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<<Ma si può sapere dove eri finita? Sei andata a cambiarti e sei stata via una vita intera>>
Tara raggiunse gli altri appena prima che iniziasse la cena.
Era così distratta da quello che alla fine era successo dopo che Percy era entrato nella cabina che quasi non rispose.
<<Eh?>> chiese.

Annabeth la guardò stranita <<stai bene?>> chiese.
Tara annuì, sentì lo stomaco capovolgersi e cercò di concentrarsi su altro che non fosse il ricordo di Percy che le toglieva la maglia.
<<Si certo, sono un po'...stanca>> annuì, mentre scacciava dalla mente il pensiero dei suoi jeans che cadevano ai piedi del letto.

<<Ehi che ci siamo persi?>> Jason e Percy raggiunsero le due ragazze e Tara incontrò lo sguardo di Percy.
Il ragazzo le sorrise, un sorriso pulito e dolce, che Tara era sicura non avrebbe mai più dimenticato.

<<Nulla, Tara è stanca>> rispose Annabeth.
<<Ehi è un epidemia di stanchezza allora>> scherzò Jason, dando una pacca sulla spalla a Percy, che annuì stringendosi nelle spalle.
<<Ah, anche tu>> Annabeth inarcò un sopracciglio.

Nel frattempo Leo e Hazel si erano uniti a loro.
<<Ehi, ti sei fatto male mentre sfidavi Jason oggi?>> Leo guardò Percy, che aggrottò le sopracciglia confuso <<come?>> chiese <<hai un livido qui, no?>> indicò la clavicola di Percy, che era scoperta dalla maglia.

Percy abbassò lo sguardo sul segno rosso che spuntava e anche Tara lo guardò.
Trattenne il fiato.
Percy scrollò le spalle annuendo e iniziando a parlare con Leo di altro.
Ma Tara non era preoccupata del figlio di Efesto.
Si girò verso Annabeth, che stava facendo dardeggiare lo sguardo da Percy a lei.

Tara poteva sentire le rotelle nel cervello della ragazza lavorare e sommare tutti gli strani comportamenti.
Poi finalmente Annabeth arrivò alla conclusione e sgranò lo sguardo <<noooo>> esclamò e indicò Tara.

La figlia di Ade le tappò la bocca con una mano, scuotendo la testa violentemente e trascinandola via, lontano dagli altri, che le osservarono sconcertati.

Raggiunsero il limitare del campo di fragole e Tara lasciò la presa su Annabeth che si divincolava.
<<Non urlare!>> la ammonì.
<<Tu! Tu e...tu e Percy!>> esclamò Annabeth, con gli occhi grigi sempre più grandi.
<<Shhhhhh>> Tara digrignò i denti.

<<O Dei, non lo stai negando>> Annabeth si mise una mano in fronte, sconvolta.
<<Sentì non...non...aiuto...>> Tara si premette le dita sulle tempie, inspirando <<non c'è niente ok? Nulla, è successo e basta>> cercò di parlare senza far tremare la voce <<non puoi dirlo a nessuno!>> aggiunse <<perché non c'è nulla da dire!>>.

Annabeth continuava a guardarla e poi ghignò <<tu e Percy>> ripetè <<tu e Testa d'Alghe>>.
Tara la osservò incredula <<smetti di ripeterlo! Non c'è nulla, niente, zero>> sentiva di star andando nel panico.

Annabeth inspirò ed espirò, calmandosi dopo quella scoperta.
<<Se io faccio finta di crederti>> disse <<tu ti impegni per trovare scuse migliori rispetto a "sono stanca" per nascondere i vostri incontri>.

Tara sentì di poter vomitare, ma annuì <<miei Dei>> sbuffò.
<<Maledetta figlia di Atena>> aggiunse.
Annabeth rise.
<<Comunque sono contenta>> disse e Tara la guardò interrogativa <<voglio dire, sono contenta di esserci arrivata per prima, e sono contenta perché era ora che ti lasciassi andare. E anche Percy, ti guardava come se fossi un pancake blu>>

Come Orfeo e la sua Euridice || Percy Jackson Where stories live. Discover now