Capitolo 14.

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-Louis! Devi calmarti. Andiamo nel mio ufficio a parlare di cose serie piuttosto, in questo bar c'è tanto da fare.

Per quanto il titolare del bar volesse provare a coprire la reazione del ragazzo dagli occhi azzurri, era palese che stessero andando nell'ufficio per parlare proprio di qualcosa riguardo quest'ultima. Se Harry si fosse avvicinato per origliare, cosa molto tipica del suo comportamento, sarebbe stato immediatamente scoperto, poiché sia il biondo che il ragazzo dai capelli castani praticamente passavano ripetutamente avanti alla porta, come degli avvoltoi.
Quindi l'unica cosa che poté fare fu farsi gli affari propri, per una di quelle rare volte.
Fu così che riprese a lavorare nella propria tranquillità, decidendo anche di sperimentare qualche nuova bevanda:
Aveva un profondo odio per i bubble tea, ma dato che alla clientela piacevano molto, decise di prepararne uno con, per l'appunto, le palline al lampone ed un piccolo miscuglio di varie tipologie di tea, tutti alla frutta. Aggiunse anche della panna al di sopra ed una ciliegina a decorare il tutto.
Lo fece assaggiare sia a Jacob, che a Michael e quando entrambi dissero che fosse ottimo, lo aggiunse alla lista, che stava preparando su richiesta del signor Malik, delle varie bevande che avrebbe voluto aggiungere al nuovo menu e quali avrebbe invece voluto togliere. Ovviamente questa era tra quelle da aggiungere.

-Harry! Ufficio.

Il nostro guardone sentì l'irlandese urlare dal fondo del corridoio, dove praticamente si trovava l'ufficio di Zayn. Si diresse all'interno di esso e sorrise nel vedere Louis, al quale rivolse un piccolo saluto, il quale però non lo degnò neanche di uno sguardo.
Era esagerato se vi dicessi che ci rimase un po' male? Però non ci diede molto peso, probabilmente voleva essere professionale e quindi salutarlo non lo avrebbe reso.
Anche se in realtà più volte aveva esplicitamente detto di essere amico del ragazzo che sedeva dietro la scrivania, di fronte loro, quindi non capiva.

-Mi dica signor Malik.

-Stasera resti qui con noi, dopo credo rimarremo a cena qui, il lavoro è tanto. Verrà anche Liam. Detto questo, lo diciamo perché sul serio abbiamo bisogno del tuo aiuto per cambiare le cose qui. Parlaci un po' dei vari problemi che ci sono proprio nella struttura, delle riparazioni che avete già fatto e quali no, okay?

-Certo, bene. Se non sbaglio queste sono cose che ho segnato all'interno di un quadernetto che ho vicino alla cassa, comunque quando c'era suo cugino qui, Tim, mi diceva di segnare tutto. Se vuole vado un attimo a prenderlo.

-Ti accompagno.

Il ragazzo dagli occhi azzurri propose e, senza aspettare risposta, si alzò, naturalmente il nostro guardone cercò di spiegare che non ce ne fosse bisogno, ma nonostante questo si alzarono ed uscirono dall'ufficio, lasciandone però la porta socchiusa. Quando furono quasi alla fine del corridoio, il cameriere si sentì tirare dal suo accompagnatore all'interno di quello che era il ripostiglio: avvicinò terribilmente tanto il suo viso a quello del riccioluto, al punto che anche i loro respiri iniziarono a sincronizzarsi, le labbra si sfioravano ed i nasi toccavano. Però non ci fu nulla, l'accompagnatore uscì dalla stanza, dicendo solo che lo avrebbe aspettato nello stesso corridoio. Harry, leggermente stordito, uscì dal ripostiglio e si diresse verso la cassa, prendendo velocemente il quadernetto dalla copertina rigida azzurra, con al di sopra di essa rappresentato un piccolo cielo. Lo dicevo si trattasse di una piccola ossessione. Fu così veloce che sia Niall, che Liam, non si resero conto della sua presenza, di fatto li ascoltò parlare:

-Ha una cotta Lee, è un cazzo di problema capisci? Per quanto noi non possiamo dir nulla, è sul serio un problema. Louis doveva diventarci amico e farsi gli affari suoi, poteva pure portarselo a letto per sapere qualcosa su di lui, ma non fargli avere una cotta! Come se ne uscirà adesso?

-Non lo so, pensa che se poi si dovrà continuare con il piano iniziale lo distruggerà e... non se lo merita...

-È così tenero, non hai visto come ha sorriso appena è entrato quel pazzo stressato mentre urlava?

-Sì, lo è. Ti dico la verità, avremo anche noi dei problemi perché inevitabilmente gli vogliamo bene, soprattutto tu biondino!

-Lo so, lo so, però un'amicizia è meno importante dell'amore.

Sentito questo, decise di andarsene, fingendosi completamente indifferente di fronte al ragazzo al suo accompagnatore, al quale rivolse un sorriso appena lo vide. Ovviamente spiegò di averci messo un po' di più dato che non ricordava dove precisamente avesse lasciato il quadernetto, una scusa che però era necessaria, non sapeva se poi si sarebbe fermato a parlare con Liam e Niall. Riguardo loro due anche inventò una scusa, disse di averli sentiti sussurrare su chissà cosa, quindi aveva deciso di non dare fastidio e continuare a cercare il quadernetto.

A Louis non interessava affatto.

Il ragazzo era veramente preso da altri pensieri, come il fatto di voler toccare le labbra del riccioluto, di posare su di esse le proprie e magari nel mentre stringere delicatamente il suo fianco con la propria mano. Allo stesso tempo ricordò della telefonata, oltre che di tutti gli altri eventi che, per quanto non volesse, dovevano tenerlo parzialmente lontano dal ragazzo, o comunque non vicino allo stesso modo in cui avrebbe voluto.
Era la prima volta che Louis sentiva qualcosa del genere nei confronti di un'altra persona, certamente Harry non era una persona qualunque e purtroppo non solo per i suoi sentimenti.

-Domani tutto il giorno da te a rifare la tua camera?

-Oh? Se ti va... certo.

Il riccioluto era confuso dalla domanda del ragazzo, nonostante questo si recarono in ufficio ed iniziarono a lavorare, appuntando che ci fossero da riparare delle tubature nella cucina, da dover cambiare completamente il condizionatore, ristrutturare i bagni oltre che la sala generale, dove oltre ad aggiungere le varie mensole per gli alcolici, banconi più larghi e lunghi, con dei nuovi tavolini e posti a sedere. Praticamente era tutto da cambiare.
Louis, in quel caso, il designer proponeva tantissimi progetti iniziati dopo un'accurata visita del bar e l'indecisione rimase solamente tra due.

-Signorino Styles, a lei la decisione.

-A me? Ma no assolutamente, cioè io non ho bei gusti e potrei fare una scelta che magari non possa andare bene.

-I bei gusti li hai.

-Che?

-Per frequentarti con me.

Disse e poco dopo iniziarono tutti e tre a ridere, nonostante stante questo continuarono ad insistere col fatto che dovesse scegliere il riccioluto, mentre quest'ultimo insisteva col volere una scelta da parte di tutti, collettiva.
Alla fine riuscì a fare come aveva detto, quindi si riunirono tutti insieme e scelsero, senza volerlo, lo stesso progetto.
Il bar sarebbe stato certamente fantastico, chissà se avrebbe potuto dire della cena che avrebbero fatto la sera stessa.

Watcher||Larry StylinsonWhere stories live. Discover now