Dichiarazione

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Sono passate due settimane fa quell'incontro, avevo ancora poco tempo per decidere se tenere il bimbo oppure no.
Cloe ancora non ne sapeva nulla, non mi andava di abituarla all'idea di un bimbo per per deluderla.

Mi affaccio alla finestra, le luci di Natale rallegrano l'aria rendendo tutto questo meno triste.

-Allison, domani verrá Babbo Natale?- mi chiede Cloe.

Le lacrime inondano il mio viso, non avevo potuto comprarle un regalo e la cosa mi faceva stare molto male.
-Tesoro, non so... domani vedremo- le dico sorridendo.

-Allison perché piangi?- mi chiede la piccola

-Nulla Cloe, vieni qui a vedere. Sta iniziando a nevicare.-
Cloe si avvicina alla finestra e spalanca gli occhi.
-Che bello Allison, domani usciamo a giocare con la neve?-

-Certo che sì, ora però a letto.-

Porto la piccola a letto, dopo averle letto una favola si addormentata e io torno in cucina a sistemare i suoi giochi.
Domani è Natale, e per la prima volta lo trascorrerò con mia sorella. Ero felicissima per questo, ma gli ultimi eventi mi avevano scombussolata. Il bacio con Edward, l'incontro con Daniel, il bambino... vivevo uno stress psicologico non indifferente e per quanto potessi rimandare prima o poi sarei dovuta tornare a lavoro.
Squilla il mio cellulare. Un messaggio alle 00:00 esatte.
"Buon Natale mia cara Allison, nonostante il nostro errore sai che ci sono per te."
Edward, il solito dolce Edward.
Ci eravamo lasciati trasportare da quel momento ma entrambi sappiamo che non siamo fatti per stare insieme. Lui stesso mi ha detto che il mio posto è con Daniel.
Appena penso a lui mi blocco con gli occhi sbarrati.
Speravo si facesse vivo, ed invece buio totale.
Guardavo spesso canali e siti di gossip per avere notizie ma pare sia sparito. Non c'è traccia nè di lui nè di Tasha.
Edward mi aveva accennato qualcosa su un viaggio, ma non me ne ero interessata.
Presa dai miei pensieri mi addormento sul divano.

Vengo svegliata dal citofono al mattino presto.
Al primo suono non mi alzo, ma la citofonata successiva è talmente lunga da farmi sobbalzare.
Mi alzo di corsa e mi affaccio per vedere chi è.
Mi pietrifico. Daniel James è sotto casa mia.
Apro immediatamente e lo lascio salire.
Nervosamente e velocemente mi guardò allo specchio per darmi una sistemata.
Di colpo Daniel compare sulla mia porta.
Resto a fissarlo senza dire una parole, anche perché avrei voluto inondarlo di parolacce ma non mi sembrava la mossa giusta in quel momento. Lui era lì e io non riuscivo a capire.

Entra chiudendo la porta alle sue spalle.
-Ciao Allison.-

-Ciao Daniel, cosa ci fai qui?-
Daniel inizia a camminare nel mio appartamento guardandosi intorno.
-E Cloe?- mi chiede

-Dorme ancora.-

-Quanto mi manca, vorrei tanto rivederla.-

-Daniel cosa ci fai qui?-

-Volevo invitarti per il pranzo di Natale. A casa mia, vi va?-

-Stai scherzando? Ti presenti qui con un invito per il pranzo di Natale? Ti ringrazio ma NOI TRE stiamo bene qui.-

-Volevo passare il mio primo Natale con nostro figlio.-
Si avvicina e poggia delicatamente la mano sulla mia pancia ancora non visibile.
-Cosa vuoi dire Daniel?-

-Voglio dire che sono stato un idiota. Ci ho messo tempo a metabolizzare il fatto di essermi innamorato di te e di non poter vivere senza di voi poi è arrivata la notizia del bambino e mi sono lasciato andare. Non mi sentivo pronto, non mi sentivo all'altezza della situazione.
Non ho mai pensato di essere capace di occuparmi di qualcuno che non fossi io, ma con te e Cloe ho capito che posso e soprattutto che voglio.-

-Smettila, non credi neanche al fatto che è figlio tuo.-

-Certo che ti credo Allison, ma ero terrorizzato e sono andato sulla difensiva. Non ho mai pensato che tu potessi tradirmi o chissà cosa... anche se so di te ed Edward.-

-Non ti chiederò scusa per questo.-

-Non voglio che tu mi chieda scusa Allison, io ho sbagliato non avrei dovuto lasciarti andare. Ora vorrei riavervi con me, vivere insieme e soprattutto prendermi cura del nostro bambino.-

-Chi mi dice che sei sincero? Non ti credo più ormai. Non hai idea di cosa ho passato in questi mesi.-

-So cosa hai passato. So tutto. Ti tenevo sotto controllo nonostante non fossi fisicamente con te. Sapevo tutto. Ma non avevo il coraggio di farmi avanti. Ora sono qui, davanti a te che ti imploro di darmi una seconda possibilità.-

Dicendo questo Daniel toglie il cappotto e lo appoggia su una sedia. Si mette a sedere sul divano con la testa tra le mani.

-Allison, non sono mai stato predisposto all'amore e ai sentimenti. Ti ho raccontato la mia storia, ti ho aperto il mio cuore. Tu sei stata la prima a farmi pensare di poter dare una possibilità all'amore. Con te ho provato tante prime volte. La paura, la timidezza, il senso di protezione e soprattutto l'amore. Allison ti prego... non punirmi per aver avuto paura.-

-Non voglio punirti, ma mettiti nei miei panni. Mi hai messa alla porta più volte e io ti ho sempre perdonato. So che la nostra storia è iniziata in modo poco convenzionale ma Daniel i miei sentimenti per te sono reali.
Io mi sono innamorata di te perché mi hai mostrato un lato di te che nessuno conosce.-

Mentre continuo a parlare Daniel si alza dal divano e mi raggiunge accarezzandomi i capelli con delicatezza. Il tocco delle sue dita mi porta una serie di brividi lungo la schiena.

-Allison, ti amo.-

Smetto di parlare. Non so se ho capito bene, lo guardo senza dire neanche una parola.
Lui sorride, come se avesse capito.

-Hai capito bene Allison Parrish, ti amo più di ogni altra persona al mondo.-

Il Re dell'atticoWhere stories live. Discover now