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<<Non te lo ripeteremo in modo gentile, vattene>> intervenne Jason.
Aristeo emise un verso frustrato <<voi proprio non capite>> ringhiò <<non c'è niente che voi e le vostre scintillanti armi possiate fare>>.

Tara scostò il corpo di Percy e fece un passo avanti.
<<Cosa vuoi da me?>> strinse i pugni lungo i fianchi.
Aristeo la osservò <<vedo che tuo padre non ti ha detto nulla>> sospirò fintamente deluso <<vedi, Tara, tu sei promessa a me, da prima che tu nascessi>> ghignò.

<<Quando quell'Orfeo ha voluto a tutti i costi provare a riprendersi Euridice, anche il signore dell'Ade è dovuto venire a patti con la triste realtà: una vita per una vita>>
Tara iniziava a collegare ciò che stava accadendo con i sogni delle ultime settimane.

<<Non era destino che Euridice morisse e io vivessi, così ha dovuto promettermi un degno sostituto>> l'uomo sogghignò <<la sua primogenita>>.

<<Era Bianca la sua primogenita>> Nico parlò con voce bassa e fredda.
<<Chiaramente non mi accontenterò di una scusa banale come una morte prematura, voglio ciò che mi spetta>>
Aristeo avanzò a velocità sovrumana, afferrando il polso di Tara con le dita fredde e nodose.

Prima ancora che la ragazza potesse divincolarsi la spada di Percy calò sul braccio di Aristeo, incidendo un taglio che gli fece perdere la presa.
<<Stupido ragazzino>> ringhiò l'uomo.

Uno sciame di api si alzò dalla terra, oscurando la vista di ciò che stava accadendo al resto dei semidei.
<<Non ti hanno proprio mai insegnato a levarti di mezzo>> e con questa frase Aristeo parò il fendente che Percy gli aveva tirato.

Tara era paralizzata sul posto mentre osservava i due combattere e le parole che il padre le aveva rivolto poche sere prima le risuonavano nella testa.
<<No>> mormorò tra sé e sé <<no!>> gridò con voce più alta.

Ma ormai Percy non si sarebbe fermato: si abbassò, girando su se stesso e atterrando Aristeo, che rimase semidisteso a terra.
Le api stavano iniziando a diradarsi e Percy si voltò verso Tara, sorridendole.

Per una frazione di secondo la figlia di Ade pensò di essersi sbagliata.
Poi la spada cadde dalle mani di Percy, il suo sguardo si abbassò e anche Tara vide ciò che era successo.
Un serpente nero come la notte stava strisciando via, dopo essersi arrotolato sulla caviglia di Percy.
Due minuscoli fori sanguinavano su un lembo di pelle lasciato scoperto dai jeans.

Il figlio di Poseidone si inginocchiò, stringendo i denti in una smorfia di dolore, mentre il colore iniziava ad abbandonargli il viso.
<<No!>> Tara si gettò accanto a lui.
<<No, no, no>> continuava a ripeterlo come se potesse cambiare qualcosa.

La ferita sulla caviglia era diventata nera come il serpente e gli occhi di Percy si cerchiarono di viola.
<<Tara>> le labbra del ragazzo erano sporche di sangue.
Rovesciò la testa e rimase immobile, steso tra le braccia di Tara, inerme.
Morto.

Come Orfeo e la sua Euridice || Percy Jackson Donde viven las historias. Descúbrelo ahora