36.

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Tara scoppiò in lacrime, inginocchiandosi a terra e scuotendo la testa <<no>> disse <<non ce la faccio, non posso continuare>>.

Aprì gli occhi e per poco non venne acciecata dalla luce improvvisa.
Si schermò il viso, mentre inspirava aria che profumava di fragole.

Tara si alzò in piedi barcollando, e guardò davanti a sé.
Annabeth aveva gli occhi rossi e i capelli spettinati, Jason abbracciava Piper, Nico era inginocchiato per terra, con la spada piantata davanti a sé, Hazel accanto a lui con Frank dietro, il viso basso.
Leo la guardava.

<<Tu...>> Annabeth la indicò, facendo un passo in avanti.
<<Tara>>
Questa volta non l'aveva immaginata: era la voce di Percy, lei si trovava al Campo Mezzosangue, tutti tacevano.

Con lo stomaco chiuso in una morsa si voltò, muovendosi così lentamente da sembrare fatta di pietra.
Percy era in piedi a pochi passi da lei, dove l'aveva visto l'ultima volta disteso, con la spada ai suoi piedi.

<<Sei vivo>>
Tara aveva la voce roca come se non avesse parlato per anni.
Rimase immobile.
Ce l'aveva fatta. Aveva riportato indietro Percy.
Lui era vivo.

Il figlio di Poseidone avanzò verso di lei <<cosa hai fatto?>> chiese.
<<Il cammino di Orfeo>> Nico rispose per lei, alzandosi in piedi e guardandola con gli occhi scuri.

Tara annuì.
<<Tu l'hai riportato indietro dall'Ade?>> Jason la guardava incredula.
Tara annuì di nuovo.
Annabeth si coprì la bocca con una mano e corse verso Tara, scoppiando a piangere abbracciandola.

<<Ehi ehi perché piange?!>> Leo non stava più capendo nulla.
<<Perché lei ha capito>> la voce di Nico suonava dura come la roccia.
<<Cosa ha capito?>>
<<Una vita per una vita>> Tara allontanò Annabeth, provando per la prima volta davvero paura per ciò che la attendeva.

Poi si voltò e incontrò gli occhi verdi di Percy, che la osservavano impassibili.
<<Era per un buon motivo>> aggiunse allora sussurrando.
Il ragazzo scosse la testa <<non te lo lascio fare>> raccolse Vortice, come se potesse combattere anche il destino a colpi di spada.

<<Guarda caso, Percy Jackson, non è qualcosa che tu possa decidere>>
Ade era apparso dal bosco, lanciò un'occhiata agli alberi appassiti e al bastone spezzato di Aristeo.

Poi posò lo sguardo sulla figlia.
<<Tara>> disse <<sei stata brava>>.
<<Brava? È stata brava a fare cosa, firmare il suo suicidio?!>> scattò Percy con rabbia.
<<Io l'avevo avvertita>> sibilò Ade <<ci sarebbe stato un momento in cui neanche io avrei potuto aiutare>>.

<<Tu lo sapevi>> parlò di nuovo Nico <<sapevi che sarebbe morta>>.
Ade annuì.
Il ragazzo scosse la testa, rimise la spada nel fodero e si voltò, andandosene senza guardarsi indietro.

<<È ora, Tara>>
Tara annuì alle parole del padre.
<<No>> Percy si voltò verso di lei, afferrandola per le braccia <<no>> quel no suonava come una supplica.

<<Va bene così Percy>> Tara ora si sentiva calma come non mai.
<<Il mondo ha ancora bisogno di te Percy Jackson>> un sorriso amaro le si dipinse sulle labbra.
<<Io ho bisogno di te>> Percy intensificò la presa, aggrappandosi a lei, scavandole la pelle con le dita.

Tara non riuscì a rispondere, l'idea di dire addio a tutti era troppo, abbassò lo sguardo e deglutì, poi scivolò via dalla presa di Percy.

<<Ferma, ragazzina>>
Bob, il satiro custode di Tara si fece largo tra la folla di semidei.
<<Bob>> Tara lo guardò senza capire.
<<Sai qual è il lavoro dei custodi?>> Bob raddrizzò le spalle con fierezza <<custodire, proteggere>>.

<<Si, hai capito bene>> annuì con decisione <<quindi, non esiste che ti lasci fare questa cosa>>.
Tara sgranò lo sguardo <<no!>> strillò <<non...non puoi>>.
Bob le si avvicinò <<devo>> e prima che Tara potesse aggiungere altro il satiro guardò il Dio dei Morti <<sono qui per saldare il debito: una vita per una vita>>.

<<No! No! Io, io devo andare>> gridò Tara, guardando il padre disperata.
Ade le rivolse un'occhiata comprensiva <<non puoi chiedermi, di scegliere te>> e con queste parole scomparve insieme a Bob.

Tara rimase immobile, pietrificata, ma aveva finito anche le lacrime.
Sentì dei passi avvicinarlesi e poi il tocco familiare di Percy che le sfiorava la schiena.
Poi la abbracciò e Tara rimase lì tra le sue braccia.
Si aggiunse Annabeth, poi Hazel, Jason, Piper, Frank e Leo, Will che teneva per mano Nico.

Come Orfeo e la sua Euridice || Percy Jackson Where stories live. Discover now