Capitolo 36.

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Arrivò la sera dell'inaugurazione: la serata fu tranquilla, arrivarono un sacco di persone ed i camerieri lavorarono, mentre il titolare, insieme al designer, intrattenerono delle conversazioni che riguardavano l'ambito lavorativo. Era tutto perfettamente tranquillo, per quanto stessero lavorando, i ragazzi erano molto contenti ed allo stesso tempo si divertirono molto, un po' per la musica messa dal dj, un po' per le conversazioni avute con i vari clienti ed un po' per la felicità del momento.
Per l'appunto, un'inaugurazione perfetta.

Iniziarono tutto aspettando i clienti fuori al bar, appena fattosi orario e visto arrivare un po' di gente, ognuno di loro fece un breve discorso, brindarono con dello champagne e dopo tagliarono il nastro rosso, legato alla porta. Entrati all'interno immediatamente si misero ognuno al proprio posto, iniziando a fare ciò che dovevano.

-Hey Haz, ti sta piacendo la serata?

-Incredibilmemte tanto Nì, sono davvero molto felice.

-Sono felice di sapere tu lo sia.

Si sorrisero e velocemente prepararono dei cocktail. Dovevano essere di fatto veloci perché erano molti, alcuni chiedevano delle bevande classiche, fino ad arrivare ad alcune veramente complesse da preparare, però non potevano assolutamente permettersi di metterci mezzo minuto di troppo, anche se comunque riuscirono a parlare tranquillamente tra loro, dovevano mantenere il ritmo.
Il nostro guardone dovette mantenerlo anche quando vide entrare nel bar una figura purtroppo nota, ovvero quella dell'uomo che un gli stava decisamente rovinando la vita, per quanto avesse portato persone nuove, decisamente gli stava rovinando la vita.
Continuò a far finta di nulla, lanciando solo continue occhiate al ragazzo dagli occhi azzurri, il quale ricambiava, molto teso e nervoso. Non seppe come comportarsi, quindi fece semplicemente finta di niente, specialmente nel vedere che l'uomo non dedicò mezza attenzione a nessuno, anzi, a passo spedito si diresse nella stanza privata, facendo cenno al titolare di seguirlo.
I due quindi si chiusero nella stanza e, una volta arrivati, si misero seduti a tavolino.

-Stammi a sentire bene, tutto anticipato a domani. Fai un minimo passo falso ed io faccio fuori tua sorella, con tutta la tua cara nuova casa.

-Come? Perché me lo dici?

-Sono le classiche premesse, sai perfettamente di cosa parlo.

-Certo, va bene. Posso fare qualcosa ora?

-Ho delle persone con cui devo giocare una partita.

-Perfetto.

Una volta uscito dalla stanza, il titolare semplicemente fece quanto chiesto ed in fine la stanza venne chiusa, fino al termine della serata.
Finirono seriamente molto tardi, all'incirca verso le cinque di mattina e questa fu una batosta, dato che il giorno dopo si sarebbero dovuti alzare alle sette, sempre per il lavoro.
I ragazzi quindi decisero di dividersi in due gruppi, andando a casa delle due persone più vicine al locale, le quali erano il nostro guardone ed il ragazzo italiano, da poco arrivato. Da questo un po' si può anticipare la divisione che venne praticamente fatta: i nuovi a casa di Tony, mentre i veri veterani a casa del nostro guardone. Fecero un'altra suddivisione per i mezzi di trasporto, infatti il titolare, il biondo ed il ragazzo dagli occhi castani, andarono nella macchina del primo, mentre la nostra coppia nell'auto del più grande. Il trio volle lasciare ai due più privacy, che sapevano avere una particolare tensione ed effettivamente fecero centro.

-Perché diamine vengono questi tre a casa?

-Perché è tardi, siamo stanchi ed abbiamo bisogno di dover riposare vicini, altrimenti facciamo tardi domani.

-Ma chi ti ha detto che sono stanco!

-Louis? Sul serio?

-Be', sarebbe stato fantastico secondo me. Alle cinque di mattina, mentre c'è l'alba ed il gallo grida, come avresti potuto fare tu, ma no! Lasciamo venire tre ragazzi a casa quando avremmo potuto fare di tutto e di più, probando anche delle nuove posizioni che già dovevamo provare ma non abbiamo fatto!

Il più piccolo iniziò a ridere veramente tanto, fragorosamente.
La conversazione andò avanti in quel modo, con il designer che continuava a lamentarsi ed il più piccolo che tra le risate cercò di rispondere e dire qualcosa, ma non ci riuscì, o interrotto dall'altro, o preso nuovamente dal ridere.
Arrivati a casa, scesero dall'auto, parcheggiarono ed entrarono in casa, mentre aspettavano l'arrivo degli altri tre, iniziarono ad aprire il divano letto e sistemare anche quello nella piccola stanza, così da poter dare loro lo spazio dove dormire. Certamente nel divano letto avrebbero dormito il titolare ed il ragazzo dagli occhi castani, conoscendosi da più tempo non avrebbero avuto problemi, mentre il biondo avrebbe dormito nella camera degli ospiti.
Quando arrivarono, la nostra coppia lo disse ai ragazzi e, esattamente alle cinque e trentadue di mattina, iniziarono a preparsi delle piadine con prosciutto, scamorza, pomodori e le varie salse.
Il loro stomaco era seriamente di ferro, per la tranquillità con cui mangiarono a quell'ora di mattina.
Inoltre aggiunsero anche vari snack, oltre che delle coca-cole, naturalmente credettero fosse troppo pesante bere la birra a quell'ora.
Quando finirono però, ognuno si sistemò nello spazio organizzato, andando a dormire.
La nostra coppia almeno, si misero sotto le coperte, ma certamente non dormirono, per favore però vi chiedo di non pensare male, dato che tutto fecero, tranne che sesso.
Iniziarono a parlare, con la necessità, con la fame di volersi conoscere sempre di più, con il bisogno di volere qualsiasi dettaglio l'un dell'altro.

-Lou, sai... ho paura.

-Credo di averlo notato, se posso dirti la verità, ma volevo che lo dicessi tu, di tua spontanea volontà.

-Stanotte ho fatto un sogno ed è stato impressionante ricevere la telefonata di mio padre, ti giuro.

-Ti va di parlarne?

-Mhmh. Ti dico che in famiglia siamo tanto legati ai sogni, veramente un sacco. Ne facciamo delle interpretazioni a volte e tutte le volte, non sono mai stati inutili. Hanno quasi dato delle avvertenze, credimi.

-Tipo sogni premonitori?

-Esatto!

-Allora raccontami, su su.

-Va bene. Eravamo cinque figure, lo sfondo era completamente blu... un blu chiaro, bellissimo. Mio padre era di fronte a queste cinque figure e di canto ce n'era un'altra. Lui l'ha indicata e quella è caduta, poco dopo invece lui mi ha abbracciato, poi è diventato parte di quel blu.

-Tu credi significhi qualcosa?

-Certo, credo di sapere anche cosa sia. Purtroppo mi ci sono solo rassegnato.

-Non vuoi dirmi cosa significa?

-No amore, tranquillo. Voglio tenerti tranquillo, però sappi solo che ti amo.

-Ti amo anche io e ti voglio nella mia vita, sempre.

-Anche io Haz, sempre.

Certi amori ci segnano dentro, li meriteremmo effettivamente per sempre.

Mini angolo autrice.
Scusatemi tanto l'ora, domani farò il possibile per pubblicare due capitoli. Spero vi piaccia la storia, ci sto mettendo tutta me stessa per scrivere qualcosa che riesca a lasciare qualcosa, con i dialoghi, o con i pensieri dei personaggi.
Voglio tanto bene alle persone che stanno sopportando il mio tartassare di continuo per questa storia, grazie a loro e grazie a voi che leggete.
Un bacino. ^3^
-Id.

Watcher||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora