Poco prima che la pasta finisse di cuocere, sentii dei rumori venire dal soggiorno. Cole fece capolino all'entrata della cucina, stropicciandosi gli occhi.

C:- Che stai facendo?

Disse con la voce impastata dal sonno.

L:- Avevo fame e visto che è ora di cena e che tu dormivi, ho provato a cucinare io qualcosa.

Lui diede una rapida occhiata a tutto quello che avevo combinato, per poi tornare a guardarmi.

C:- Non stai tentando di uccidermi, vero?

L:- No, perché?

Lui alzò le spalle, iniziando ad apparecchiare.

C:- Chiedevo così. Hai mai cucinato qualcosa?

Scossi la testa, dandogli una mano. Lui annuì pensieroso. Suonò il timer per la pasta quindi andai a scolarla. Portai a tavola i piatti e mi misi seduta di fronte a Cole. Lui studiò la pasta per un po' e poi ne assaggiò un po'.

C:- È mangiabile. Anzi, non è male.

Sorrisi e iniziai a mangiare anche io. Dopo cena, come sempre, ci sedemmo sul divano a guardare la televisione. Io mi addormentai poco dopo, mentre Cole rimase sveglio ancora per molto, dato che aveva dormito nel pomeriggio. Ad un certo punto, sentii Cole prendermi in braccio e portarmi di sopra. Mi lasciò sul letto e lo sentii cambiarsi, per poi sdraiarsi affianco a me e posarmi un braccio sul fianco. 

Come al solito, la sveglia suonò alle 6:30. Stavolta fui io la prima ad alzarmi. Mi preparai abbastanza velocemente ed andai a svegliare Cole. Lui si alzò in silenzio e andò a prepararsi. Scesi di sotto ed andai in cucina. Preparai una colazione abbastanza semplice e mi sedetti al tavolo, aspettando Cole. Appena lo vidi scendere le scale, iniziai a mangiare. Lui si mise seduto di fronte a me e trangugiò la colazione. 

C:- Sei pronta?

Annuii mentre posavo la tazza sul tavolo, un po' sorpresa dalla velocità con la quale avesse mangiato. Uscimmo di casa, trovando un'ennesima lettera per terra, di fronte alla porta. Mi chinai e la raccolsi, aprendola. 

"Se pensate che una semplice chiamata al preside ci fermi vi sbagliate di grosso"

La diedi a Cole, con non curanza, e mi diressi verso la macchina. Sentii Cole sbuffare, per poi avvicinarsi all'auto e salire al posto del guidatore. 

C:- Se oggi ti dovessero fare qualcosa, chiamami. 

Annuii, guardando fuori dal finestrino. Speravo che fossero solo minacce vuote, ma non potevo sapere fino a che punto si sarebbero spinte. Cole si fermò e io scesi dall'auto. Mi guardai intorno, ma non vidi nessuno del gruppetto di Sarah. Raggiunsi Casey e Mads che si trovavano davanti alla porta della scuola. 

C:- Hey, va tutto bene? Sembri... spaventata?

L:- Si si, non ti preoccupare.

Non insistettero, anzi, cercarono di farmi distrarre e ci riuscirono. Dopo varie risate, la campanella ci interruppe, ricordandoci di dover fare lezione. 

Le prime ore trascorsero molto tranquillamente. Andai a mensa insieme a Mads, Casey, Shaun e Corey. Ero abbastanza tesa, ma cercai di fingere meglio possibile. 

S:- Hey.

Appena sentii quella voce, mi venne un brivido dietro la schiena. Mi voltai, trovandomi Sarah di fronte.

S:- Vedo che sei una persona che non demorde. Pensavo di essere stata chiara. 

Rimasi in silenzio. Lei mi prese per il colletto e mi fece alzare a forza.  

S:- Ti ho visto arrivare insieme a lui, stamattina. 

Chiusi gli occhi e voltai la faccia. Speravo che se proprio dovesse fare qualcosa, lo facesse in fretta. Prima di chiudere gli occhi, la vidi preparare il pungo, che, però, non andò mai a segno.


Ti amavo ancora prima di conoscertiWhere stories live. Discover now