19- "Forgive and forget"

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"Nella vita c'è solo una cosa certa, a parte la morte e le tasse. Non importa quanto ci provi, non importa quanto buone siano le tue intenzioni. Finirai col commettere degli errori, ferirai le persone e verrai ferito a tua volta e, semmai vorrai riparare, c'è solo una cosa che potrai dire..."

Sophia non stette molto attenta alle prove libere di quel giorno. I suoi pensieri erano inevitabili diretti da un'altra parte. Ripassò con le dita il marchio Redbull sulla sua polo in silenzio e con le cuffie mentre tutto il box era intento ad osservare le telemetrie. 

《Daniel sta andando bene, Max deve migliorare un po' nelle curve ma ci siamo》 sentì dire da Josh. Prevedeva degli ottimi risultati per quel weekend e anche Sophia si sentiva abbastanza ottimista che tutto potesse andare per il meglio. Aprì il quadernetto con gli appunti e cominciò a scrivere. Più che altro la maggior parte di quelle pagine erano contornate da disegni senza alcuna logica ma per lei bellissimi e pieni di significato. Sì, stavano a significare la sua noia, ma erano pur sempre bellissimi. 

Non si accorse che la macchina numero '3' venne riportata nei box fin quando vide tutti indaffarati. Per quella mezza giornata avevano finito. Si posizionò in un angolo a raccogliere le sue cose pronta ad andare a pranzo. Voleva scappare il più presto possibile. Daniel scese lentamente dall'auto e con la stessa prodezza si tolse anche il casco ringraziando i ragazzi per il lavoro svolto. Anche lui era molto fiducioso quella mattina. Si asciugò il sudore e girò poco il capo giusto il tempo di vedere Sophia raccogliere le sue cose. Inutile dire che non ci pensò due volte ad avvicinarsi.

《Sophia》 Daniel aveva 'osato' usare il suo nome per chiamarla, segno di un chiaro inizio di conversazione a cui la spagnola non voleva certo prendere parte ma sapeva anche di essere superiore a tutto quello.

《Ciao》 anche in quel momento, proprio come accadde qualche ora prima, non abbozzò neanche un sorriso. Sperava che le dicesse qualcosa nei successivi 3 secondi per poi dileguarsi.

《Come stai?》 Si lasciò fuggire quelle 2 parole dalla bocca quasi a fior di labbra. Avrebbe voluto iniziare quella conversazione in un altro modo ma in quel momento fu il meglio che potesse sperare.

《Bene, grazie. Tu?》

《Anche io bene, grazie a te》 "grazie a te?" si sentì davvero così stupido. Ed ora? 

《Ok. ehm, io devo andare a pranzo, se non c'è altro... ti ho mandato le direttive per email》

《Davvero?》

《Cosa?》 Sophia non capiva.

《Sophia siamo qui, a 10 centimetri di distanza》 (sì grazie Daniel, non ricordarmelo) pensò la ragazza.

《Non c'è bisogno di mandarmi un'email. Puoi dirmelo di persona. O meglio ancora, puoi venire con me, come infatti dovresti fare. Ti prego, non creare un muro tra di noi》 per la prima volta, e non perché lo conoscesse da chissà quanto tempo, vide Daniel davvero sincero ai suoi occhi. E sapeva anche di quanto avesse ragione. Aveva cominciato a mandargli gli impegni tramite un'email per evitare qualsiasi contatto con lui e solo in quel momento si accorse di quanto questo avesse fatto destare un leggero sospetto all'interno del Box. La PR che lascia Daniel solo a fare le interviste e a mantenere gli impegni prefissi. Sapeva di quanto stesse esagerando. Per la prima volta si sentì una stupida.

《Hai ragione》 rispose solamente, sorprendendo sia Daniel sia se stessa. Cosa poteva rispondere se la realtà era quella?

《Come scusa?》

"My Wonderwall" | Daniel Ricciardo - 🇮🇹Onde histórias criam vida. Descubra agora