23 - "Frost"

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PS. D'ora in avanti ci sarà un solo punto di vista, quello di Sophia. Sarà importante per il continuo della storia 😊 🙏🏼❤

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《Non ce la faremo mai》
《Ma smettila e corri. Magari la prossima volta ti passa la voglia di uscire prima di una riunione importante》

Ovviamente io e Rebecca perdemmo il volo di ritorno e la corsa verso l'Autodromo fu un'avventura. Christian ci avrebbe ammazzate di certo. Il bresfing prima di una gara era ed è sacrosanto, soprattutto prima di una probabile vittoria che avrebbe significato il primato in classifica nei confronti dei rivali della Mercedes. Mi sono fatta prendere dall'entusiasmo. "O forse sei voluta scappare dai tuoi pensieri" avrebbe detto qualcuno, sì, riuscivo a sentirlo già in testa ma non gli diedi peso.

《Ecco, guarda, stanno entrando ora, siamo in orario》
《Ti è andata bene Rebecca, non mi farò più coinvolgere nelle tue sciocche idee. Ed ora sbrigati》
《Va bene mamma, scusa》

Le diedi uno schiaffo sul braccio per farla camminare, dopo averla abbracciata. In fondo, se non avessi avuto lei...

《Ah, Sophia e Rebecca, benvenute. Stavamo giusto aspettando voi. Potete accomodarvi così iniziamo?》

Volevo sotterrarmi dalla vergogna. Non era vero che ancora la riunione doveva iniziare. Abbozzai un sorriso e presi posto davanti a Max e Daniel che nel frattempo ci risero dietro.

《Dopo ti do un altro bel motivo per ridere Verstappen, non preoccuparti》gli suggerii a fil di voce.
《Ma cosa c'entro io? Prenditela con Daniel》
《Con lui me la prenderò anche per altri motivi》
《Tranquilla, me la prendo io con Max dopo》 rispose Rebecca prendendo posto accanto a me e girandosi per prestare finalmente attenzione.

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《Christian, volevo chiederti scusa per prima. Abbiamo fatto tardi perché non ci siamo rese conto dell'orario》
《Sophia, non devi giustificarti, tranquilla. Piuttosto volevo parlarti di quel documento che hai presentato nel mio ufficio. Insomma, non me lo aspettavo, ecco》
《Beh, sí, diciamo che è una decisione che avevo maturato settimane fa in realtà. A dire il vero ora non so neanche cosa voglia io》
《Ok, allora facciamo così: tu ci pensi e poi mi comunichi la decisione finale, ok? È inutile dirti che io spero in un riscontro positivo da parte tua, sei parte fondamentale della famiglia Red Bull e questo lo sa anche Helmut.》

Cercai di non piangere ma come al solito le mie emozioni mi tradirono nell'incrinazione della voce.

《Grazie Christian, spero di non doverti deludere mai》

In risposta mi sorrise e mi congedó con una leggera pacca sulla spalla. Non ricordai del famoso documento che gli presentai settimane prima, fin quando non fu lui a ricordarmelo. E in realtà non ricordai neanche il motivo per il quale presi una decisione così importante.

Presi il telefono e mandai subito un messaggio al quale il destinatario non mancò di rispondere subito.

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《Non me ne hai parlato all'epoca》
《Lo so Lewis, mi spiace》

Strinsi forte a me la tazza del caffè tra le mani, quasi a far diventare le nocche bianche. Lewis ovviamente era l'unica persona con la quale potevo discutere della questione.

《Qual era dunque il motivo?》
《Mi credi se ti dico che non me lo ricordo? A dire il vero non so neanche perché non voglia più farlo》
《Ah no? Mh》
《È inutile che mi guardi così. Non c'entra Daniel》
《Oh oh, aspetta un attimo》 lo guardai incuriosita. Lui rideva ma io non sapevo davvero cosa ci trovasse di divertente in quella situazione.
《Da quando è diventato "Daniel"》
《Oh mai dai, Lewis, per favore》

Gli tirai un calcio da sotto il tavolo e l'inglese mi sorrise ma non rispose. Si limitò a guardarmi, mettendomi quasi in suggestione.

《Perché mi guardi in questa maniera?》
《Così. Dovrai dare una risposta a Christian prima o poi, no? Bene, poi comunicamela, sono molto interessato. Ora devo andare, devo battere il tuo ragazzo》
《Ma quale ragazzo? Lewis, non esagerare》

Con un bacio sulla guancia si congedó lasciandomi ancora una volta sola con i miei pensieri.

《Oh, ma tu sei Sophia? Avevo un'amica con questo nome, ma poi di colpo è sparita》

Riconobbi subito la sua voce e per la seconda volta mi sentii davvero bene. Gli corsi addosso per abbracciarlo, effettivamente ero stata una pessima amica nelle ultime settimane.

《Sebastian》

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L'aria nel paddock era talmente tagliente che nessuno osava proferire parola. Erano le ultime gare della stagione e la possibilità che tutto potesse sfumare da un momento all'altro era altissima. Daniel si preparò per andare in pista scambiando gli ultimi accorgimenti con i meccanici. Mi ricordai di essere professionale e che, dopo tutto, avevo fatto sacrifici per essere dov'ero.

Tossii per segnalare la mia presenza, non che fosse importante, ovviamente.

《Ti aiuto a portare il casco in pista?》

Daniel non rispose subito, forse meravigliato dalla mia richiesta. Si limitó a guardarmi incuriosito.

《Lo faresti davvero?》
《Se te l'ho chiesto, evidentemente penso di sì》
《Va bene, grazie》

Non sapevo come, non sapevo perché, non sapevo il modo, ma era tornato il gelo fra noi. Ma non quel tipo di gelo che avvertivo prima che lo conoscessi, ma quel tipo di sensazione mista a paura, tensione e delusione.

La cosa divertente era che ancora non sapevo del tornado che mi avrebbe invaso.

"My Wonderwall" | Daniel Ricciardo - 🇮🇹Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz