Capitolo 26.

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Appena arrivò la telefonata del designer, sapendo che in quel momento nessuno sarebbe stato tranquillo o in silenzio, decise di andare nel retro del locale.
In quei giorni si era infranto qualcosa e nessuno parlava più, lavoravano e basta, cosa triste data l'armonia che vi era sempre stata tra tutti loro.
Fortunatamente però mancavano solo tre giorni alla riapertura, o forse per sfortuna?

-Haz, sei da solo?

-Sì, lo sono... ma dimmi, è più di una settimana che non mi chiami o rispondi ai messaggi, che ti succede? Stai bene?

-È morta... Felicité

Sentì la voce rotta dal pianto, mentre nel proprio petto un improvviso peso, il quale non sapeva effettivamente come gestire.

-Sto tornando lì, però ti prego, dai la notizia ma non dire nulla del mio ritorno, dobbiamo prima parlare solo io e te, ci vediamo a casa tua... stasera stessa, okay?

-Certo Lou, fai attenzione okay?

-Tranquillo, a dopo Haz.

La telefonata fu breve, ma capace di dargli un grosso macigno sul petto.
Dopo attimi di tentennamenti, posò il cellulare nella propria tasca, dirigendosi all'interno del locale. Riunì tutti intorno ad un tavolino, comunicando poco dopo le motivazioni per l'assenza del ragazzo dagli occhi azzurri. Zayn, Niall, ma soprattutto Liam ne rimasero sconvolti, però misero le divergenze da parte e decisero che se non fosse tornato, sarebbero andati loro da lui.
Naturalmente il nostro guardone non poté dire nulla, solo che successivamente avrebbero avuto modo di organizzarsi, anche per fargli semplicemente le condoglianze.
Il terzo del trio, finita la conversazione, corse letteralmente fuori, prendendo il telefono e facendo immediatamente la telefonata. La, perché sarebbe stata decisiva.

-Perché diamine lo hai fatto? Ha continuato a fare quello che doveva, non ha effettivamente infranto nessuna parte dell'accordo, non ha mai osato svelare mezza cosa ed in più non ha mai mostrato ribellione a quella tua oppressione!

-Ah sì? E la giornata passata interamente col figlio di Robin? Come la mettiamo?

-Tu hai ucciso sua sorella, l'hai uccisa, per una cazzo di giornata dove ha semplicemente provato a stare bene?! Sei un mostro! Un animale a sangue freddo, un cazzo di bastardo!

-Hai finito?

-Hai ucciso una persona, una vita, perché così ti dicevano i coglioni! Non osare... mai più, mai, telefonarmi. Tu hai in mano il potere, ma io un'arma che tu neanche lontanamente osi immaginare. Schifoso.

-Bene Payne, mi costringi a diventare cattivo adesso...

-Fino ad ora invece sei stato proprio un simpatico pagliaccio invece, uh? Fottiti.

Disse gettando il proprio telefono per terra, calpestandolo poco dopo. Lo prese solo per gettarlo nel bidone della spazzatura, dopodiché corse immediatamente all'interno.
Spiegò all'irlandese ed al titolare che avrebbero immediatamente dovuto rimuovere tutte le cimici lì presenti, senza che però gli altri lo sapessero. Parlò invece con Jacob e Michael, dando loro quella volta degli incarichi nuovi, differenti ed opposti dai precedenti.
Infine si avvicinò ad Harry, chiedendogli in modo quasi pietoso, che se Louis fosse tornato, avrebbe dovuto dirglielo.

Nonostante quel piccolo momento di agitazione, finirono quelle ore di lavoro, quindi ognuno tornò a casa propria.

Il nostro guardone, appena arrivato, chiuse la porta alle proprie spalle e sentì poggiarsi sui propri occhi delle mani, più piccole delle sue, ma ben decise. Sorrise e le strinse, spostandole dal viso, accese la luce nella stanza e semplicemente lo abbracciò.
Entrambi si emozionarono, quasi a stento evitarono le lacrime per quel piccolo incontro.

Watcher||Larry StylinsonWhere stories live. Discover now