𝐈𝐈𝐈

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Hey, fratello
Oggi sono otto mesi. È passata quasi una settimana da quando ti ho scritto l'ultima volta, ma capiscimi, fratello, sono stato risucchiato in un tornado improvviso di eventi. Cercherò di buttare giù tutto perché ho bisogno di fare ordine; ho perso la concezione della realtà e non capisco fino a che punto ciò che mi accade sia reale o fittizio (fittizio me l'ha insegnato Maya. Significa falso).
Sono diventato padre. A tutti gli effetti, ora. Sono nati i miei figli. Mi sono sentito un padre diverso da quello che ero quando si trovavano ancora all'interno di Audrey, e grazie tante. Ad Audrey si sono rotte le acque venerdì scorso. Io ero al lavoro, e Calum mi ha chiamato di corsa dicendo che stavano andando all'ospedale con Harry e Louis. Ho iniziato ad urlare, sono corso fuori e ho aspettato che Ashton venisse a prendermi mentre facevo avanti e indietro per il marciapiede.
Audrey era terrorizzata, e io pure. Calum è svenuto durante il travaglio e Audrey mi ha stretto la mano talmente forte che ad un certo punto avrei giurato di sentire le mie ossa frantumarsi in piccoli pezzettini. Il parto è stato piuttosto semplice; per quanto spingere due bambini fuori dalla passera possa essere facile. Nelle ultime ore del pomeriggio, alle cinque e due minuti, è nato Luke. Alle cinque e ventitrè è stato il turno di Michael. Quando gli infermieri me li hanno lasciati tenere tra le braccia ho iniziato a piangere e mi sono voltato. Non so perché l'ho fatto. Mi sono guardato dietro, come se mi aspettassi di trovarti oltre la mia spalla, a farmi un cenno e dirmi "finalmente hai fatto qualcosa di buono, nella vita". Mi sono dato dello stupido; naturalmente tu non c'eri.
Io e Calum siamo rimasti incollati ad Audrey tutto il tempo. Lei è stata una forza della natura, ma era esausta. Fateveli bastare, ci ha detto. Ho trovato incredibile che riuscisse a spiccicare parola dopo tutto quel trambusto. Non mi sono mai soffermato a riflettere sul concetto di nascita, su ciò che la comprende e la rende possibile, ma quando ho visto Audrey allattare i nostri bambini ho realizzato quanto sia fenomenale. E da pazzi.
In mezzo al via vai di mamma, Maya, Ashton, i genitori di Audrey e quelli di Calum, ho quasi pensato di averti visto appoggiato alla porta. Te lo giuro, non sto impazzendo. Stavo parlando con la madre di Calum, e con la coda dell'occhio ho visto i tuoi capelli biondi e la camicia a quadri rossa. Non erano i vestiti che indossavi quando te ne sei andato, ma li avrei riconosciuti ovunque. Mi sono voltato subito, ma tu non c'eri. Roba da matti. Quando, stamattina, l'ho raccontato ad Ashton, lui mi ha detto che pensava di essere stato l'unico ad averti visto. Ha detto che non è la prima volta che accadono cose del genere; durante una delle sue sedute da medium (adesso si è messo a fare il medium. Calum lo prendeva in giro, ma ha chiuso il becco quando Ashton gli ha detto il colore delle pareti della casa di sua nonna (Ashton non ha mai conosciuto la nonna di Calum) e pure io mi sono gelato sul posto), mi ha detto di aver sentito la voce di Michael dire che quella casa puzzava di broccoli e che il gatto gli aveva appena soffiato contro. Ma forse siamo solo stanchi da morire entrambi, e stiamo dando fuori di testa. Allo stesso tempo, però, mi viene da pensare che c'è un motivo se esistono tutti quei film sui fantasmi, non è così? Non lo so.
Ad ogni modo Audrey è stata dimessa poche ore dopo, e Calum ha litigato con un medico perché è impensabile che un ospedale abbia il coraggio di dimettere una donna subito dopo il parto. Ma è l'America, gli ha detto il tipo. Questo non ha guastato il nostro entusiasmo. Io ho continuato a tremare fino all'ora di cena, Audrey a cercare di capire come tenere in braccio le pesti e Calum a riprendersi dal suo secondo svenimento della giornata. Lo abbiamo costretto a starsene seduto quando gli abbiamo messo Michael e Luke tra le braccia. Luke se ne sta sempre tranquillo, con gli occhi chiusi e le manine a pugno. È in pace con il mondo, per adesso. Michael ogni due ore si sveglia, fa un po' di karaoke e aspetta qualcuno che lo rimetta a dormire.
Sto imparando più cose su di me in questi ultimi giorni di quante ne abbia sapute in diciotto anni. Ho capito, appena li ho visti, che potrei dare la vita per quei bambini. Che potrei sacrificare qualunque cosa per vederli crescere sani e felici. Che amo Audrey e Calum più di quanto credevo fosse possibile fare. Ho capito che ho perdonato Andrew per ciò che ha fatto ad entrambi noi, che non provo più rancore, perché essere padre è complicato e lui ha sempre scelto la via più facile. Ho capito che pure io posso migliorare la mia vita, e aiutare, e lasciare che gli altri mi aiutino.
Essere padre mi terrorizza ancora, è fottutamente spaventoso, ma Harry dice che è un bene. Dice che fin quando avró paura non ci sarà di che preoccuparsi, perché cercherò di fare sempre del mio meglio. Ho pensato che forse è questo il motivo per il quale Andrew è stato quello che è stato; lui non ha mai avuto paura di niente.
Ora siamo tutti a casa Hood; abbiamo deciso che è il posto migliore per adesso. La casa è sicura e c'è spazio per tutti.
Audrey sta dormendo al fianco di Calum. È piuttosto raro vederli dormire entrambi, ultimamente. Abbiamo deciso che, se i bambini si svegliano durante la notte, faremo a turni; adesso è il mio, e tengo Michael tra le braccia mentre ti scrivo. È lui a svegliarsi, la maggior parte delle volte. Luke dorme come se fosse in letargo.
L' ultima volta che ti ho scritto, la settimana passata, ti ho detto che Lily aveva iniziato a camminare con le mie mani strette alle sue. Due giorni fa è riuscita a tirarsi in piedi e camminare fino a me completamente da sola. Avrei voluto tu fossi lì con noi. Ti saresti messo a piangere, sicuro, perché quella bambina è un fenomeno. Adesso ha quasi due anni, sa camminare, riconosce i nomi di tutti e compone frasi di senso compiuto. Certe volte le mostro una tua foto e cerco di tenerle vivido il ricordo di suo fratello, e lei poi alza lo sguardo dalla fotografia, mi guarda e sorride. Crede tu sia me. Probabilmente perché mi sono tagliato i capelli come li avevi tu. Non so perché l'ho fatto. Mi stavo facendo la barba, e d'un tratto ho iniziato a tagliarli. Mamma si è messa a piangere, quando mi ha visto. Maya e i ragazzi si sono gelati sul posto. Questa volta sono stato io ad essere scambiato per te. Siamo pari.
Sto riprendendo il controllo della mia vita. Sto mettendo da parte dei soldi per comprare una macchina, così non dovrò più aspettare che sia qualcuno ad accompagnarmi in giro, e mi sto informando su alcuni appartamenti vicino alla Central Michigan University. Audrey dice di aver perso qualsiasi proposito di andare all'università, ma le ho detto che prima o poi potrebbe iniziare. Se decidesse davvero di lasciar perdere, so che un giorno se ne pentirà. Calum, invece, ha questa parte di destino già segnata. Deve pur mantenere il patrimonio di famiglia, in qualche modo. Si è preso un anno di tregua per stare con me, Audrey e i bambini, ma prima o poi toccherà anche a lui. Ashton continuerà a bazzicare da un ritrovo spirituale ad un altro, spacciando marijuana al parco, ma a lui va bene così. Un giorno avremo una casa tutta nostra, e lui verrà a vivere con noi.
La tua lettera di ammissione all'università non è arrivata. Ho contattato l'istituto e ho detto che sicuramente c'era stato un problema, perché mio fratello era la persona più intelligente che io avessi mai conosciuto e sarebbe stato impensabile da parte loro anche solo pensare di non accettarti. La segretaria mi ha detto che pochi giorni prima dell'incidente avevi chiamato per ritirare la domanda, perché hai detto di dover aiutare tuo fratello a non mandare in malora il quartiere, a pagare le bollette e aiutarlo con le crisi epilettiche e tutto il resto. Dio, Luke, sei proprio un'idiota. Se fossi ancora qui ti abbraccerei.
In quanto a Maya, invece, le chemio sembrano funzionare. Tengono a bada la situazione, e ora viene quasi ogni giorno. Ha detto di essere stata accettata ad Harvard, a Yale e alla Columbia. Non ha ancora preso una decisione, e pure lei sta pensando di prendere un anno sabbatico, ma in ogni caso la sua compagnia non mi dispiace. Parliamo più di prima e riusciamo a guardarci negli occhi. Anche Ashley è venuta a trovarci, dopo la nascita dei gemelli. È cambiata. I capelli blu sono diventati castani, e si sente con una persona. Me lo ha detto in un sussurro, come se si vergognasse o che ne so, e si è persino scusata. Mi ci sono voluti dieci minuti prima di convincerla che non c'è niente di cui scusarsi, e che sono felice per lei.

Ora devo andare. Michael ha ripreso a cantare e Audrey mi ha appena imprecato contro. È sempre la stessa, non credere che quattro bambini a cui badare possano cambiare la sua attitudine. Vi amo tutti. Ci sentiamo.

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