17- "Empty soul"

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"Cosa mi aspetto da te, cosa ti aspetti da me, Cosa sarà ora di noi,

cosa faremo domani, Potremmo andarcene via, dimenticarci oppure giocarci il cuore, rischiare..."


📌 16 agosto, gran premio del BRASILE

Che strani gli imprevisti, per non dire stronzi. Passiamo una vita intera a costruirci intorno muri e barriere difensive, reagendo a qualsiasi cosa avvenga davanti gli occhi. Che strana e che stronza la vita quando accade che il blocco emotivo perfori l'anima e prosciughi le forze vitali. Sophia era stata sempre quel tipo di ragazza impulsiva, emotiva, anche delle volte aggressiva se voleva. D'altronde, rispecchiava a pieno il suo segno zodiacale caratterizzato dal fuoco che l'aveva sempre accompagnata. Ma poi... come ogni segno forte all'apparenza aveva anche lei quei momenti di totale buio e bisogno degli altri. Nella sua vita non aveva mai avuto bisogno di nessuno, tanto meno di persone che le dessero noia. Aveva imparato a cavarsela da sola negli anni. All'università, al suo primo lavoro e con le sue prime cotte. Per tutti era "Sophia: bella ma complicata". Ed era forse questo il problema di cui si faceva tanti complessi. Ma la gente che ne sapeva?! che ne sapeva del suo passato e del suo essere così... esuberante. 

"Time stands still

Beauty in all she isI will be braveI will not let anything take awayWhat's standing in front of meEvery breathEvery hour has come to thisOne step closer"

E la giornata in Brasile non iniziò certo col piede giusto e con i pensieri giusti. Per non parlare del caldo afoso che caratterizzava quel weekend di agosto così movimentato. Il GP di Interlagos quel giorno era un vero tripudio di colori come solo il Brasile e pochi paesi potevano donare. Sophia si alzò dal letto cercando un buon motivo per iniziare quella giornata col sorriso ma non trovandone neanche mezzo, ci pensò qualcuno alla porta dopo aver bussato insistentemente.

《Un attimo, arrivo. Che ansia di prima mattina》
《Prima mattina? sono le 9 Sophia. Invidio il tuo lavoro, sai? Non fai niente e prendi i milioni》
《Proprio tu, Lewis Hamilton, il più ricco del paddock che viene pagato anche solo quando respira, vieni a fare la morale a me? ne hai coraggio da vendere》

Di tutta risposta l'inglese alzò spallucce per poi abbracciare l'amica e consegnarle la colazione che prese prima di tutti quella mattina in sala. 

《Come stai?》 Non era banale come domanda. In quelle 2 settimane Sophia e Lewis si sentirono più spesso del dovuto e questo scambio continuo di certezze contribuì a rafforzare quel che era il loro rapporto: speciale. L'inglese sapeva che l'amica stava finalmente meglio. Sì, la costrinse ad ammettere cosa fosse successo realmente e non servirebbe sottolineare il fatto che il campione volesse andare a prendere Ricciardo per il colletto e dirgliene 4. Nonostante ciò avesse fatto ridere Sophia, la sua risposta spiazzò Lewis più del dovuto: "Probabilmente mi sono comportata male anche io. Diciamo che la sua è stata una conseguenza. Va bene così, Lew". Più di tutto lo spiazzò la calma incessante con cui pronunciò quella frase. In una singola intonazione percepì tutte le notti in cui le lacrime avevano bagnato il suo cuscino impedendole di dormire sonni tranquilli. 

《Bene. Sono pronta ad un altro weekend frizzante. Non vedi come salto dalla gioia?》 scherzò la ragazza ma in fondo era davvero pronta a tutto quello che l'aspettava. D'altra parte non era successo nulla di che, una normale discussione di routine, no? 

《Andiamo!? prima iniziamo e prima me ne torno a casa》
《Sì, ora l'ho notata la tua gioia》

*
*

Erano le 9 e Daniel era sveglio da almeno 2 ore. Dopo la consueta corsa sul circuito per memorizzarne ogni centimetro, si chiuse in palestra con la musica a palla. Aveva passato 2 settimane strane. Non sentiva Sophia da quella domenica negli Stati Uniti, ma soprattutto non la vedeva da quell'esatto momento in cui le sorrise da lontano per congratularsi dell'ottimo piazzamento. Non che la vedesse abitualmente durante le pause, ma capitava raramente di arrivare prima al circuito e quindi vederla prima di tutti. Inutile dire o raccontare quanto avesse pensato alla loro discussione. Forse anche troppo. Si rese conto di aver sbagliato tutto con lei, sin dall'inizio. Stette male per la prima parola detta fino all'ultima. Sapere che lei pensasse quelle cose su di lui lo fece impazzire.

"Tu sempre con il sorriso e cordiale con tutti? Cazzate"
aveva detto. Non sapeva realmente se stesse dicendo sul serio ma lo disse, e la rabbia attraverso la quale gli gettò quella verità per lei, lo portò a rimuginare sulla cosa. Sbagliò a dirle che l'avrebbe lasciata volentieri tra le braccia di quello schifoso in Cina, sbagliò a rivolgersi sempre male, sbagliò tutto. In fondo i loro continui battibecchi erano piuttosto piacevoli. Davano quel brivido in più al weekend delle volte noioso. Daniel sapeva bene che una Donna ferita era più pericolosa di qualsiasi cosa nel mondo e sapeva altrettanto che per rimediare non sarebbe bastato il classico mazzo di fiori con i cioccolatini. Anche perché, da quel poco che imparò da lei, era tutt'altro che una Donna da fiori e cioccolatini. Forse proprio per questo che...

《Daniel dobbiamo andare 》 Michael lo richiamò dal suo stato di trance. Si preparò mentalmente a quello che avrebbe potuto affrontare appena messo piede nel paddock. Si aspettava che Sophia avesse parlato con Lewis dell'accaduto, per cui si preparò anche alla sua ramanzina.

《Cos'hai? Sei strano oggi》
《Cosa?》
《Dicevo che oggi Max arriva prima di te nelle libere》
《Sì, lo penso anche io》 

Michael lo guardò stranito. C'era decisamente qualcosa che non andava e da quel poco che captò a pelle, non sarebbe stato un piacevolissimo weekend...

"Fammi respirare ancora, portami dove si vola, Dove non si cade mai, Lasciami lo spazio e il tempo, E cerca di capirmi dentro, dimmi ogni momento che ci sei, Che ci sei che ci sei..."

"My Wonderwall" | Daniel Ricciardo - 🇮🇹Where stories live. Discover now