Luna di fiele

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Dopo aver preparato le valigie parlo con Daniel se è il caso o no di portare Cloe con noi.
Ha da poco iniziato la scuola e non vogliamo che si assenti già per cinque giorni.
Decidiamo così, a malincuore, di lasciarla con Lori.
Mi fidavo ciecamente di lei, le avrei affidato la mia stessa vita.

-Pronta signora James?- mi chiede Daniel

-Prontissima, saluto Cloe-

Mi dirigo in camera di Cloe e vengo raggiunta da Daniel.
-Torni presto vero?- mi chiede la piccola

-Tesoro, sono solo pochi giorni in men che non si dica sarò qui da te.- la stringo forte a me.

Daniel la prende tra le braccia dandole una serie di bacini sulle guance.
-Fa la brava piccolina.- le dice.

Siamo in macchina diretti negli Hampton, non ci ero mai stata e la cosa mi rallegrava molto.
-Dobbiamo apparire felici come sposi novellini? Qual è il piano?- gli chiedo

-Nessun piano, una coppia innamorata non va alla ricerca di giornalisti. In realtà faremo l'opposto.-

-Quindi saremo solo io e te?-

-È un problema?- mi chiede accigliato

-No, sono solo sorpresa. Pensavo che lo scopo della luna di miele fosse compiacere la stampa.-
Gli dico guardando la mia fede che luccica sotto il solitario che mi aveva regalato qualche settimana prima.

-È invece dovremo solo goderci la luna di miele come una coppia di sposi.- mi risponde sorridendo

-Una finta coppia di sposi.- sospiro e guardo fuori dal finestrino immersa nei miei pensieri talmente pesanti da esercitare una forza tangibile su di me.
Sento la tensione nello stomaco salire sempre di più.
Dopo poco Daniel svolta in un vialetto di ghiaia e davanti a noi dei gradini di marmo che portano ad una struttura meravigliosa.
"Harrison Hotel" 5 stelle, ovviamente.
Il fattorino ci conduce nella nostra stanza vista mare con piscina privata.
Ripongo i bagagli e osservo questa stanza elegante, bellissima, arredata interamente di bianco e una grossa vetrata da sulla piscina che brilla alla luce della luna.

Daniel apre una bottiglia di champagne e mi porge un flûte.

-A noi.- sorride

-A noi, è molto bello qui.- cerco di rompere questo silenzio glaciale tra noi.

-Sì, è uno dei miei posti preferiti.- mi risponde
La tensione tra noi è così forte da poter essere tagliata con un coltello.
-Perché non mi parli Daniel?- gli chiedo

-Non è vero che non ti parlo, sono stati giorni lunghi... mi sto rilassando.- si avvicina a me e prende il mio viso tra le sue grosse mani.
Il mio imbarazzo mi fa farfugliare, non riesco a comporre le parole.
Poco dopo inizio a spogliarmi per andare a letto, tolgo la maglia e la gonna e mi infilo sotto la doccia.
Non eravamo mai stati completamente soli sotto lo stesso tetto.
Una volta uscita dalla doccia lo trovo seduto sul letto con in mano il cellulare.

-Non dovresti lavorare in luna di miele, sai? - gli dico togliendo l'asciugamano dalla testa e lasciando svolazzare i miei capelli bagnati.
Daniel mi tira a se e mi butta sul letto.
Inizia a baciarmi in ogni parte del corpo e io non dico nulla se non sussurri e sospiro di piacere.
Ogni volta che penso di dire qualcosa lui mi provoca un piacere inspiegabile e mi lascio travolgere dalla passione.
Fanculo il contratto, io lo desidero.
Guardo i suoi occhi pieni di passione, porto le mie mani intorno al suo busto, afferrando le sue scapole le mie labbra sfiorano la sua pelle e sento il suo battito aumentare sempre di più.
Daniel ansima, le sue mani sono su di me provocando una sensazione di calore e voglia ovunque mi tocchino. I suoi occhi mi esplorano catturando ogni centimetro del mio corpo nudo.
-E se non fossi brava?- gli chiedo

Il Re dell'atticoWhere stories live. Discover now