Capitolo 1

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La villa è bellissima,

La villa è bellissima,

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(L'entrata della villa)

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(L'entrata della villa)

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In foto Karen

In foto Karen

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In foto Lia

Il pavimento è tutto in terra cotta scura,
Sarà facile fare le pulizie in questa casa, i mattoni sono facili da tenere puliti.

Il salone d'entrata è enorme e in tre punti, fabbricato con archi ricoperti di legno scuro, alle pareti sono appesi quadri di gran valore , e i tappeti persiani abbinati alle tende rendono l'atmosfera sfarzosa ma abbastanza accogliente.

Mi accoglie la mia amica che mi guida verso la cucina.

Enorme, e con attrezzatura da ultima generazione.

Sono riuniti tutti i dipendenti per la colazione prima di iniziare a lavorare.

-Lui è Matteo l'autista di questa casa -

- Piacere, io sono karen -

Allungo la mano al trentacinquenne, più o meno, alto, moro e muscoloso, dice di essere di origine italiana, napoletana per la precisione.

Poi c'e il giardiniere, Antonio, più o meno coetaneo di Matteo, Lia, la mia amica è la cuoca, e io devo sostituire la ragazza che è andata via qualche giorno fa, addetta alle pulizie giornaliere della villa.

Poi c'è la baby sitter del piccolo di casa che viene al momento del bisogno , e lo chef quando ci sono ospiti a pranzo originario  di Berna, si chiama Hanz.

- Benvenuta in casa Hartmann, Karen-

Mi dice Matteo.

- Grazie -

Finita la colazione tornano tutti ai loro doveri.

Lia mi porta a fare un giro della villa per spiegare i miei compiti.

Mi porta da prima in lavanderia, poi ci inoltriamo sulla scala che finisce in un corridoio che porta alle camere da letto.

Lungo il corridoio vedo una signora, è la padrona di casa, una donna di origine russa pare, per via del l'accento e dalla carnagione, ed i lineamenti molto dell'est.

La signora mi vede accanto a Lia e capisce chi sono.

Mi guarda con aria attezzosa

- Tu devi essere la nuova cameriera vero? -

- Si signora, piacere io sono Karen -

Le porgo la mano ma lei la ignora-

Bene, hai otto ore di lavoro al giorno e due giorni a settimana liberi,
La paga è quella se ti conviene, non posso darti di più, dal momento che non farai nulla di indispensabile.
Se vuoi cosi, altrimenti quella è la porta -

-Cosa? No signora la paga va benissimo -

- Bene! Buon lavoro allora -

La glaciale padrona di casa mi gira la schiena e se ne va senza darmi il tempo di rispondere, almeno un saluto! niente!.

- Non la badare, si chiama Nataly -

Mi dice Lia.

-Crede di essere la padrona del mondo, ma in realtà lo sappiamo tutti da dove viene.

Quel
"Lo sappiamo da dove viene di Lia non l'ho capito ".

Lei è la seconda moglie del padrone di casa, la prima gli è morta.

- Mi dispiace, come è morta? -

- Di cancro dicono, otto anni fa, ed ha lasciato un figlio di dieci anni, ora ne ha diciotto, lo vedrai, è un ragazzo un po' strano, ma non da fastidio è sempre impegnato con i videogiochi o è in palestra, infatti se l'è fatta montare qui a casa, perché non fa molta vita sociale -

- Allora mi sa di averlo incrociato mentre entravo, solo che appunto era impegnato a smanettare col cellulare e neanche mi ha salutato -

- Allora si, credo che era lui  quello che hai visto -

-Poi c'è il piccolino di due anni e mezzo, avuto dalla seconda moglie, la stronza che hai appena conosciuto, è poi il capo il signor Edward, un brav'uomo solo che è sempre impegnato a lavorare e trascura un po' la famiglia, e la signora simpaticona li, approfitta per darsi alla pazza gioia -

- Capisco, conoscerò anche lui prima o poi -

- Ah!, sicuramente, ma non avrai molto a che fare con i padroni, sono sempre impegnati, tu pensa a fare il tuo lavoro, saremo una bella squadra vedrai, noi dipendenti siamo come una famiglia qua, la sera ogni tanto ci riuniamo, oppure organizziamo uscite, ed ora che arriva la bella stagione vedrai che belle serate ci faremo.

Lia è davvero incoraggiante, speravo davvero di trovare un po' di sicurezza e qualche buon amico sul quale contare visto che ero sola al modo da anni ormai.


Mentre giriamo su per il piano superiore, vediamo spuntare dalla camera un ragazzino.

- Buon giorno, Bryan -

Lo saluta Lia

-Buon giorno -

La seguo io.

Il ragazzino di nome Bryan ci saluta appena con un cenno della testa.

-Visto? Che ti avevo detto? appena se ha risposto al nostro saluto-
Dice Lia,
È un po' strano quel ragazzo -

- Bè, meglio della matrigna si è comportato, almeno lui è stato zitto -

Iniziamo a ridere tutte e due, schernendo quella stramba famiglia per la quale da oggi lavoro

Fine primo capitolo

le colline Proibite Where stories live. Discover now