Capitolo 8.

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Molto imbarazzato Harry rispose alla telefonata, che non esitò ad arrivare dopo qualche secondo, dal ragazzo il quale ebbe appena scoperto chiamarsi Louis.
Cercava di coprirsi maggiormente con la schiuma, anche se in realtà stava solo inquadrando il proprio viso, quindi la persona dall'altro capo non avrebbe assolutamente potuto vedere nulla.
Dopo aver risposto accennò ad un sorriso imbarazzato, data comunque la situazione in sé per sé.
Il "tipo dagli occhi blu" voleva a forza entrare subito in confidenza ed era decisamente contro volontà per il nostro guardone, però purtroppo non poteva far effettivamente nulla per poter cambiare la situazione.

-Allora Harry, come ti senti? Ripreso dopo stamattina?

-Sì, mi sento molto meglio, sei molto gentile a preoccuparti. Sto facendo un bel bagno caldo adesso! Non lo facevo da una vita tra lavoro e vita privata.

-Ah ti capisco! Da quando mi sono trasferito non ho neanche io un attimo di pace, solo stamattina sono potuto passare al bar per fare una passeggiata e prendere una boccata d'aria.

Il ragazzo dagli occhi azzurri girava per la camera, facendo chissà cosa: si sentivano rumori di oggetti spostati, cancellature con la penna, porte sbattute e quant'altro. Sul serio una chiamata movimentata, senza stare fermo neanche per un attimo.

-Mi dispiace aver rovinato il tuo momento relax, ma- Louis? Che diavolo stai facendo?

Dopo la domanda il ragazzo decisamente smise di spostarsi, poggiando il telefono sulla scrivania di quella che sarebbe potuta apparire come la sua camera: le pareti erano bianche ed aveva delle mensole grige su quella alle sue spalle, erano contornate da delle piccole lucine natalizie e su di esse vi erano poggiate delle cornici con delle foto, insieme anche a tanti fogli di carta uno sopra l'altro, i quali formavano una bella pila. Inoltre si riusciva a vedere anche uno stereo, probabilmente uno dei migliori a detta di Harry, che pensò di prenderne uno simile anche per il bar.
Lo sconosciuto non indossava nessuna maglia, era a petto nudo e la visione era sul serio pazzesca per il nostro guardone, che invece indossava una cuffia per capelli ed aveva della schiuma sul naso.

-Scusa, adesso ho finito. Ti dicevo che non ho un attimo! Stavo appuntando delle cose per lavoro, che mi servono domani e non posso assolutamente dimenticare.

-Mh... capisco. Fa caldo?

-È agosto, suppongo di sì.

-Quindi sei senza maglia per il caldo del clima estivo?

Il ragazzo riccioluto non poté far a meno di arrossire appena vide sul viso della persona all'altro capo del telefono un ghigno, che mostrava abbastanza soddisfazione.
Inoltre non poteva far a meno di pensare che questa era la sua quarta cotta nell'arco di soli sei giorni.

-Se tu non avessi avuto quella cosa in testa e tutta quella schiuma a coprirti pure il naso avrei provato calore per altro, quindi mi dispiace dirti che sì, è per il clima estivo.

-Hey! Questa non è una cosa. È una cuffia.

-Mia nonna la usava negli anni ottanta.

-Ed io la uso ora! Problemi?

-Ma che permaloso!

Passarono la serata a parlare.
Insieme ebbero molte risate e sul serio c'era una particolare tensione sessuale, lo si poteva capire dalle varie battutine e frecciatine sul fatto che Harry fosse troppo coperto dalla schiuma, o dalle osservazioni fatte ad alta voce sugli addominali di Louis.
Era uno sconosciuto comunque, che per di più non pensava sul serio ciò che diceva, che lo stava usando, ma il nostro cameriere in quelle due orette circa di telefonata sembrò dimenticarlo completamente.
In quelle due orette era un semplice ragazzo che, dopo un piccolo incidente, si ritrovava a parlare con lui per il puro piacere di farlo, per gentilezza ma anche per uno spontaneo piacere nell'avere contatti.
La telefonata terminò dopo un bel po', perché il ragazzo dovette sbrigare delle faccende per lavoro. Ovviamente il riccioluto non poteva pretendere nulla, quindi per forza si ritrovò ad attaccare.

Finita la telefonata si diresse nella propria camera, osservandola da cima a fondo, come se fosse stata la prima volta in cui entrasse al suo interno. Toccava delicatamente gli oggetti che la riempivano e decoravano, rendendosi conto di quanto fosse triste non passare mai del tempo nella sua stessa casa.
Però comunque non lo faceva perché non gli piacesse stare lì, o cose simili, ma solo perché aveva questo suo bizzarro passatempo il quale lo teneva occupato oltre il lavoro, quindi la maggior parte delle volte, appena finito quest'ultimo, nell'appartamento non ci entrava proprio, bensì andava direttamente alla postazione da gioco.

Quella mattina aveva già dato ordine alla propria stanza, ma solo in quel momento si rese conto che non lo rispecchiasse più al cento per cento, così lontana dai propri gusti, non solo in ambito di colori e decorazioni, ma anche nella sistemazione dei vari mobili ed oggetti da arredamento. Quindi, in base a questo, decise di scrivere su un foglio tutte le cose da comprare per poter risistemare la propria stanza, a partire dalla vernice, la quale era certo sarebbe stata di una qualche tonalità sull'azzurro, o anche sull'arancione, doveva decidere.
In seguito quindi si sarebbe dovuto attrezzare anche di una scaletta e tantissime altre cose che continuò a scrivere sul proprio pezzo di carta, riempiendolo completamente.

Dopo aver fatto ciò, si diresse nella propria cucina, guardando i fornelli ancora nuovi, praticamente imballati nella plastica. La rimosse e dopo prese delle pentole, della pasta ed un mestolo.
Non mangiava qualcosa cucinato da sé stesso da un tempo indeterminato, ormai era abituato a panini e cibo del Mc a qualsiasi ora del giorno, quindi capirete che soddisfazione avesse provato nel sentire l'odore ed il rumore della salsa che lentamente cuoceva sulla fiamma accesa per la prima volta.
Aggiunse del prezzemolo, sale ed un filo di olio, nell'altra pentola, dove bolliva l'acqua da qualche minuto invece, mise a cuocere dei rigatoni. Ricordò quando sua mamma li preparava ogni volta che andasse a trovarla. Un'altra cosa che non faceva da tanto, forse anche per pudore.

Si mise a tavola e poco dopo arrivò un'altra videochiamata, sempre dallo stesso ragazzo, il quale precedentemente gli aveva promesso di richiamarlo una volta finito il proprio piccolo impegno.

-Hey Louis, rieccoti!

-Buon appetito, prima di tutto, secondo, ti vedo senza maglia e senza cose strane in testa! Adesso posso spogliarmi per il caldo.

-Oh ma dai!

Rise arrossendo. Durante la telefonata terminò il proprio piatto di pasta e, senza rendersene lontanamente conto, dimenticò per la prima volta di presentarsi sulla propria postazione da gioco.

Mai lontanamente credeva sarebbe potuto succedere.

Mini angolo autrice.
Buon appetito a chi ancora deve mangiare. <3

Watcher||Larry StylinsonOnde histórias criam vida. Descubra agora