18.

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Tara si rigirò nel letto per l'ennesima volta, sbuffando e concentrandosi sul soffitto bianco, stropicciando le lenzuola tra le mani.
Sentiva lo stomaco chiuso e un piccolo brivido le percorse la schiena, sbuffò di nuovo, cercando di pensare a qualcosa che non fosse Percy nella stanza accanto alla propria.

Si coprì il viso con le mani, arrossendo nonostante fosse sola e al buio ripensando a poche ore prima.
Sentì di nuovo quella strana sensazione allo stomaco e fece una smorfia, sbuffando.

<<Dormi?>> la voce sussurrata di Percy la fece letteralmente saltare sul materasso, si puntellò sui gomiti per osservarlo, in piedi davanti al letto <<si>> rispose e lo vide sorridere.
<<Cosa c'è?>> chiese poi Tara e Percy fece qualche passo verso di lei, mettendosi seduto sul materasso <<non riesco a dormire>> rispose.

Tara sentiva il cuore battere a una velocità considerabile sovrumana <<conta le pecore>> lo prese in giro.
Percy alzò gli occhi al cielo <<posso stare qui con te?>> chiese e per poco Tara non si strozzò <<qui?>> mormorò e lui annuì <<si qui>> confermò.

Tara esitò qualche istante, per poi annuire, spostandosi per fargli posto.
<<Non dirlo a Nico però>> sussurrò Percy, stendendosi sotto il lenzuolo e Tara non riuscì a non ridere, sentendo un po' di tensione abbandonare il proprio corpo.

Percy si stese mantenendo le distanze, aveva rimesso la maglia del campo e Tara sentì il solito profumo di mare che si portava dietro ovunque andasse.
<<Perché non riesci a dormire?>> gli chiese sussurrando.
<<Pensavo>> rispose lui.
<<Perché sai pensare?>> lo prese in giro Tara e Percy sbuffò.

<<Tu stai bene?>> le domandò e lei annuì <<si>> esitò <<non volevo costringerti ad andare via subito comunque>> aggiunse.
Percy si strinse nelle spalle, avvicinandosi leggermente a lei <<tanto conoscevo solo te>> rispose <<e mi va bene anche stare così con te>> continuò.

Tara non rispose, sentendo di nuovo stringersi lo stomaco <<tu perché non dormivi?>> chiese allora Percy <<pensavo>> gli fece eco lei e Percy ridacchiò.
Si avvicinò si nuovo a lei e Tara riuscì a sentire il calore del coprì del ragazzo <<mi dispiace, per qualsiasi cosa sia successa con quella ragazza>> sussurrò.

Tara scosse la testa <<non è più importante>> replicò <<non la rivedrò più tanto>> continuò <<o al massimo alla prossima festa di compleanno e i Maya, ma magari per allora sarò in grado di farla sprofondare in una grande voragine nel terreno>> aggiunse piccata e Percy rise <<ecco, sembrava strano non avessi ancora minacciato nessuno di morte per oggi>> sospirò.
Tara alzò gli occhi al cielo, nonostante lui non potesse vederla.

Percy si avvicinò ancora a lei, fino a trovarlesi praticamente difronte.
Tara allungò una mano, appoggiandogliela sul petto con un tocco leggero - non sapeva bene neanche lei se per avvicinarlo o tenerlo lontano - trattenendo il fiato.
Poi la sua mente entrò ufficialmente in panico, quando sentì la mano di Percy avvisarlesi al fianco.
La sua attenzione cadde sulla maglia arancione <<la camicia!>> esclamò e Percy sobbalzò <<camicia? cosa c'entra la camicia?>> chiese confuso, mentre Tara si alzava in piedi accendendo la luce.

<<La camicia, dovevo lavare la camicia se domani devo restituirla>> spiegò, fermandosi ai piedi del letto e osservando Percy.
Il ragazzo la studiò qualche istante <<possiamo lavare anche la maglia allora?>> chiese, alzandosi a propria volta e Tara annuì.

Come Orfeo e la sua Euridice || Percy Jackson Where stories live. Discover now