Capitolo 40.

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Dopo aver spiegato che sarebbe andato via, dato il termine del suo lavoro da designer, salutò tutti velocemente, per poi lasciare il bar. Quando lo vide chiudere la porta alle sue spalle, il nostro guardone crollò e cadde letteralmente sulle proprie ginocchia, senza proferire una singola parola.
Il biondo si avvicinò e, dopo averlo aiutato ad alzarsi, lo portò nella sala privata, vuota durante le prime ore del mattino quindi perfetta per poter parlare tra loro, intanto fece cenno al titolare che sarebbero arrivati in massimo un'ora, quindi avrebbero potuto tranquillamente non aspettarli.
Appena arrivati, si misero seduti uno di fronte all'altro, guardandosi per qualche attimo di silenzio.

-Haz, parla... non ti fa bene stare così.

-Nì, davvero sta andando via? Dimmi che è uno scherzo, che vi siete organizzati e mi state semplicemente facendo uno scherzo.

-Sono stupito come te, credimi.

-Niall, io gli ho detto di amarlo, gli ho dato il mio cuore in mano... com'è possibile se ne sia andato per qualcosa che sa perfettamente io non pensi? È praticamente scappato alla prima occasione! Cosa non capisce che ieri è morto mio padre? Ieri!

-Haz, non ci piangere okay? Se è andato via così, già si spiega tutto.

-No Niall! No, perché quando siamo stati insieme eravamo davvero uniti, siamo davvero uniti ed è impossibile che non provasse lo stesso. Non lo dico per egocentrismo o cose simili, ma perché sono sicuro... qui c'è sotto qualcosa, altrimenti non si spiega!

-No, non c'è niente sotto, credimi. Dopo che Marcus è stato arrestato qualsiasi cosa sotto suo ordine è andata e non solo per noi, ma per tutti. Quindi è solo uno stronzo.

Si abbracciarono e non parlarono più, per il semplice motivo che entrambi capirono perfettamente che se lo avessero fatto, il più piccolo sarebbe scoppiato in lacrime e stato peggio di quanto già stesse.
Il ragazzo irlandese stava seriamente odiando il designer, non riuscì a capacitarsi come potesse andarsene via al minimo "errore", tra virgolette perché sapevano tutti quanti non fosse lucido e che esattamente tre ore prima che i ragazzi si presentassero a casa suo padre fosse venuto a mancare.
Non si sa la motivazione per cui avesse preso questa scelta ed il biondo lo stava odiando, per il semplice motivo che non vi era una vera e propria spiegazione a tutto questo.
Ciò che fece però, fu semplicemente consolare il nostro guardone, portandolo poi nel bar, in modo da distrarlo, perché assolutamente non poteva continuare a stare in quel modo.
Quindi arrivarono al bancone, iniziarono a sistemare e misero la musica a tutto volume, tutti in quel locale sapevano quanto perfettamente il riccioluto l'adorasse ed infatti sembrò leggermente più sereno nel momento in cui la sentì ed iniziò a canticchiare. Gli altri ne erano contenti, dopotutto era il più piccolo del gruppo, anzi di tutti i camerieri nel locale e soprattutto dopo quanto successo andava coccolato.

La giornata trascorse tranquillamente, il nostro cameriere alla fine sembrò rasserenarsi completamente, distratto un po' non solo dai suoi amici, ma anche dai vari clienti nel locale.
Tornarono a casa verso le tre di mattina, sapevano sarebbe successo dato che il bar divenne poi un locale anche serale e in base a questo decisero anche di organizzare dei turni, così da non stancarsi tutti e tutti i giorni. Il titolare li avrebbe sistemati e comunicato loro, il giorno dopo, come li avrebbe organizzati.

Quando arrivò il momento di tornare a casa, il biondo assolutamente volle accompagnare il riccioluto, che dopo alcune proteste lo lasciò fare.
Certo che il ragazzo fosse rientrato a casa, l'irlandese prese il proprio cellulare, telefonando al numero del ragazzo dagli occhi azzurri.

-Sei un rincoglionito e pure pezzo di merda, ora sta zitto che hai già dato aria a tutte quelle puttanate che ti passano per la testa.
Lui sta soffrendo come un cane, ieri quando hai risposto in quel modo del cazzo uno, vorrei ricordarti che non fosse lucido e due, aveva perso da tre ore il padre! Quando tu hai perso i tuoi cari, sei stato con la tua famiglia e non ti è importato un cazzo del mondo esterno, hai avuto la decenza di telefonare Harry solo dopo una settimana! Una settimana dove si preoccupò per te, dove si chiese cosa stessi facendo e persino se stessi mangiando. Lui ti ama, da matti e tu, brutto stronzo, te ne sei approfittato, l'hai illuso ed infine te ne sei andato quando hai avuto il pretesto. Lasciamelo dire però, il pretesto più stupido di tutti! Perché non si può sentire né in cielo né in terra una cosa del genere.

-Io posso spiegarti ma-

-Sta zitto ho detto! Non hai ferito solo lui, ma anche tutti noi, come puoi andartene egoisticamente così dopo tutto quello che abbiamo passato insieme! Insieme, capito? Non solo tu, non solo Harry e non solo io!

-Okay, capisco tutto il tuo odio nei miei confronti, ma ti dico che sono a Manchester adesso, il mio ex, quello che ho lasciato per Harry, una delle tante cose che ho perso per l'amore che provo per lui, è il figlio dell'avvocato di famiglia. Mi trovo nella merda, okay?

-Ma hai dato la colpa ad Harry di tutto questo! Non puoi semplicemente spiegarglielo che sei lì per questo?

-Non posso.

-Perché? Dio mio Tomlinson mi fai salire il nervoso!

-Okay, lasciami parlare ora, per favore ne ho bisogno, neanche Zayn ha voluto ascoltarmi e tu sai perfettamente lui sia il mio migliore amico. Siete tutti dalla parte di Harry e vi capisco, perché dopotutto quello che ho fatto è ingiustificato, cioè a voi lo sembra, perché nessuno ha voluto ascoltarmi!

-Okay, parla e fa presto.

-Ho dovuto farmi odiare da Harry... io, mi sento male di nuovo, cazzo devo vomitare.

-Louis? Ti aspetto se stai male, chiamami più tardi, non ci sono problemi.

-No, ora parlo, ti spiego tutto okay? Ascoltami. Il padre del mio ex è l'avvocato di famiglia, vuole... vuole che torniamo insieme e organizzare anche un matrimonio, se insomma si fa estingue dei debiti che abbiamo, che ecco sono alti e nonostante il lavoro che faccio non riesco a pagare, perché sono l'unico ad avere uno stipendio in famiglia. Dio mio non ce la faccio più, ti giuro io amo Harry con tutto il mio cuore, ma finisco un problema sembrano crearsene altri cento. Non raccontare questo a nessuno, ti giuro che troverò un modo per risolvere questa merda, che appena potrò tornerò e mi trasferirò definitivamente lì, ma per il momento non posso. Anche se Harry dovesse andare avanti, trovare qualcuno decisamente migliore di me, va bene. Ma non mettere mai più, mai, in dubbio l'amore che io provo e proverò sempre, ogni giorno della mia vita per lui.

-Louis...

-Devo andare, grazie per avermi ascoltato. Non farti uscire mezza parola di troppo Horan. Avrai sicuramente mie notizie.

Detto questo, silenzio totale, il ragazzo irlandese gettò il telefono sul sediolino di fianco, portandosi poi le mani ai capelli.

-Si può sapere esattamente come io mi ritrovi sempre a sapere tutte le loro questioni? Uh? Se c'è qualcuno lì su, vorrei giusto dirtelo eh, io non sono cupido! Capito? Se vuoi lo ripeto lentamente, perché io vorrei solo che i miei amici stessero bene, non essere il missionario dell'amore! Anzi, sarebbe gradito che l'amore venisse fatto trovare anche a me. Stronzo.

Probabilmente la gente che lo vide dall'esterno lo prese un po' per svitato, ma alla fine fece finta di nulla e guidò verso casa propria, andando finalmente a dormire.

Mini angolo autrice.
È il quarantesimo capitolo!
Mamma mia, non credevo di arrivare neanche al quindicesimo, sinceramente di solito sono una persona che lascia le cose a metà e sono così contenta di star portando avanti questa storia.
Quindi sul serio, fatemi sapere i vostri pareri, positivi o negativi che siano e grazie mille in anticipo nel caso in cui lo facciate.
Un bacino, passate una bella giornata. ^3^
-Id.

Watcher||Larry StylinsonWhere stories live. Discover now