6.

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La stanza era buia.
C'era una leggera nebbia che aleggiava attorno a lei e Tara strizzò gli occhi, cercando di abituare la vista al buio.
Sentiva un borbottio di sottofondo, ma non riusciva a distinguere le parole.
Aveva una strana sensazione, come se in qualche modo il luogo in cui si trovava le desse forza, sentiva la leggera vibrazione del
terreno scorrerle nelle vene e l'aria fredda che respirava le snebbiava la mente.

Poi sentì una risata acuta e improvvisamente tutta quell'energia iniziò a scivolare via, costringendola ad accasciarsi a terra, sbattendo le ginocchia.
La risata le risuonava attorno e sentiva la testa girare.
<<E morirà!>> strillò la voce divertita e Tara percepì il suono di un paio di forbici recidere un filo.
Sentì l'aria uscirle dai polmoni e una fitta alla stomaco, poi svenne.

Si risvegliò soffocando un urlo per la mancanza di aria, si guardò attorno riconoscendo la Cabina 13 e sentì tutto il corpo tremare.
<<Cosa è successo?>> Nico si era alzato e ora era in piedi accanto al suo letto <<ho...>> Tara deglutì <<...era solo un incubo>> rispose.
Nico la guardò pensieroso <<cosa hai sognato?>> chiese.

Tara gli raccontò il sogno e vide l'espressione sul viso del fratello farsi sempre più seria <<è solo un sogno però, giusto?>> Tara lo guardò e Nico si riscosse.
<<I semidei fanno sogni strani, ti ci abituerai>> liquidò la questione, aggrottando impercettibilmente le sopracciglia <<torna pure a dormire, non è nulla>> annuì e Tara sospirò, sentendo che quella fosse una bugia.
Si stese di nuovo, girando le spalle a Nico, ma rimanendo con gli occhi aperti nella penombra.
Sentì il fratello sospirare e muovere qualche passo nella cabina, per poi uscire.




<<Fate spesso...incubi?>> Tara era stata messa a raccogliere fragole con Piper e Annabeth quel pomeriggio, e si sentiva ancora spossata dal sogno di quella notte.
Le due ragazze si scambiarono un'occhiata <<hai avuto un incubo?>> chiese Annabeth e Tara si strinse nelle spalle, mordendo la punta di una delle fragole che stava raccogliendo.
<<Tutti i semidei hanno incubi>> spiegò Piper <<non sempre sono...veri>> continuò <<ma certe volte fanno vedere qualcosa che sta accadendo, o che accadrà>>.

Annabeth annuì <<dovresti chiederlo a Percy>> disse <<ne ha avuti tantissimi>> sospirò.
Tara arricciò il naso <<vedrò>> rispose, continuando a raccogliere fragole.



Quella sera al tavolo era sempre più stanca e appoggiò la testa sulle braccia incrociate, spingendo via il piatto.
<<Dormito male?>> chiese Jason e Nico si irrigidì sulla sedia, aspettando la risposta della sorella.
Tara sbuffò, tirando su la testa per guardare il figlio di Giove e annuire, per poi scomparire di nuovo in mezzo alle braccia.

<<Anzi credo che andrò a letto>> si alzò, facendo un cenno di saluto a tutti e tre e dirigendosi verso la cabina tredici.

Entrò e si stese sul letto senza neanche cambiarsi, sbuffando sonoramente nella stanza vuota.
Quella sera sapeva già che Nico sarebbe sgattaiolato da Will e sperava di non fare altre incubi.

Si svegliò di soprassalto, fortunatamente non per un incubo ma per un bussare alla porta.
Aggrottò le sopracciglia, notando che fosse ormai notte inoltrata e andò ad aprire.
Percy Jackson sgusciò all'interno della cabina senza neanche dire ciao e le fece segno di richiudere la porta.
<<Le arpie stavano per vedermi>> disse e Tara inarcò un sopracciglio.

<<Cosa ci fai qui?>> chiese, ringraziandosi mentalmente per essere andata a letto
vestita <<volevo parlarti degli incubi>> rispose Percy.
<<Non ho bisogno di parlare degli incubi>>
<<Quindi ne hai avuti>>
<<Non è quello il punto>>
<<Quanti ne hai avuti?>>
<<Uno solo. Ma i->>
<<Devi raccontarmelo>>
<<Non racconterò a te i miei incubi>>
<<Dovrai se vuoi una mano>>
<<Non ti ho mai chiesto di darmi una mano!>> sibilò Tara.

I due si squadrarono e Percy incrociò le braccia al petto <<beh io non me ne vado finché non mi parli dell'incubo>> sentenziò.
Tara lo guardò, incredula per quanto potesse essere irritante quel ragazzo, poi sospirò <<va bene, ci vediamo domattina, buonanotte Jackson>> lo salutò con un cenno, tornando verso il proprio letto e stendendovisi sopra.
Percy rimase interdetto, ma si rassegnò e si stese su un altro dei letti liberi nella cabina.

Come Orfeo e la sua Euridice || Percy Jackson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora