10 - "That the game begins"

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"Ricordate quando eravate piccoli e credevate alle favole? Quali erano i principali sogni? L'abito bianco o il principe azzurro. A letto, con gli occhi chiusi, nutrendo una profonda fiducia. Erano così reali da poterli quasi toccare ma, col tempo, si cresce. Un bel giorno si aprono gli occhi e la favola è sparita. Molte persone hanno bisogno di sostegno e devono credere in qualcosa. Il problema è che è difficile abbandonare quel mondo fatato perché quasi tutti hanno ancora quel piccolissimo pezzetto di speranza, di fiducia, e sperano un bel giorno, di aprire gli occhi e di vedere il sogno trasformato in realtà"


📌Gran Premio della Cina, 19 Luglio

Le oltre 10 ore di volo da Segovia a Shanghai, rimasero un'incubo nella testa di Sophia. Certo, non era la prima volta che affrontava quel genere di viaggi ma, dopo più di 2 settimane di pausa, a casa propria, nel pieno relax che reclamava da mesi, ritornare a lavoro assomigliava ad un vero e proprio incubo. Si addormentò spesso in aereo ma quasi ogni 2 ore si svegliava per l'ansia repentina che le faceva compagnia. Inoltre, proprio perché già non bastava il ritorno nei motori, il volo fece anche ritardo e quindi, tutta la voglia di dormire sonni tranquilla, non poteva certo averla. Controllava il telefono ogni 5 minuti per eventuali comunicazioni, oltre al fatto di aver comunicato già lei stessa il ritardo. Avrebbe dovuto avere un'intervista di Daniel proprio appena avrebbe messo piede sul suolo cinese. Dalla serie: "bentornata a lavoro". Ma nonostante ciò rimase lo stesso il suo 'piccolo' sogno realizzato da quando era piccola. Non poteva certo lamentarsene.

Daniel? pensò tanto a lui durante la vacanza a casa. Nonostante Erik le avesse detto che praticamente avevano sprecato anni a non dichiararsi, ormai Sophia si sentì già molto avanti nel suo percorso che è la vita, ma accettò di buon grado la confessione del suo amico. I giorni successivi passarono sempre più frenetici. Il gruppo di amici passò il tempo insieme quasi tutti i giorni. E, quasi tutte le sere, Sophia e Thomas giocarono al 'gioco più bello del mondo': bevi o verità. Fortuna che a casa non mancava mai una bottiglia di vodka, rigorosamente alla pesca, come piaceva sempre a Thomas. Sophia la preferiva alla fragola ma, per amore del fratello, si adeguava. Divennero uno lo specchio dell'altro proprio grazie a questo gioco. Conobbero tutti i segreti più oscuri della persona che ebbero davanti. Naturalmente molte volte bevvero per non rispondere, o semplicemente bevvero perché vollero ubriacarsi un po'.

A quei dolci ricordi Sophia sorrise, in volo, ad osservare l'Europa sotto di se. Le era sempre piaciuto viaggiare anche se, nel suo lavoro, non aveva molto tempo per girare le più belle capitali del mondo. Si accontentò della gente che incontrava, delle nuove tradizioni in cui si imbatteva e dell'amore per quello sport. Mancava solo...

«Pronto?»

«Sophia, dove sei? Stanno tutti aspettando te»

«Giuro che sto arrivando, l'aereo è atterrato pochi minuti fa. Hai ricevuto la mia...»

«Sì, l'ho ricevuta e ho già avvisato che avresti fatto ritardo per giusta causa ma ora sbrigati perché la conferenza non può essere posticipata di molto»

«Volo»

Rebecca la chiamò appena i suoi superiori le chiesero dove fosse la sua collega. La coprì per la maggior parte del tempo ma, ora, la sua amica avrebbe dovuto fare i miracoli per arrivare in tempo.

Nel frattempo i piloti scelti per la conferenza pre-weekend, tra cui Daniel, si schierarono in fila per la foto di rito e si posizionarono ognuno sul posto stabilito. Fu tutto pronto per iniziare, le telecamere per le dirette erano posizionate, le traduttrici si posizionarono ai lati, i fotografi sul fondo e i giornalisti c'erano anche. C'erano tutti... o quasi...

"My Wonderwall" | Daniel Ricciardo - 🇮🇹Where stories live. Discover now