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La sveglia suonò alle sette. Amy avrebbe dovuto ricordarsi di anticiparla, considerando che ora doveva anche aiutare Danny a prepararsi per andare a scuola. Si stiracchiò e si alzò lentamente, infilando le ciabatte con la stessa velocità di un bradipo, se mai un bradipo avesse indossato ciabatte.

Sentì degli schiamazzi arrivare dalla cucina. O forse erano delle risate.

Ancora assonnata, uscì dalla stanza e, arrivata in fondo al corridoio, si fermò.

«Sto ancora dormendo» borbottò passandosi una mano sul viso.

Danny si stava divertendo correndo dietro a una scimmietta che saltellava per tutto l'open-space, cercando di raggiungerla e placcarla. L'animale farfugliava, saliva sui mobili e si guardava le spalle per sfuggire al bambino.

Amy osservò la scena per qualche altro istante. «Che ci fa una scimmia in casa mia?» chiese, cercando vanamente di ignorare l'assurdità della situazione.

«È una bertuccia, per la precisione.»

La ragazza si voltò e vide Loki appoggiato al piano della cucina, vestito di nero come quando lo aveva visto al pub e con una tazza fumante in mano.

«Sei ancora qui?» sospirò Amy. Lo raggiunse e gli prese la bevanda calda. «Da quando sai fare il caffè?»

«Hai la macchinetta, non è così difficile.» Fece per riprenderle la tazza, ma lei si sedé su uno degli sgabelli e cominciò a bere. Loki lasciò cadere la mano e scosse la testa, poi prese un'altra tazza per rifarsi il caffè.

«Inizia a essere inquietante...» borbottò Amy, lo sguardo che seguiva la scimmia.

«Non l'ho rubata dallo zoo, se è quello che stai pensando.»

La ragazza appoggiò la tazza sul tavolo e lo squadrò. «Intendevo il fatto che tu sappia come muoverti nella mia cucina.»

Lui sorrise e non ribatté e lei riprese a sorseggiare il caffè.

Danny aveva il fiatone per correre dietro alla scimmia, non si era neanche accorto che Amy era arrivata.

«Vuoi dirmelo, allora?» gli chiese dopo un po'.

Loki si sedé affianco a lei, stando ben attento a tenere lontano la tazza dalla sua portata. «Ho aperto qualche sportello, non era chissà quale caccia al tesoro trovare le cialde per il caffè e le tazze.»

Amy lo guardò con eloquenza.

«Non hai il minimo senso dell'umorismo, midgardiana» ghignò.

«Non di prima mattina» disse. «Allora, devo aspettarmi la protezione animali che bussa alla porta?»

Il sorriso non abbandonò mai il viso del Dio dell'Inganno. «Non è reale.» Con un cenno del capo la invitò a guardare la scimmia.

Amy la osservò: l'animale saltò giù dal divano e si fermò in mezzo alla stanza, Danny la raggiunse e cercò di afferrarla, ma si ritrovò senza nulla tra le mani. La scimmia era sparita.

«No!» protestò il bambino, sollevando i suoi occhi blu su Loki, accorgendosi così della presenza di Amy. Si sfregò il naso con la mano, poi si avvicinò alla ragazza e l'abbracciò.

«Ehi!» bisbigliò lei dolcemente, accarezzandogli la testa ricciuta.

«Scusa se ho detto che sei cattiva.»

Amy gli prese il viso tra le mani e gli diede un bacio sulla fronte. «Scusami tu se ho alzato la voce.»

Danny sorrise, poi si rivolse a Loki. «Mi rifai la scimmia?»

LOKI - Non c'è ingannoWhere stories live. Discover now