prologo

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Finito di fare la doccia, mi asciugo i capelli, sul mio letto è pronta la divisa da cameriera, devo dire che il giallo canarino mi dona abbastanza dal momento che sono di carnagione olivastra.

Che emozione, il mio primo giorno di lavoro, speriamo che la prova vada bene.

Mi hanno dato un appartamentino molto carino, è una stanza sola con bagno ma abbastanza spaziosa, ci sono tutti i servizi, ed anche un piano cottura.

La paga è molto buona tre volte di più di quello che prendevo a Milano, sono vicina alla città ma dove vivo io è una villa immersa nel verde, lontana dal caos, la vista è strepitosa, beato chi ha vissuto sempre qui.

Mi trovo a Collina D'oro, appena sopra Lugano, in Svizzera.

Qua si vedono immense distese di verde in questa stagione, è  fantastico.

Bene! è ora di darmi una mossa, la servitù della villa mi aspetta per bere il caffè e Lia, la mia amica mi indicherà quali saranno i miei compiti in questa enorme villa

Se penso al mio passato, alla mia casa in Perù, a mio fratello morto con un ago nel braccio, e lui,... lui, jeremy.

Ricordo

- Ora chi ripaghera il debito di tuo fratello eh? -

- È colpa tua se mio fratello è morto, sei tu che gli hai venduto quella maledetta eroina, hai pure la faccia tosta di venire qui a batter cassa? Vattene chiamo la polizia!-

Urlavo contro quel maledetto col viso pieno di lacrime.

- Certo chiama pure la polizia, ma prima voglio essere ripagato , o in un modo o nell'altro -

- Cosa? Che vuoi da me?
stai lontano, non mi toccare! -

Il cuore mi era arrivato in gola, il terrore si era impadronito di ogni molecola del mio corpo.
Ero in trappola in casa mia, nelle mani di quel mostro.

Mi tira uno schiaffo, poi mi trascina per i capelli e mi costringe a piegarmi a terra, ero terrorizzata, debole, il dolore per la perdita di mio fratello mi aveva avvilita in quei giorni, era l'unico familiare che mi era rimasto, dopo la perdita dei miei genitori, da quando avevo solo quindici anni era stato lui a prendersi cura di me.

Ma nell'ultimo anno purtroppo era entrato nel tunnel dell'eroina, per fortuna che avevo compiuto 18 anni ( la maggiore età) altrimenti sarei finita in un orfanotrofio avendo soltanto un affidatario tossico.

Matias; mio fratello , era già finito dentro un paio di volte.

Questo era diventato, un tossico dipendente! del tutto inaffidabile.

Ma ora non c'era più, se ne era andato lasciandomi da sola a pagare i suoi debiti..

Jeremias mi costrinse a fare cose non volevo, abuso' di me più volte.

In un occasione mi disse :

- Cosa piangi troietta, non far finta che non ti sia piaciuto, ah! e va pure dalla polizia,  non ho paura di nessuno io, chi crederebbe ad una stupida come te. 
Ce vuole per far finire me, il grande Jeremyas in galera, alla prossima baby e  impara a farti trovare più disponibile, sei noiosa così-

Aveva lo sguardo del diavolo .

Jeremy uscii di casa mia lasciandomi a terra, nuda, sul pavimento del mio soggiorno.

Non avevo neanche lacrime per piangere ormai .

Dopo qualche mese scopro di essere incinta, ma la gravidanza non durò molto. Ero debilitata, E spesso, non mangiavo per settimane.

Un altro lutto nella mia vita, avrei amato quella creaturina comunque, nonostante fosse frutto di una  violenza, sarebbe stata mia,  unica famiglia.

cercai di farmi forza e continuare a vivere nonostante volessi solo morire,  decisi di andare lontano per dimenticare tutta quella sofferenza, volevo iniziare una nuova vita.

Arrivai a Milano e subito trovai lavoro in un bar, stavo bene, riuscivo a tirare avanti, ed ero più serena, fin quando una sera il capo decise di licenziarmi perché mi rifiutai di fare gli straordinari come intendeva lui, aveva cercato di mettermi le mani addosso,  era completamente ubriaco e c'è  mancato poco che mi picchiasse.

Me ne andai quella sera stessa.

Ed ora eccomi qui che
mi avvio dalla mia camera del personale alla villa attraversando un enorme giardino, e poi il bordo piscina.

- Buon giorno!-
Saluto il ragazzino che è disteso alla sedia sdraio.

È seduto a bordo piscina col cellulare in mano e gli occhi attaccati ad esso.

Non ottengo risposta,

- Questi ragazzi! Vabbe, io ho salutato -

Proseguo il tragitto e dalla veranda entro in casa e cerco la cucina.

Fine prologo

Ciao amici lettori volevo salutarvi e presentarvi questa storia che si ,non sarà la classica storia col classico principe azzurro. Ma è quello che la mia mente sta partorendo ,non posso fare a meno di condividerla con voi.
Spero tanto che vi piaccia e che vi tenga compagnia, altrimenti pazienza, almeno so che avrò costruito un mondo , delle vite che prima non esistevano,
Se passate di qui sarà molto gradita una stellina .
Buona lettura e un abbraccio

Buona lettura e un abbraccio

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In foto karen

Lui è Bryan

Lui è Bryan

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