Capitolo 17.

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Il nostro guardone era così entusiasta, gli era piaciuto tantissimo passare la giornata con Louis, stargli vicino, stringerlo tra le proprie braccia, parlare tutto il giorno, scherzare e cantare insieme. Tant'è che quando se ne andò, anche se era tardo pomeriggio, andò direttamente a dormire, svegliandosi solo il giorno seguente e seriamente stupendosi di queste ore passate a dormire, un record per lui.
Comunque si alzò dal letto e poco dopo sentì bussare alla porta: indossò velocemente dei pantaloncini, per poi andare ad aprire.

-Uhm salve, chi è?

-Corriere, le mandano questo, lasci una firma qui grazie.

-Ma non ho ordinato nulla.

-Glielo manda il signor... Tomlinson.

A sentire il suo cognome sorrise, si decise a firmare il punto indicato dal corriere e prese la scatola. Dopo aver salutato educatamente, chiuse la porta velocemente, andando subito dopo in cucina. Il pacco aveva una scatola marrone, la classica insomma ed era imballata con del nastro adesivo del medesimo colore, quindi prese un coltello per romperlo, prendendo così il contenuto del pacco.
Da essa prese una scatola nera opaca, con sopra un post-it azzurro. Lesse le parole scritte sul pezzetto di casa e sorrise, forse in realtà il sorriso non lo perse neanche per un secondo: "suppongo che questo pacco ti sia arrivato di mattina, quindi buongiorno ricciolino. Ieri mi sono permesso di prendere una cosa da casa tua, ma guarda cosa c'è nella scatola! -L♡".
Conservò quel post-it, aprendo successivamente la scatola, dentro vi era la cornice che comprarono insieme, -non si era neanche reso conto che Louis l'avesse presa- all'interno aveva una loro foto del giorno precedente: erano stesi sul pavimento, dopo essersi rincorsi per tutta la stanza e lanciandosi pittura. La portò nella propria camera e la sistemò sulla propria scrivania, dato che le mensole ancora doveva montarle, dopodiché prese il proprio cellulare, scrivendo al ragazzo dagli occhi azzurri.

"È bellissima Lou! Grazie tante, questo è stato il buongiorno migliore della mia vita!"

Inviato il messaggio si rese conto che il contenuto della scatola non fosse finito, ma che in esso vi fosse un altro regalo, ovvero un piccolo orsacchiotto peluche, evidentemente vecchio, quindi lo strinse delicatamente nelle proprie mani. Lo voltò e si accorse di un altro piccolo bigliettino su di esso, dove le parole dicevano: "questo peluche è importantissimo per me, me lo ha regalato una persona speciale sin dall'infanzia, vorrei darlo a te. So che lo conserveresti perfettamente".
Conservò il biglietto e lo portò nella propria camera, attaccandoli al bordo laterale della cornice, vicino alla quale posò anche il piccolo orsacchiotto.

Dopo quel bel regalo era ancora più felice di quanto fosse la sera precedente, se solo ne avesse saputo la vera motivazione sin dall'inizio, forse sarebbe stato meno... meno.

Fece velocemente colazione e si diresse a lavoro con la propria moto, la quale parcheggiò velocemente e mise il blocco alle ruote. Finito questo, entrò togliendosi il casco e si guardò intorno, cercando qualcuno che ancora non era arrivato.
Infatti, il ragazzo dai capelli biondi lo notò e si avvicinò a lui, poggiando una mano sulla sua spalla.

-Ancora deve arrivare, ma come mai sei così felice?

-Mamma mia Niall quante cose ti devo raccontare! Te lo giuro, è... è perfetto! Si vede tanto che sono cotto?

-Che sussurri a fare che qua lo sanno tutti! Sei evidente come il sole in cielo Harry, ti giuro non ho mai visto qualcuno così tanto antisgamo come te. Comunque, andiamo racconta!

-Va bene, va bene, ma andiamo di là okay?

Andarono nello sgabuzzino, dato che il nostro guardone doveva posare le proprie cose e raccontò tutto quanto all'irlandese, non lasciando perdere neanche il minimo dettaglio. Quest'ultimo perse il proprio entusiasmo per un attimo, sapeva il perché di tutto quello ed era leggermente disgustato dal comportamento di Louis, non si aspettava lo avrebbe seriamente fatto.
Non poteva però dimostrare tutto questo ad Harry, quindi gli sorrise ed abbracciandolo, sussurrò quanto fosse felice e che sicuramente sarebbe andata bene tra loro.

Bugia.

Gli faceva male dirlo, ma era una bugia. Lo era ed anche bella grossa, ma cosa poteva farci lui, che in quel momento aveva la stessa posizione del nostro guardone? Cosa poteva farci lui, una semplice pedina in tutto quel grande gioco? Certamente non avrebbe potuto far nulla e, egoisticamente, ci teneva alla propria vita.
Quindi no, non poteva fare nulla.
Si sentiva inutile? Certo. Un bastardo? Da morire. Avrebbe cambiato qualcosa? Assolutamente no.

-Andiamo che il signor Malik ci sta chiamando.

Disse semplicemente, per non iniziare i propri complessi a causa di tutti i suoi profondi sensi di colpa. Si diressero così nella sala dell'angolo bar e, seguendo le varie indicazioni del titolare, iniziarono a lavorare ed aiutare.
Da quella giornata di lavoro il nostro cameriere si rese conto di quanto il lato artistico del suo capo fosse veramente ampio e delicato. Praticamente aveva pagato delle persone per far fare la maggior parte delle ristrutturazioni, finendo col pitturare personalmente e decorare tutto, seguendo certamente i propri gusti personali, ma anche le varie idee del designer.

A proposito di quest'ultimo, non si era fatto vivo dalla mattina, tanto meno risposto al messaggio inviato. Harry ne era leggermente preoccupato, per quanto arrabbiato o nervoso, rispondeva sempre ai propri messaggi, anche se tardi ed in quel momento erano le otto di sera e di un suo messaggio neanche l'ombra, al bar non vi si era presentato neanche per un quarto d'ora, quindi veramente non capiva.
In un primo momento lasciò seriamente perdere, dato che le ristrutturazioni erano tante e c'era sul serio bisogno che aiutasse.

Infatti, montarono dei nuovi tavolini, bianchi ad una sola gamba centrale, sopra il legno, una lastra quadrata di vetro, quindi dovettero fare molta attenzione e ci misero seriamente un paio di ore solo per quello. Iniziarono a pitturare tre delle pareti e le fecero di una particolare sfumatura di porpora, mentre le altre probabilmente le avrebbero semplicemente ridipinte di bianco. Installarono le varie luci, in quello che sarebbe poi diventato il mini angolo DJ, mentre diedero una mano ai ragazzi che vennero a montare le luci per il resto della stanza.
Si occuparono anche di iniziare a risistemare i bagni e tutto questo lo fecero in un solo giorno.
Certo, i lavori erano tantissimi e tutti ancora da finire, ma in venti giorni ci sarebbero riusciti perfettamente se avessero continuato con quel passo.

Finita la giornata, il nostro guardone si avvicinò al titolare e chiese:

-Zayn, ma Louis? Non lo vedo da stamattina e non ha neanche risposto ai miei messaggi.

-È andato a prendere una persona molto speciale per lui, credo qualcuno molto vicino ad essere il suo tipo. Ah ed io non sono Zayn in questo momento, solo nelle cene e quando non ci sono i tuoi compagni, chiaro?

-Oh... certo. Allora... torno a casa.

Mini angolo autrice.
Ieri non sono riuscita a postare, quindi se riesco oggi posto doppio capitolo, buona domenica. <3

Watcher||Larry StylinsonWhere stories live. Discover now