11- "Third like a first"

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"Bisognerebbe accontentarsi nella vita. Le piccole cose sono sempre state la faccia della stessa medaglia del successo. Pretendere il massimo è il segreto, certo. Ma l'umiltà è quello vincente"

Il giorno della gara fu tutto un 'avanti e indietro' per tutte le scuderie. I buoni piazzamenti dei piloti maggiori erano tutti un buon auspicio per la gara. Casa Redbull non faceva certo eccezione. Sophia si ritrovò ad un tratto bel box sommersa dal caos e dalla confusione. Sebbene anche lei dovesse essere in qualche modo nervosa per il 'bene' della scuderia, si sentiva comunque tranquilla. Anche perché se non lo fosse stata, conoscendosi, non avrebbe potuto assistere a nessuna gara quel giorno. Si sedette sulla sua postazione, indossò le solite cuffie, aprì il portatile e cominciò a masticare una chewing-gum, segno che in quel momento la tensione si stava impossessando anche di lei, come giusto che fosse. Tutti i piloti nei box cominciarono il riscaldamento. Daniel si affidò al suo personale trainer. Sapeva rimanere concentrato in una maniera che Sophia invidiava. Mentre tutto il team non sapeva mantenere per niente la calma, in un ambiente frenetico e agitato, c'era lui in un angolino con gli occhi chiusi ad esercitarsi e ad ascoltare musica per entrare nel pieno dell'atmosfera. Sophia si rese conto di essersi distratta nel guardarlo quando qualcuno la chiamò e la fece ritornare alla realtà.

《Come, scusa?!》

《Ci sei? Sembri distratta oggi》Rebecca per fortuna non si accorse di nulla e Sophia poté tirare un sospiro di sollievo. Non che fosse preoccupata di scoprire... cosa, poi? Assolutamente nulla!

《Sono agitata. E non lo sono mai IO. Si dovrebbero dare tutti una calmata in questo box. Ogni 2 settimane la stessa storia. Che ansia》

La sua amica rise. Un po la capiva, ma non aveva conosciuto nessuno così ansioso quanto la sua collega. D'altronde, come poteva non giustificare la frenesia del team? C'era in ballo molto più che la prima posizione di ogni GP, e questo lo sapevano bene tutti, dal primo all'ultimo. Non c'entra mai solo il gradino più alto del podio. Forse per il vincitore conta solo quello, ma per la scuderia rappresenta il giusto premio di un ottimo lavoro svolto durante il weekend, rappresenta il prolungamento di una carriera, il giusto riconoscimento, il farsi conoscere per eccellere sempre di più. Non è solo una vittoria quella che si cerca ogni domenica di un GP. Rappresenta la gloria.

《Pensa al dopo se confermiamo il terzo posto di Daniel. La mega festa ci aspetta》

La festa? Oh, giusto. Sophia si accorse di essersene completamente dimenticata della festa organizzata post-gara. Non sapeva, però, se avesse voglia di andarci. Tutto dipendeva dall'esito e dai piazzamenti.

《Se ci affidiamo a Ricciardo per festeggiare, mi preparo ad un'altra frizzante domenica sera sul divano a guardare serie tv》

Sophia sperava che nessuno l'avesse sentita mentre scoppiò a ridere con la sua amica per la battuta cattiva, certo, lo sapeva, ma era simpatica.

*
*
《Ok Daniel, ci sei, sei a 2 decimi da Max ma puoi stare tranquillo. Mancano 5 giri. Riesci a mantenere?》

*speriamo di no* pensò Sophia ma...

《Certo Chri, potrei guidare con questo ritmo per altri 50 giri. Ce la faccio. Ci vediamo sul podio, ragazzi!》

Sophia era disgustata. *anche meno Ricciardo*, pensò.... non sopportava la sua sfacciataggine. Non sapeva, davvero, come avessero fatto le sue ragazze a sopportarlo. La curiosità la impossessò. Sicuramente non erano durate più di qualche settimana. E per 'qualche settimana' si era anche allargata.

Purtroppo, o forse per fortuna, la gara si concluse proprio come le qualifiche. Daniel arrivò terzo mentre Max quarto. Un ottimo risultato per tutta la scuderia che, inutile dirlo, festeggio' alla grande quando l'australiano tagliò il traguardo. Josh e Davide colarono un po' di champagne sul capo di Sophia che subito si vendicó per bene. Era felice che un altro weekend finì positivo per tutti. Il leader della gara, nientepopodimeno che Lewis Hamilton, balzò sul gradino più alto del podio felice come non mai. Sophia era contenta per il suo amico. Un po' meno per Seb che rimase al quinto posto ma che si era, però, accontentato.

《Stasera non rispondo delle mie azioniii》 passò gridando Davide tutto bagnato dalla testa ai piedi. A un angolino alcuni ingegneri sollevarono Christian e lo portarono in braccio per tutto il paddock. Esagerato per un terzo e un quarto posto? Probabilmente sì. Tripla festa se fosse arrivata una vittoria? Assolutamente sì. Ma la Redbull si accontentava. Sapeva che quell'anno sarebbe stata da test per i suoi piloti e i risultati stavano di gran lunga superando le aspettative. Tutti sapevano che l'anno successivo avrebbero fatto grandi cose.

"Bisognerebbe accontentarsi nella vita.  L'umiltà è il bagliore della vita, la chiave che apre tutte le porte"

"My Wonderwall" | Daniel Ricciardo - 🇮🇹Where stories live. Discover now